Il duo del sorriso ha sderenato il centrodestra

Vedremo nel prossimo futuro quanto Mattarella e Draghi riusciranno a fare per il Bel Paese in grande difficoltà. Al momento l’unica a vedere nero è Giorgia Meloni che si è sentita tradita da Berlusconi e Salvini. Con la rielezione di Mattarella la sedicente coalizione di centrodestra non esiste più. E forse non conviene nemmeno pensare di rimetterla in piedi. Chi volta le spalle una volta è pronto a rifarlo.

Roma – Mare tranquillo e vento in poppa. La nuova coppia MattarellaDraghi ha rasserenato gli animi e rinvigorito l’entusiasmo anche nei mercati finanziari, facendo esplodere tutte le contraddizioni politiche interne emerse per l’elezione del nuovo Capo dello Stato.

Sergio Mattarella e Mario Draghi

A non trattenere l’acredine è la leader di FdI Giorgia Meloni, contraria senza mezzi termini alla rielezione di Mattarella. Nell’immediatezza dei fatti Meloni esordiva con una diretta su Facebook con un post più con argomenti più che eloquenti:

“…Il centrodestra ne esce a pezzi, polverizzato – ha detto Meloni sono stati barattati sette anni di Presidenza della Repubblica con 7 mesi di legislatura, 7 mesi di stipendi assicuratiAll’ultimo vertice del centrodestra infatti tutta la coalizione era contraria alla rielezione di Mattarella. Poi il salto nel buio...”. E la marcia indietro repentina, aggiungiamo noi.

Dunque dalla trattativa sul Quirinale il centrodestra si trasforma in un rudere. La Meloni è un fiume in piena perché è stata sprecata l’occasione di eleggere per la prima volta un presidente della Repubblica che rappresentasse la maggioranza degli italiani che votano il centrodestra e che non hanno mai potuto esprimere un Capo dello Stato della loro area politica e culturale.

Giorgia Meloni

Questo, in sintesi, il pensiero ed il rammarico di FdI. Non solo, Meloni rincara la dose non accettando l’assioma che recita “…Chi vota centrodestra in Italia è un cittadino di serie B, insomma un impresentabile, una persona inadeguata come racconta il centrosinistra…”. Come darle torto.

Sui delicati equilibri in seno al centrodestra Brunetta, che pare avere le idee chiare, la pensa però all’opposto della Meloni. Infatti sulla delicata vicenda che sta attraversando l’intera coalizione il ministro del “Boom economico” riconduce a Forza Italia la leadership del centrodestra italiano:

Renato Brunetta

“…Non ci sono strade sovraniste, nazionaliste o populiste, la cultura di FI è quella popolare, europeista, atlantista e garantista – ha aggiunto Brunetta – Altre culture, per quanto legittime, non hanno costruito la democrazia italiana ed europea

Draghi è un liberal-socialista, Mattarella un cattolico-popolare straordinario e il Governo ha una larghissima maggioranza, anche con la componente leghista. Per me è un Governo forte e dopo la conferma della squadra vincente lo è ancora di più…”. La coerenza è il vero forte di Brunetta, non c’è che dire.

Ma Giorgia Meloni non sente ragioni e intende rifondare il centrodestra, non abbandonarlo. Rifondare e per poi mettersi al timone ma chi saranno gli alleati? Gli stessi che le hanno fatto marameo? Per Fratelli d’Italia, purtroppo, sono giorni segnati da emozioni contrastanti: da una parte c’è la frustrazione per l’esito della partita del Quirinale, la rabbia contro i partner della coalizione e, dall’altra, l’orgoglio per aver mostrato coerenza e coesione con la base del partito.

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

Comprensibile il nervosismo della Meloni ma proprio il fatto di essersi disinteressata alle sorti del Governo, ha prodotto il risultato di cui si lamenta. Quello che è mancato, forse, è stata la consapevolezza che una forza parlamentare come FdI, con attualmente il 6% dei grandi elettori, che non ha voluto contribuire a salvare il Paese entrando nel Governo rimanendo all’opposizione, potesse pretendere di imporre candidature che non fossero condivise quantomeno con la coalizione d’appartenenza.

Per questi motivi sarebbe stato opportuno continuare a mediare, senza farsi mettere all’angolo ma la grande Giorgia, purtroppo, ha cercato solo di distinguersi dall’attuale maggioranza. D’altronde è risaputo che chi è all’opposizione raccoglie sempre maggiori frutti.

Matteo Salvini, quotazioni in caduta libera.

Intanto Matteo Salvini, dopo il fallimento come King Maker, cerca di rilanciare il centrodestra uscito frastornato e lacerato dalla rielezione di Mattarella. Il Consiglio federale della Lega, infatti, propone una federazione sul modello del Partito Repubblicano statunitense.

Le indiscrezioni sostengono che la proposta di Salvini nasconde solo il goffo tentativo di lanciare un’Opa su quello che resta di Forza Italia, ormai divisa per correnti e in attesa che Berlusconi riprenda in mano le redini del partito. Giorgia Meloni non ha, però, alcun dubbio e boccia l’ipotesi della federazione, in modo lapidario: “…Il Partito Repubblicano e Conservatore c’è già in Italia, siamo noi…”. E allora?

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