Catasto ostico: terrore di nuove tasse

Per la Lega nei meandri della riforma del Catasto si nasconde la solita patrimoniale. Ne parla Salvini ma dopo la nota figuraccia internazionale la sua parola è messa in dubbio da molti, anche dai suoi fedelissimi che non azzardano alcun commento. Draghi spinge l’acceleratore per limitare i guai del carovita agli italiani ma il Bel Paese sembra abbia fatto un ulteriore passo indietro subito dopo l’invasione della Russia in Ucraina. L’incertezza regna sovrana.

Roma _ La legge sul Catasto divide la maggioranza. Mentre il centrodestra fa le barricate sostenendo che la riforma porterà nuove tasse, Draghi chiarisce che non ci sarà alcun incremento dell’imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati. Le perplessità, però, esistono. La Lega annuncia battaglia, così come Forza Italia che non intende perdere terreno rispetto agli alleati su una battaglia identitaria come quella dei tributi.

Mario Draghi

Il braccio di ferro sul fisco, insomma, non è assolutamente finito. Per trovare una quadra ed evitare altre spaccature all’interno della maggioranza una delegazione del Governo incontrerà tutti i partiti della propria area in una serie di incontri bilaterali al fine di giungere ad una linea comune.

Per tentare di schiarire l’orizzonte il Premier ancora una volta ribadisce a chiare lettere la necessità di svecchiare le norme “…L’impianto del catasto è del 1939, con una seconda guerra mondiale nel mezzo. Non solo – insiste Draghi gli estimi, su cui si sono basati i gettiti fino ad oggi, sono del 1989. Sono passati dunque 33 anni…”.

La linea del Governo, quindi, non cambia. Lamappatura” serve, e non solo perché lo prevede un impegno preso con l’Ue per la realizzazione del Pnrr.

Insomma per Draghi la situazione è più che chiara “…L’introduzione dell’Ici, della Tasi e dell’Imu, sono state fatte sempre su valori inesistenti – ha concluso il primo ministro prima di allontanarsi dall’aula – che non hanno senso, in quanto basati su parametri di 33 anni fa. Allora la procedura di applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso per produrre numeri che non hanno senso deve finire, vogliamo trasparenza…”.

Ma proprio questa valutazione fa dubitare che non salteranno fuori i soliti aumenti. Non solo, il premier, rivolgendosi verso i banchi dell’opposizione di Fratelli d’Italia che lo aveva accusato di volere stangare gli italiani, ha ricordato bene il dinamismo della sua gestione “…L’emergenza non può fermare tutto e non permettere di fare niente, ma è necessario andare avanti con le riforme. Peraltro questo è il motivo per cui è nato questo Governo…”.

Parole chiare che, comunque, hanno bisogno di essere tradotte in fatti. L’esatto opposto, però, di quanto dichiarato da Salvini, che ritiene come l’unica priorità del Governo debba essere la salvezza della gente dell’Ucraina. Per tutto il resto, come il Mes, il Catasto e lo Ius Scholae, c’è tempo.

Ormai il leader del Carroccio sembra navigare a vista e senza una rotta chiara e precisa, tant’è che la figuraccia emersa dal video che ritrae il sindaco nazionalista, Wojciech Bakun, con al suo fianco Salvini ha fatto il giro del web.

Matteo Salvini

Dopo l’esibizione della maglietta, da parte del sindaco polacco, con il volto di Vladimir Putin, quando il segretario leghista la indossava per osannare le sue gesta con ammirazione, rivela l’inattendibilità di un leader su scala mondiale. L’imbarazzo è palpabile anche all’interno della Lega, che non azzarda intervenire in merito.

Certamente la crisi in Ucraina rischia di avere conseguenze pesanti sulla crescita, così come sul carovita delle famiglie e la sopravvivenza delle imprese, ma si deve andare avanti sul piano delle riforme.

Questo il monito di Draghi, il quale ribadisce, in Parlamento, che l’intenzione del Governo è quella di venire incontro agli italiani in questo difficile momento: “…Bisogna fare tutto il possibile per mitigare gli effetti dei rincari e per rimediare alla sottovalutazione degli ultimi anni in materia di differenziazione energetica. Servono regole nuove, afferma chiaramente il Premier, perché quelle vecchie non tengono conto delle priorità strategiche per l’Unione Europea e per l’Italia, come clima, energia e difesa…”.

Al di là delle dichiarazioni postume è indubbio che stiamo scontando l’incapacità di tutti i precedenti Governi che si sono alternati da oltre quindici anni. Anni durante i quali si poteva fare molto di più per il Bel Paese cosi da non trovarsi impreparati di fronte alla pandemia prima, e alla successiva crisi provocata dal conflitto bellico.

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