La scena politica sembra dominata dal Capitano Matteo, onnipresente in tv e davanti ai microfoni di tutta la stampa nazionale. Non si parla d’altro che dei suoi equilibrismi da campione del mondo. E salgono anche i consensi nelle previsioni. Il 3 e 4 ottobre sono vicini. Vedremo se ai sondaggi corrisponderanno voti reali.
Roma – Matteo Salvini, non si parla d’altro. Come se non ce ne fossero di cose più importanti su cui discutere. Ad esempio le necessità impellenti degli italiani che vedono allontanarsi sempre di più la fine del mese. Invece di che cosa si argomenta? Della Lega e del suo capo. Incessantemente. La linea ambigua ed inaffidabile della Lega alza la temperatura del termometro politico facendo alterare l’umore degli alleati di Governo. Ma anche questa non è una novità, piuttosto la medesima solfa.
Enrico Letta parla senza esitazioni di limite ampiamente superato, mentre Giuseppe Conte chiede ai compagni di cordata di fare chiarezza ed eliminare ogni ambiguità. Mentre da Forza Italia si tenta di gettare acqua sul fuoco, cercando di ridimensionare il comportamento della Lega.
Intanto è stato dato il via libera della Camera al Green pass, grazie alla Lega che ha votato assieme alle altre forze della cordata che segue il Premier. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. C’è, però, da chiedersi se un argomento quale il certificato verde sia o meno un tema destinato a portare più voti al Carroccio. Si ha l’impressione che i mass media volutamente ingigantiscano i nemici giurati dei vaccini, indipendentemente dal loro valore oggettivo e dal loro seguito, forse per giustificare fiumi di interviste e trasmissioni.
Enrico Letta Giuseppe Conte
I dati in circolazione indicano però che nello stesso partito leghista, così come fra i fedelissimi dei Fratelli d’Italia, nonostante la forte opposizione al Green pass, abbondino i sostenitori delle vaccinazioni e del passaporto verde. Nessuno può negare che sussista una minoranza rissosa e talora perfino violenta di contrari al vaccino, ma bisogna domandarsi se siano voti trasferibili, al di là delle irrilevanti percentuali.
Inoltre Salvini e la stessa Meloni dovrebbero chiedersi se convenga loro continuare a dare battaglia contro il Green pass, o per limitarne l’uso, soltanto per racimolare percentuali di voto ai limiti delle zero. In ogni caso di questi argomenti sono piene le cronache e molto dipenderà dal Carroccio, in perenne equilibrio tra le convenienti posizioni governative ed un atteggiamento parlamentare da operetta.
Insomma con i riflettori sempre accesi si sta verificando ciò che a suo tempo era accaduto per i Cinque Stelle, i quali non rilasciavano interviste ma tutti, su qualsiasi programma televisivo, non facevano altro che parlarne, creando maggiore interesse e curiosità. Certo non è il caso di Salvini, che si ferma davanti a tutti i microfoni per donare le sue proverbiali perle di saggezza. A cui non crede più nessuno.
In questa baraonda FdI e Lega sono in crescita, mentre il Pd scende dello 0,7 per cento. In discesa anche il M5s di Giuseppe Conte con un -0,3%. Sono i principali risultati del sondaggio sviluppato fra l’1 ed il 6 settembre scorsi.
Giorgia Meloni Matteo Salvini
Dunque rimane saldamente in vetta Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che questa settimana si attesta al 21%, guadagnando ancora uno 0,4% rispetto alla precedente rilevazione. In risalita anche la Lega di Matteo Salvini che si attesta al 20,4%, incassando uno 0,6% in più rispetto al risultato del 30 agosto.
In calo il Pd che si attesta al 18,4%, perdendo lo 0,7% rispetto alla rilevazione del 30 agosto. Scende al 16% il M5s di Giuseppe Conte, che perde lo 0,3% rispetto alla rilevazione precedente quando era al 16,3%. Poco al di sotto del risultato delle Europee 2019.
In lievissimo calo anche Forza Italia al 6,9%, che segna un meno 0,1% rispetto al 30 agosto quando era al 7%. Alle Europee era all’8,8%. Stabile Azione al 3,7%, in lieve crescita Italia Viva al 2,6%. I Verdi sono dati all’1,9%, mentre +Europa all’1,8%. In discesa Sinistra Italiana al 2,4%, stabile all’1% Coraggio Italia, mentre le altre liste sono all’1,5%.