No vax, no Green pass. Lo sfogo di Bassetti

Il noto medico genovese ha innescato una bomba che è esplosa in tutta la sua potenza. E cosi si sono scatenati i No-Vax, gli scettici, i rinunciatari, i paurosi e quelle persone che non ritengono necessari i vaccini attualmente in commercio. Parolacce, insulti e minacce contro l’infettivologo si sono sprecati sui social ormai diventati lo specchio dei nostri tempi.

Genova – Tempi duri per Matteo Bassetti, infettivologo e dal 2019 direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ospite di diversi palinsesti televisivi per parlare del virus del secolo.

Gli insulti sui social rivolti al cattedratico ligure già sotto protezione

Il medico, durante la trasmissione ”Stasera Italia” su Rete4, si è lasciato andare ad alcune esternazioni che gli sono costate care: “Se non sei vaccinato, in casa ci stai tu” ed altre su questo tenore. Dichiarazioni che hanno inevitabilmente acceso la miccia, innescando reazioni a catena di decine e decine di utenti sui social che hanno manifestato il proprio dissenso.

Bassetti ha specificato senza mezzi termini: ”…Si parla di un italiano su cinque che non vuole vaccinarsi – ha detto il profé evidente che è tanto, parliamo di 12-13 milioni di persone, una fetta consistente. Siccome ho sentito parlare nuovamente di lockdown o zone rosse, alle quali io spero di non dover mai arrivare per chi è vaccinato, l’idea è che se uno non vuole vaccinarsi vorrà dire che a casa ci starà lui… Hai deciso di non vaccinarti, di mettere a rischio la tua salute ma anche quella degli altri? Bene, i vaccinati faranno una vita normale, i non vaccinati si chiuderanno in casa…”.

Affermazioni forti e mal tollerate da quell’Italia che non si è vaccinata e che non ha alcuna intenzione di farlo. Dati alla mano fanno emergere come sono ancora circa tre milioni e mezzo gli over 60 che non si sono registrati e presentati alla somministrazione del siero.

Il medico nel suo ospedale genovese

Fenomeno che si registra anche nelle altre fasce d’età nelle quali includiamo i famosi No-Vax, coloro che hanno paura di un vaccino ”arrivato troppo velocemente” rispetto alle tempistiche standard e, infine, quelle persone preoccupate che il primo o il secondo richiamo coincida con le tanto agognate ferie:

“…Mi hanno massacrato con insulti e minacce altro che scorta! Devo averne due di macchine di scorta adesso – aggiunge l’infettivologo – hanno bersagliato unicamente me accusandomi di istigare all’odio. Ma che istigo all’odio! Non è che io dico cose diverse da quello che fanno gli altri… Chi andrà a scuola in presenza nel momento in cui ci sarà in circolazione il virus? Ci andrà chi è vaccinato e chi non è vaccinato farà la DAD. Mi pare talmente logico …”.

Come convincere quindi quel quarto di italiani a vaccinarsi, tralasciando quelli che a causa di determinate patologie  non possono accedere al vaccino? “…Io credo che il modo migliore di convincere sia quello dura ma la politica ci metta la faccia – continua il medico- perché la verità è che oggi la politica ha una posizione, secondo me tutta, da destra a sinistra, non chiara sui vaccini. Qualcuno ha preso posizioni molto chiare, altri sono lì che dicono se non vuoi vaccinarti non vaccinarti. Invece secondo me si deve arrivare al punto in cui si dice alla gente: non ti vaccini? Niente Green pass… Dobbiamo far diventare a livello italiano quello che oggi il Green pass rappresenta a livello europeo: ogni attività deve essere regolamentata dal lasciapassare. E questo è uno strumento per incentivare chi non si è vaccinato…”.

E qui entra in gioco la sottile linea di demarcazione tra la libertà individuale e l’agire per il bene della salute pubblica, oltre che per quella personale. La linea dura caldeggiata dal primario delle Malattie Infettive del Policlinico genovese è davvero la strada più percorribile e che porterà ad ottenere risultati?

Oppure, buttata lì così, ha quel retrogusto di velato ricatto alla coscienza di ognuno di noi se non il sapore forte del concetto estremista di “dittatura sanitaria”? Eppure Bassetti in un post ha dichiarato di avere ricevuto  oltre 1500 messaggi di odio tutti uguali. Tutti i messaggi con lo stesso simbolo inquietante:

“…Una W rossa che ricorda un simbolo di associazioni criminali conclude Matteo Bassetti hanno insultato me, la mia famiglia, il mio lavoro e tutte le istituzioni sanitarie italiane e internazionali. Sappiano questi asini, troll e leoni da tastiera che io non indietreggio di un solo millimetro dalle mie posizioni a favore dei vaccini e della Scienza. La loro ignoranza e lontananza dalla scienza vera mi conferma di essere sulla giusta strada. I messaggi utilizzati denotano violenza e modi terroristici che devono essere perseguiti per legge. Sono schifato...”.

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