Sostenibilità significa portare avanti a tempo indeterminato un determinato comportamento o un modello socio-economico. Per rendere reale il progetto occorre un equilibrio tra il consumo di risorse e la loro rigenerazione, così come tra la produzione di inquinanti e la loro naturale eliminazione. In quanti hanno compreso e ricorderanno l’importanza di assicurarci una buona qualità di vita?
Roma – La sostenibilità è come la sora Camilla: tutti la vogliono, nessuno la piglia! Oggi la parola sostenibilità è diventata un refrain a tutte le latitudini, buono per ogni stagione. Se ne discute talmente tanto che la gente sembra non farci più caso. Sembra quasi che più se ne parla e più perde autenticità e valore.
Finanche la Rai le ha dedicato una tre giorni, organizzando dal 2 al 4 luglio scorsi il primo Festival Sociale in collaborazione con ASviS (Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) a Spoleto, all’interno del Festival dei Due Mondi, per analizzarla in tutte le sue sfaccettature.
In una fase storica in cui, come Paese, siamo impegnati ad uscire dalla pandemia, appare necessario valutare la sostenibilità come chiave per capire e agire verso un nuovo modello di sviluppo.
Se n’è parlato come tema ambientale sia in relazione ai consumi alimentari ed energetici che alle scelte urbanistiche. In quest’ultima accezione la sostenibilità è stata correlata allo stato degli ecosistemi, alla crisi climatica, alle risorse idriche ed al consumo di suolo.
Inoltre, come aspetto economico che deve orientare gli investimenti dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza), si è affrontato il tema del “fare impresa” con un occhio particolare a quella al femminile.
Come tema sociale, per porre un argine alle diseguaglianze sociali acuitesi col Covid-19, con particolare attenzione alla disabilità, ai diritti civili e la povertà educativa.
Particolarmente rilevante è stato l’intervento del presidente della CRI (Croce Rossa Italiana), Francesco Rocca che ha evidenziato come il virus abbia modificato la mission dell’ente:
“…Il Covid-19 ha amplificato in modo esponenziale i divari sociali rendendoli devastanti e incontrovertibili – ha detto Rocca – Con la pandemia la Croce Rossa Italiana ha mutato modalità di intervento relazionandosi in maniera diversa con le comunità, perché si è dovuta confrontare con crisi individuali, solitudini e conseguenze economiche del virus. La risposta dei nostri volontari è stata straordinaria, dimostrando che siamo uno strumento importante per la sostenibilità del Paese…”.
Il Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti Enrico Giovannini ha ribadito che gli obiettivi per la transizione ecologica si possono raggiungere con una sinergia tra sostenibilità economica, sociale e culturale. Per fare questo il Governo ha già stabilito tre punti cruciali nel decreto Semplificazioni.
Per accelerare i processi a causa dei ritardi di Comuni, Regioni e dello Stesso Ministero, interverrà lo Stato; regole diverse per i contratti pubblici e per gli appalti; il Governo ha aggiunto 30 miliardi ai fondi europei per il rinnovo delle flotte di autobus e treni in senso ecologico.
Le chiacchiere sono state tante, le buone intenzioni pure, i fatti come “le stelle stanno a guardare“, per ora. Noi aspettiamo fiduciosi. Ma un dubbio resta: non è che ‘sta sostenibilità rimarrà come la sora Camilla, tutti la vogliono, eccetera, eccetera?