Le parole di Papa Francesco vanno intese come un augurio ma speriamo siano anche foriere di certezze specie per i milioni di esseri umani che soffrono. E non solo per il Covid. Cerchiamo di superare questo momento condividendo solidarietà e generosità in uno con l’osservanza delle regole affinché si torni al più presto in libertà.
Roma – Oggi è Natale ma il virus non ci lascia in pace. Già nel 2020 la santa ricorrenza era stata funestata da una serie di chiusure e restrizioni, con l’Italia costretta in zona rossa nei giorni di festa, oltre al coprifuoco e ai limiti al numero di persone a tavola. Nonostante una campagna vaccinale che si appresta a somministrare la terza dose, i contagi stanno aumentando di nuovo, grazie alla variante Omicron che risulta essere al 28,2%. Il che preoccupa molto e non solo il Governo.
Considerato che con la pandemia e le diverse varianti dovremo abituarci a convivere, forse i meno preoccupati, si fa per dire, sono coloro che ancora “resistono”, per diversi motivi, a non volersi vaccinare correndo il rischio di contrarre il virus nella forma più perniciosa ed invasiva. Con la “pericolosità” della variante Omicron, peraltro, potrebbe attenuarsi la barriera protettiva che i vaccinati offrono ai No-vax. E questo è un problema nonostante gli scienziati inglesi abbiano rilevato una minore “forza virale” nell’ultima mutazione.
Anche quest’anno vi sono regole precise da rispettare per queste festività e per i mesi a venire del 2022. Dal primo febbraio la validità del Green pass sarà ridotta da 9 a 6 mesi. Al cinema, al teatro e per assistere a eventi sportivi si potrà entrare solo con le FFP2. Il periodo per la terza dose vaccinale scende a 4 mesi. Servirà il pass, anche in zona bianca, per la consumazione al banco nei bar. Fino al 31 gennaio divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto.
Se fino a poche settimane fa gli esperti affermavano che l’Italia sarebbe stata prevalentemente in zona bianca durante le feste natalizie, ad oggi la situazione è peggiorata repentinamente. I contagi, infatti, sono in netta risalita, seppur lontani dai numeri dello scorso anno. L’incidenza, infatti, è aumentata. A far paura ancora è la predominanza della variante Delta, ma anche il diffondersi della variante Omicron, più facilmente trasmissibile ma meno aggressiva.
Credevamo d’esserne quasi fuori invece rieccoci nella sacca del maledetto Covid. Contagiati, dicono, sono soprattutto i bambini, senza gravi conseguenze. Nello scoprire che non siamo, in realtà, padroni di niente e che quella del Covid non è una guerra lampo, ma di trincea, dunque logorante e lunga, allora a che cosa possiamo aggrapparci?
Nella precarietà inconcepibile di questo terzo millennio, mentre c’è chi fa prudentemente scorta di pasta, che benedizione sarebbe ritrovare in sé la memoria di che cos’è il Natale, soprattutto di Chi nasce in questa lieta ricorrenza millenaria . Uno che non lascia mai soli, Uno che perdona e che abbraccia. Se, da sotto lo strato della dimenticanza, della leggenda, della nostra superbia di padroni, riemergesse, inattesa, la memoria di una Fede in troppi sommersa non sarebbe male.
E’ come se questa cupa burrasca ci ponesse, in fondo, una domanda alla quale riflettere. Comunque speriamo di vivere un sereno Natale, con l’augurio ad ogni uomo di “ri-nascere” libero, accogliente, qualunque sia la propria cultura, condizione sociale, razza e religione.
“…Spero che il Natale scaldi il cuore di chi soffre, e apra e rafforzi i nostri affinché ardano dal desiderio di aiutare di più chi è nel bisogno – ha affermato Papa Francesco – affinché dopo il Covid l’avvenire del mondo sia florido e, dove serve, ricostruito insieme. Solo la vera e concreta fraternità universale ci salverà e ci permetterà di vivere tutti meglio…”.
Allora visto che anche quest’anno possiamo scambiarci gli auguri, poiché in Commissione europea è stata ritirata la proposta di abolire ogni forma di buon auspicio natalizio ed augurare semplicemente buone feste, non siamo fuori legge se a tutti diciamo Buon Natale.