Ancora elezioni come se i guai non bastassero

Sono mesi che non si parla d’altro mentre il caro bollette costringe il Governo a prendere provvedimenti per salvare migliaia di famiglie in stato di bisogno. Nonostante la povertà dilaghi a macchia d’olio sembra che parlare di urne e sondaggi sia di vitale importanza per la politica italiana.

Roma Ancora elezioni, ma già dove sta la novità? Con i tanti problemi serissimi che attanagliano gli italiani in questo funesto periodo di fine anno, la politica fa spallucce. E continua a parlare di candidature e seggi come se ce la passassimo da Nababbi e con una pandemia ringalluzzita che spaventa più di prima.

Il centrodestra candida Simonetta Matone a Roma. La speranza è di strappare il collegio romano al Pd, rimasto vacante dopo l’elezione a sindaco di Roberto Gualtieri. Già candidata prosindaco con Enrico Michetti, oggi è consigliera comunale della Lega.

L’ex magistrato, con grande radicamento territoriale e appeal trasversale, potrebbe dunque contendere al Pd il seggio lasciato vuoto da Gualtieri. L’accordo si sarebbe definito, dopo diverse riunioni della coalizione, con il sigillo di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.

Simonetta Matone

“…Ho dato la mia disponibilità, la mia candidatura è assolutamente condivisa e trasversale…” ha affermato Simonetta Matone. Nel ribadire il sostegno unitario dei partiti dell’alleanza, l’ex toga peraltro fa sapere che sarà impegnata su quelli che sono i suoi temi preferiti, che vanno dalla sicurezza, alla difesa dei diritti delle donne e dei minori, nonché dei migranti di cui si è occupata per sette anni.

Quella del 16 gennaio 2022, dunque, sarà una sfida in cui per la prima volta i “renziani” si presenteranno all’opinione pubblica nazionale. Il centrosinistra, infatti, ha deciso di puntare su Cecilia D’Elia, presidente della Conferenza delle donne Dem, mentre Italia Viva ha lanciato la candidatura, con il proprio simbolo, di Valerio Casini, già primo degli eletti a ottobre nella lista Calenda.

Per un collegio uninominale la legge elettorale prevede l’elezione a deputato del candidato capace di prendere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari.

Valerio Casini

Però mentre nel centrodestra la scelta è unitaria, dall’altro lato della barricata il “campo largo” più volte evocato non si è manifestato. Elezioni suppletive, dunque, per il Pd senza convergenza nemmeno con Azione di Carlo Calenda, che pure aveva ritirato la candidatura della consigliera regionale Valentina Grippo, chiedendo di trovare “la quadra per una candidatura comune”.

Niente da fare il Pd correrà per conto proprio. Si consuma così l’ennesimo strappo. “…Il Pd decide di andare avanti senza confronti. Abbiamo cercato un punto d’incontro per l’ultima volta. Il campo largo non esiste. Non evocatelo più…”, twitta Calenda rivolto a Letta. E speriamo che basti.

A fare da contraltare c’è Salvini il quale elogia la candidata Matone, sottolineando che “…E’ stata scelta una persona nota e stimata, l’espressione migliore per il territorio…. Nonostante il Pd ritenga il collegio di propria pertinenzaafferma il leader leghista mai dire mai, a chi dice che il Pd ha già vinto e che è un collegio già perso per noi…”.

Carlo Calenda nella foto di Mauro Scrobogna

Nel frattempo, il termometro politico dei partiti, salvo piccole variazioni, nei sondaggi appare costante alla precedente rilevazione. Infatti il Partito Democratico è sempre al primo posto nei sondaggi con il 20,7%. Cresce complessivamente il centrodestra con Fratelli d’Italia al 20,0% e la Lega al 18,7%, rispettivamente dello 0,5% FdI e il Carroccio di Matteo Salvini di 0,3 punti.

Incrementa la sua posizione anche Forza Italia raggiungendo il 7,7%. Gli azzurri di Silvio Berlusconi crescono dello 0,4%.  In calo il Movimento 5 Stelle, per Giuseppe Conte e Luigi di Maio i sondaggi rilevano il 15,4%, con una perdita rispetto al precedente sondaggio di -0,4 punti. In sostanza le prime cinque forze politiche del Paese sono Pd, Fdi, Lega, M5S e FI.

Mentre Azione di Calenda si attesta al 3,3%, perdendo mezzo punto rispetto alle due settimane precedenti. Stabile Italia Viva di Matteo Renzi al 2,6%, davanti a Sinistra Italiana che è al 2,1%, che perde un decimo ed i Verdi con il 2%. Art. 1-Mdp scende dal 2,1% all’1,7%, perdendo ancora consensi virtuali, mentre +Europa resta all’1,7%.

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