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Primo il Pd sul finanziamento del 2×1000

La famosa aliquota da devolvere in fase di pagamento dei balzelli sulla dichiarazione dei redditi rimane una vera manna per tutti i partiti. C’è però chi si è messo in tasca molto meno del solito come Lega e chi si è trovato nel forziere qualcosa in più come Fratelli d’Italia. I sondaggi sui consensi, invece, danno in sofferenza Grillini e Lega, confermano il Pd primo in classifica con Fratelli d’Italia in ascesa.

Roma – E’ l’ora della questua. I partiti, infatti, battono di cassa e rimpinguano i loro conti correnti attraverso il 2 per mille. Sono arrivati, infatti, complessivamente 18,557 milioni di euro donati da 1,360 mln di contribuenti. Si tratta di un dato in lieve calo rispetto all’anno scorso quando erano piovuti un totale di 18,913 milioni di euro. Questi sono i conti diffusi dal Ministero dell’Economia relativi al due per mille dell’Irpef sui redditi 2020 (dichiarazioni 2021).

Enrico Letta

Il Pd resta saldamente il primo partito per finanziamento pubblico ma perde ancora terreno. Si conferma, in tal modo, il trend degli anni precedenti. Ma la novità più eclatante di quest’anno è il sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega. Quel sorpasso già registrato dai sondaggi ora rimbalza anche nelle scelte dei contribuenti, che hanno deciso di donare ai partiti la nota percentuale della loro Irpef.

In generale quest’anno diminuisce lievemente il finanziamento alla politica. I Dem incassano 6,9 milioni di euro e detengono saldamente il titolo di primo partito per incassi dalla famosa aliquota che si sceglie o meno di devolvere in fase di pagamento delle imposte sui redditi. Il partito di Letta perde sensibilmente terreno rispetto all’anno precedente quando aveva ottenuto 7,4 milioni.

Il Pd lascia sul terreno oltre 30mila contribuenti in un anno. Facile pensare che una parte di sostenitori si siano spostati su Italia viva. Con grande soddisfazione del suo leader toscano.

Matteo Renzi

Il partito di Renzi, che è al secondo anno di partecipazione al finanziamento pubblico, continua a crescere con 807mila euro di incassi (era a 726mila nel 2020). Mentre Azione porta a casa “soltanto” 882mila euro, circa 80mila euro in più dell’altro partito centrista.

La Lega perde il suo tradizionale secondo posto in classifica. Ad avanzare, come abbiamo detto, è Fratelli d’Italia che totalizza quasi 2,7 milioni (500mila euro in più dello scorso anno). Insomma, in 2 anni il partito della Meloni ha più che raddoppiato gli introiti, passando dagli 1,1 milioni del 2019 ai 2,7 milioni di oggi.

Nella top 10 ci sono Articolo 1 con 699.963 euro, il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea con 574.499 euro, Federazione dei Verdi con 574.353 euro, Movimento politico Forza Italia con 563.518 euro e Sinistra Italiana con 504.166 euro.

Giorgia Meloni

In sostanza primo in classifica rimane il Pd a cui arrivano 6,907 milioni di euro. Al secondo posto si colloca Fratelli d’Italia con 2,697 mln di euro, che scala una posizione. Al terzo posto si classifica la Lega con 1,822 mln di euro.

L’elezione del Capo dello Stato e il caos tra gli schieramenti produce i primi effetti anche nei sondaggi elettorali. Secondo l’ultima rilevazione di Ixé, realizzata tra il 28 e il 31 gennaio, il Pd mantiene il primo posto con un consenso del 21,2%. I Dem, però, perdono più di un punto percentuale rispetto a un mese fa, quando per lo stesso istituto di ricerca erano al 22,4%.

Matteo Salvini

Gli effetti maggiori, però, si fanno sentire sul centrodestra. FdI infatti stacca la Lega salendo dal 17,4% al 18,5%. Il partito di Matteo Salvini, invece, scende di quasi due punti: dal 19,1% al 17,2%. Esce con le ossa rotte dalla partita quirinalizia anche il M5s, che oggi totalizzerebbe al voto il 15,1%, contro il 16,4% di un mese fa. FI, invece, perde un leggero 0,6%, passando dal 9,2% all’8,6%. Bene, poi, il resto della galassia centrista.

Azione e +Europa varrebbe oggi il 5,7%. Sale anche Italia Viva di Matteo Renzi al 2,3%, mentre Coraggio Italia di Toti-Brugnaro e Udc valgono il 2%. Se i tre partiti si mettessero assieme, dunque, totalizzerebbero il 4,3%. Comunque l’universo al centro dello scacchiere politico avrebbe un valore pari al 18,6%. Fra non molto le cose potrebbero peggiorare ancora per grillini e leghisti.

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