Mentre Italia e Francia stringono accordi il Cavaliere torna in pista sognando il Campidoglio

La stretta di mano fra Macron e Draghi fa ben sperare ma chi si fida dei vicini di casa? E mentre si stringono accordi internazionali la politica interna vede l’ennesima discesa in campo del Cavaliere i cui consensi, secondo i sondaggi, sono in crescita. Il Pd, confuso com’è, rimane al primo posto ma il centrodestra è la coalizione più forte. I Cinque Stelle sulla via del tramonto si leccano le ferite provocate dalla batosta elettorale.

Roma – Italia e Francia più cugini. Si rafforza la cooperazione e l’intesa fra i due Paesi, seguita dalla stretta di mano tra Draghi e Macron e poi da quella, più intensa e prolungata, tra il presidente francese e il Capo dello Stato. Un protocollo importante. Ma nel variegato panorama politico nostrano cominciano a delinearsi alcune novità. Queste riguardano Forza Italia e M5s.

Emmanuel Macron e Mario Draghi

Da mesi entrambi i partiti erano inchiodati alle medesime variazioni percentuali in fatto di intenzioni di voto, anche se con consensi differenti. Nel caso di Forza Italia, il Cavaliere è tornato in pista dopo mesi di assenza e legittimato ancora una volta come componente imprescindibile della coalizione di centrodestra. La sua presenza è ancora importante e utile per l’alleanza ma non più fondamentale.

L’aver convinto Salvini e Meloni ad accettarlo come possibile candidato unico del centrodestra al Quirinale (il sogno impossibile di Berlusca) gli ha ridato visibilità e un ruolo che da tempo aveva perduto. Se a questo si aggiunge la buona performance di Forza Italia alle ultime amministrative e le difficoltà dei suoi alleati, non ci si deve meravigliare che una quota di elettori che lo aveva abbandonato sia tornata all’ovile.

Silvio Berlusconi

Nel caso del M5s è esattamente l’opposto. Conte annaspa. Da mesi il suo partito è in cerca di identità e di strategie che non trova. È in una sorta di limbo. Il vecchio Movimento è morto ma il nuovo non è ancora nato. E forse non nascerà mai.

Le amministrative sono andate male e non sono servite ad accelerare la definizione di un nuovo profilo e di una nuova classe dirigente. Il risultato è una continua erosione dei consensi. E di nuovi transfughi.

Giuseppe Conte

Quanto ai tre partiti maggiori la stima delle intenzioni di voto li mette più o meno tutti sullo stesso piano. Le differenze tra loro sono comprese all’interno del margine di errore statistico. Il Pd risulta oggi essere il primo partito ma il centrodestra è la prima coalizione.

Fuori dai due schieramenti maggiori resta un 7% di elettori refrattari allo schema bipolare. L’Italia è divisa politicamente a metà, ma è anche vero che la metà di centrodestra, nonostante le diverse linee politiche dei suoi membri, è meno frammentata del centrosinistra.

Enrico Letta

In sostanza il “campo largo” di Letta è una ammucchiata di formazioni troppo numerose e troppo eterogenee per poter essere aggregabili con l’attuale sistema elettorale. Per quanto riguarda Draghi, invece, nel complesso il 76% giudica molto o abbastanza positivamente la sua gestione della pandemia.

La netta impressione al momento è che se il Premier restasse al suo posto ancora a lungo agli italiani non dispiacerebbe. Ma è solo una impressione. In ogni caso fra i partiti avanza solo il Pd, mentre perdono terreno quelli del centrodestra che comunque raccolgono la metà dei consensi, almeno dalla platea interpellata.

La domanda che viene posta dal sondaggio Swg sulle intenzioni di voto degli italiani alle prossime politiche è molto semplice: alle politiche a chi darebbe il suo voto?

Così il Pd sale al 20,8%, guadagnando lo 0,5% rispetto alla rilevazione del 15 novembre quando era al 20,3 per cento. In calo dello 0,4% Fratelli d’Italia, che conserva il secondo posto nella classifica e si attesta al 19,8 per cento. Scende anche la Lega di Matteo Salvini al 18,4%.

In discesa anche il M5s di Conte che si attesta al 15,7%. Scende lievemente, al 6,8% anche Forza Italia (-0,1%), comunque in fase di recupero. In lievissimo aumento Azione di Calenda che sale al 4%. Stabile al 2,5% Sinistra italiana. Sale anche Italia Viva di Renzi al 2,4%. In crescita anche i Verdi al 2,4%, mentre è in calo Mdp-Articolo 1 al 2,2%. In aumento +Europa al 2,1%. Stabile all’1% Coraggio Italia. Gli altri partiti sono all’1,9%.

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