PD e FI d’accordo. La Lega nicchia, Meloni all’attacco con le elezioni anticipate

La crisi del centrodestra è sotto gli occhi di tutti. Berlusconi e Salvini tentennano e nel frattempo si fanno sempre più deboli. Entrambi preferiscono rimanere nella maggioranza sino a fine legislatura mentre FdI preferisce giocarsi la carta delle elezioni anticipate. I sondaggi sembrano dare ragione alla Meloni.

Roma _ Dopo il sogno dell’antipolitica incarnato prima da Berlusconi e poi da Grillo, quello che rimane è un cumulo di macerie. D’altronde l’opposizione alla pratica di potere una volta al Governo si trasforma in politica. La gente si è davvero stancata di una simile, tragica, assurda situazione.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Il momento attuale sembra nelle mani di movimenti come Fratelli d’Italia e Lega, diretti da politici di professione che non hanno fatto altro nella vita e che in realtà non sono antipolitici ma si propongono di restaurare la politica. Ovviamente a modo loro, facendo e disfacendo a piacimento.

Intanto è sotto gli occhi di tutti il triste spettacolo del centrodestra italiano che si lacera sempre di più tra chi sta dentro la maggioranza e chi rimane all’opposizione. Il grosso problema è presto svelato: governare per uscire dall’emergenza o preferire le elezioni anticipate come sbandierato ai quattro venti dalla Meloni?

In queste condizioni è come se ci si trovasse di fronte ad un’incredibile storia già vissuta e per nulla superata, come il dramma patito nella sinistra italiana. Si rivive la medesima battaglia fratricida, con tanto di sventolio delle bandiere morali e un lungo susseguirsi di appelli alla propria identità. Sappiamo com’è finita e le ferite sono ancora aperte, e non è detto che guariscano.

Alla stessa maniera si sta evolvendo la crisi interna al centrodestra, dove la maggiore diatriba riguarda lo scegliere tra piazza o potere, testimonianza o responsabilità. Così Meloni, Berlusconi e Salvini si sono avviluppati tra il mito della coerenza e l’impurità del compromesso di unità nazionale.

Berlusconi – Meloni – Salvini

Nella realtà nulla di tutto questo è un problema, anche se così viene rappresentato dalla bella Giorgia che tenta di assumere la leadership della coalizione alla luce dei sondaggi favorevoli. Fratelli d’Italia, infatti, ormai è il primo partito italiano con il 21% mentre la Lega di Salvini rimane staccata di quattro punti più in basso.

Però mentre Berlusconi tenta di riesumare lo spirito di unità del 1994, che determinò l’accordo politico tra Bossi e Fini, il Cavaliere sottolinea l’esigenza di rafforzare l’area moderata, Salvini, invece, appare più disorientato e proprio per questo facile bersaglio di FdI.

Lo sguardo dei leader di partito è rivolto anche alle amministrative di maggio, e in questa direzione anche il centrosinistra non è messo bene. Infatti se i grillini dovessero rimediare un risultato vicino alla zero è chiaro che bisognerà rivedere la strategia del segretario del Pd, perché a quel punto il campo non sarebbe più largo ma ristretto. Forse è per questo che proprio Enrico Letta, per non farsi congelare a sua volta, punta a sparigliare aprendo al possibile accordo con Forza Italia. E’ fantapolitica anche questa?

Tra le polemiche che stanno animando il dibattito all’interno del centrodestra nazionale la debolezza della Lega, come abbiamo detto, rimane più che evidente. Infatti proprio Mario Carraro, imprenditore veneto, conferma la crisi del Carroccio e la possibilità che l’elettorato leghista si stia spostando a destra

Mario Carraro

“…In realtà gli imprenditori hanno una mentalità concreta – afferma Carraro – e sono poco inclini a chi dice e si contraddice, per questi motivi c’è insofferenza nel popolo leghista costituito soprattutto da piccoli imprenditori… 

Salvini mi sembra uno di quei politici presi solo dall’ambizione personale e dalla smania della leadership. E di questo passo farà la fine di Renzi. Non so quanto sia ancora credibile agli occhi degli elettori del Nordest, ma questo inseguimento verso la Meloni non lo aiuta…”.

Gli italiani, in larga parte, rappresentano un elettorato moderato che ha perso la fiducia nelle istituzioni e che ancora desiderano vedere la politica in azione. Il dubbio è che rimanga tutto cosi. Mentre milioni di persone affogano nella miseria.

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