Eppure senza alcune importanti riforme il Pnrr diventerebbe una chimera e non la presunta panacea per tutti i mali italiani. I partiti continuano a litigare, a destra come a sinistra. Forza Italia e Lega sempre più stretti al Pd e al Governo Draghi. L’opposizione rimane sola mentre le prossime elezioni galvanizzano leader e galoppini.
Roma _ Venti di guerra anche in casa Pd. Dopo le dure parole di Calenda verso il M5s, non invitato al congresso nazionale di “Azione”, e l’esplicita esortazione a Letta ad abbandonare i grillini, il segretario dem durante la direzione del partito risponde indirettamente all’ex ministro confermando, invece, l’alleanza.
“…Il lavoro portato avanti coi nostri alleati e in particolare coi 5Stelle nel Governo “Conte 2” continua col Governo Draghi e continuerà anche dopo – ha ribadito Enrico Letta – questo tipo di cemento, sviluppato nelle prove dure della pandemia, è il cemento più importante di tutti. Si tratta di un rapporto politico fondamentale che dura e durerà…”.
Qualsiasi equivoco sarebbe eliminato ma rimane ineludibile che sia il Pd che Azione debbano percorrere strade diverse. Cosi facendo il Pd siciliano esulta poiché i grillini hanno ancora un consenso consistente. Nel frattempo si registrano ulteriori fughe in avanti della Lega, che ha presentato diversi emendamenti ai provvedimenti proposti dal Governo.
Certamente non sorprende più l’andamento ondivago di Salvini ma riesce ancora a stupire quando, per tranquillizzare Draghi, la Lega come se nulla fosse votava provvedimenti fuori da una logica di maggioranza e contro il parere dello stesso Premier. Mentre a tutti i partiti politici era stata ribadita una maggiore coerenza tra la linea del Governo e quella parlamentare.
Importanti riforme attendono una soluzione. Come “Delega fiscale, Concorrenza e appalti”, provvedimenti che sono la conditio sine qua non per ottenere i soldi del Pnrr. Proprio per questo motivo sarebbe auspicabile una maggiore serietà e coerenza. Riforme queste che sono essenziali per il rilancio dell’economia, già fiaccata da due anni di pandemia. D’altronde non si può andare avanti con il pallottoliere, soprattutto sul tema dell’attuazione del Pnrr.
Anche dalle parti del centrosinistra, dunque, si registrano smottamenti pericolosi. Infatti mentre il Pd rinnova la volontà di allearsi con il M5s, Conte si incontra con Di Battista e Travaglio per sondare nuove vie. Insomma è il solito scenario contraddittorio in cui da una parte si cercano di stringere i nodi del “campo largo”, dall’altra c’è chi lavora per scioglierli.
Comunque lo stesso Letta, durante la riunione di direzione, si è soffermato sul rapporto con i grillini e sui cinque referendum: “…Tre hanno materie che devono essere discusse in Parlamento – ha evidenziato il segretario – e noi pensiamo che le risposte arriveranno là; sugli altri due quesiti non riesco a non esprimere la netta contrarietà sia sulla custodia cautelare sia sulla Severino, pertanto si possono fare miglioramenti ma non stravolgendo tutto…”.
Per questi ultimi due, dunque, netta condanna dei dem. In ogni caso il Partito Democratico, che non si è speso per la ricerca delle firme in favore dei sei quesiti proposti dai Radicali, non cambierà idea sul tema e non sosterrà i referendum proposti.
Nulla di nuovo, dunque, ma anche la strategia di non associarsi ad un fallimento annunciato, per la sensazione che i referendum non raggiungeranno il quorum necessario. Nel loro insieme, nonostante non sia stato ammesso il quesito sulla responsabilità civile, il pacchetto referendario potrebbe tuttora costituire un formidabile segnale di critica generale alle storture del sistema-giustizia, nonché di rivedere certe posizioni privilegiate dei magistrati.
Ma il Pd si sa è sempre stato molto sensibile alle istanze della magistratura, nonostante anche Violante si sia dovuto ricredere sullo stato di salute della Giustizia ed in particolare del Csm. In ogni caso é un segnale politico.
Certamente non si può continuare a fare come lo struzzo, che nasconde la testa per non vedere ciò che accade intorno. Animo sereno ma posizioni decise sarebbero molto più gradite ai cittadini. Siamo o non siamo tutti uguali di fronte alla legge?