Manette per gli stalker e vigilanza per le vittime

Il nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne dovrebbe rafforzare il Codice Rosso con tutta una serie di misure di protezione per le vittime e azioni di contrasto per gli stalker. Ampliata la procedibilità d’ufficio e l’inasprimento delle pene. In attesa dell’iter legislativo le donne debbono denunciare ogni abuso per tempo cosi da evitare tragedie.

Roma – Donne più tutelate e manette più facili per gli aguzzini. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge contro la violenza sulle donne, una stretta che inasprisce anche le misure vigenti. Il testo, composto da 11 articoli, è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Mara Carfagna, Marta Cartabia, Maria Stella Gelmini, Luciana Lamorgese ed Erika Stefani.

Il Ddl che passerà all’esame introduce norme per la tutela delle donne vittime di violenza affinché siano più protette e sicure, assieme ai loro figli. “…Poiché nessun alibi si può tollerare, per questo fenomeno aberrante ha affermato Elena Bonetti – c’è un intervento importante anche per gli orfani di femminicidio…”.

E’ opportuno ricordare che ci sono state 109 vittime solo nei primi 11 mesi dell’anno, mentre la percentuale dei casi denunciati è solo del 15-16%. Questo è il motivo per cui il codice rosso rimane inapplicato. D’altronde soltanto predisponendo una legislazione di prevenzione si potrà riuscire a consegnare alle giovani generazioni un Paese in cui le ragazze non dovranno più avere paura.

Elena Bonetti

L’obiettivo della proposta legislativa è, dunque, prevenire e contrastare la violenza contro le donne mettendo in campo tutta una serie di misure per proteggere le vittime e contrastare chi sceglie la strada della sopraffazione e del maltrattamento. Il testo prevede l’estensione dei casi di procedibilità d’ufficio, ovvero senza bisogno della denuncia, il fermo immediato di stalker e “uomini dalle mani pesanti” in caso di imminente pericolo per la donna. Inoltre è previsto l’aumento delle pene per chi è già stato ammonito per violenza domestica.

Con le nuove norme ci sarà anche un aiuto economico già nella fase delle indagini. Infatti “…Abbiamo esteso a questa fattispecie quello già previsto in materia di estorsioni ha evidenziato Luciana Lamorgese – e cioè che le donne potranno avere un terzo dell’indennizzo totale…”.

Marta Cartabia, Luciana Lamorgese, Maria Stella Gelmini (Foto Ansa)

“…Credo sia un grande passo avanti ed è un grande aiuto alle donne che sono state oggetto di violenza, che tante volte – ha ricordato la ministra dell’Interno non denunciano perché si trovano in una condizione economica difficile…”.

Il disegno di legge incentiva anche l’uso del braccialetto elettronico. In caso di rifiuto la persona indagata verrà sottoposta a misura cautelare restrittiva. In caso di manomissione dell’apparato Gps è prevista una misura coercitiva in carcere. In ogni caso la libertà condizionale è sempre subordinata a un corso di formazione e riabilitazione.

Inoltre si potranno applicare alle persone use al maltrattamento le misure di prevenzione previste per i mafiosi, con una maggiore tutela, da parte delle forze dell’ordine, per le donne che denunciano e che si trovano in una situazione di rischio concreto.

“…Il provvedimento contiene una pluralità di misure, con il duplice obiettivo di rafforzare strumenti di prevenzione e protezione delle donne – ha detto Marta Cartabiacon la possibilità di applicare il fermo a fronte di forti indizi di colpevolezza, che possono pregiudicare l’incolumità della persona offesa…”.

Marta Cartabia

Pertanto la prima stretta riguarda l’applicazione delle misure coercitive, infatti di fronte alla violazione del divieto di avvicinamento è previsto l’arresto obbligatorio, a cui deve seguire una misura cautelare per evitare che la persona possa essere rimessa in libertà in vista del processo.

Sarà valutata la vigilanza dinamica, ovvero verrà sorvegliato il luogo dove vive la vittima disponendo l’immediata protezione.

Il provvedimento, certamente, serve a prevenire le diverse forme di abusi ma senza una adeguata sensibilità culturale si farà l’ennesimo buco nell’acqua. I tempi di approvazione del Ddl non saranno certamente brevi, ma il primo obiettivo è creare le condizioni perché le donne denuncino le violenze. Se aumentasse quella percentuale sarebbe un primo passo avanti importante a prescindere dalle nuove norme.

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