I tamponi gratis per tutti sono un’utopia. Il costo del test rimarrebbe a carico dei contribuenti e farli in gran numero significherebbe fiaccare la spinta alla vaccinazione di massa. Terze dosi comprese. Mascherine in pubblico, meglio se FFP2, vanno benissimo come ridurre gli assembramenti, le feste di piazza e quelle private con centinaia di invitati. L’ultima parola spetta alla curva epidemiologica.
Roma – Incubo contagi e Omicron che dilaga a macchia d’olio. Questo è il clima che si respira per il prossimo Natale. E sempre che a Gennaio la situazione non peggiori anche se diversi scienziati sono ottimisti considerando l’impennata delle vaccinazioni. Di virus e delle sue mutazioni si parlerà dopodomani quando si riunirà la cabina di regia prevista dal Premier e dal ministro della Salute per esaminare la situazione epidemiologica nelle diverse regioni d’Italia. Forse ulteriori strette per il 25 e San Silvestro.
Dunque obbligo di mascherine all’aperto anche in zona bianca, tamponi nei luoghi affollati e riduzione del Green pass a 5-6 mesi. Queste sono le opzioni che saranno sul tavolo anche del CdM. Così mentre l’Europa torna a blindarsi, il governo Draghi punta al divieto nazionale per feste, concerti e assembramenti di piazza. Ma la maggioranza valuterà anche l’introduzione del tampone per i vaccinati che servirà per garantirsi l’ingresso nei cinema e teatri oltre a garantire un numero chiuso e ristretto di presenti a cene e pranzi delle feste. Ma non è detto.
“…In questo momento non è un tema all’ordine del giorno…” ha affermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in riferimento ai tamponi per i vaccinati. Però la polemica, nonostante le smentite, non si placa. Nel frattempo si fa strada l’ipotesi del tanto discusso obbligo vaccinale per altre categorie di lavoratori e forse per tutti, se le previsioni sui contagi peggioreranno. Comunque quasi con certezza le nuove norme non entreranno in vigore prima del 25 dicembre. Anzi, è più probabile che decorrano a partire dalla settimana che porta a Capodanno.
Il dibattito politico si riaccende in special modo sulla possibilità del tampone per entrare nei locali pubblici al chiuso anche per chi è vaccinato. Le posizioni dei partiti sono diverse, così come le strumentalizzazioni:
“…Apprendiamo dalla stampa l’ennesima giravolta del Governo dei migliori – dice la presidente di Fratelli d’Italia – il quale dopo averci detto che i tamponi erano inutili, pare che l’esecutivo stia studiando una norma per renderli necessari per partecipare a feste ed eventi pubblici…”. Insomma Giorgia Meloni coglie l’occasione per delegittimare il Governo e la sua stessa coalizione che fa parte di questa strana maggioranza. Un modo come un altro per “lisciare il pelo” a tutte le persone che si dichiarano No-Green pass.
“… Non è la prima volta che la maggioranza contraddice sé stessa – aggiunge Meloni – dimostrando di procedere a tentoni e di non avere in mente una reale strategia per affrontare il Covid…”. La pasionaria dell’opposizione rilancia il suo refrain, ripetendo che Fratelli d’Italia ha sempre considerato i test uno strumento valido per il contrasto della pandemia.
La novità che propone Meloni è la gratuità dei test per tutti i cittadini. Gratuità che pagherebbero i contribuenti, intendiamoci. Ma il rischio maggiore di una decisione come quella di introdurre il tampone anche per i vaccinati è quella di minare la fiducia nei vaccini in generale e di debilitare la volontà di chi intende farsi la terza dose.
La logica del “premiare” i vaccinati ha un suo perché: se questi ultimi vengono equiparati di fatto ai non vaccinati, il danno potenziale è incalcolabile e può costituire un serio vulnus alla campagna vaccinale proprio nel momento più delicato.
Peraltro il colmo sarebbe che dopo appena tre settimane dal varo del Super Green Pass il Governo si contraddica introducendo il tampone, di fatto depotenziando le attuali misure, mentre il fine ultimo è proprio quello di rafforzare la sicurezza dei cittadini.
Sarebbe opportuno pensare alle “FFP2” obbligatorie al chiuso e, magari, rendere i tamponi (facoltativi) gratuiti solo ai vaccinati. Sempre a spese del contribuente, lo ripetiamo, perché di gratuito non c’è proprio nulla. Necessario anche continuare a spingere sulle terze dosi con campagne informative più efficaci, chiare e frequenti.