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Inflazione e tensione sociale alle stelle

Sembra che il governo non abbia ben chiare le priorità dei cittadini. O forse la coperta è davvero troppo corta. Fatto sta che urge un intervento drastico per porre freno ad una spirale inflazionistica che rischia di fare tante vittime quante ne provoca la guerra. Anzi forse di più.

Roma – La drammatica vicenda ucraina e la questione della ricaduta occupazionale del petrolchimico di Priolo non possono essere trattate con superficialità. L’invasione russa è un dramma epocale non solo per le innumerevoli vittime ma anche per i risvolti socio-economici che stanno pesando sull’ormai asfittico Vecchio continente ed oltre. A livello mondiale nulla sarà come prima, dalle armi all’energia, dall’immigrazione al cibo, dai rapporti con la Cina al nucleare.

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Le conseguenze del conflitto russo-ucraino hanno da subito valicato i confini nazionali

Davanti alla complessità di questi temi, con ricadute geopolitiche impressionanti, dei quali nessuno vuole parlare sul serio, si è costretti ad assistere a questioni di basso cabotaggio. È il caso dei comportamenti di Conte e Salvini, spudoratamente attaccati ai sondaggi. Il 21 giugno è una data molto attesa per gli eventuali risvolti politici che potrebbero derivarne. Ma l’impressione è che non succederà proprio nulla, per il semplice fatto che Conte non farà cadere l’esecutivo.

L’ex premier non è in grado di imporre le dimissioni al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale pur di rimanere attaccato alla poltrona è disponibile a lasciare il M5s nel caso venisse sfiduciato. Nel mentre Salvini, fuori dal coro e tra tante polemiche, cerca una via d’uscita per tentare una via diplomatica per frenare l’escalation di morti dovuta al conflitto. Pare più una navigazione di basso profilo che una vera attività politica rivolta a tutelare gli interessi nazionali. Il potere acceca, c’è poco da fare.

Giuseppe Conte, Luigi di Maio, governo
I tempi del lavoro spalla a spalla sono solo un lontano ricordo

In ogni caso ci troviamo a fare i conti con l’inflazione, che sta ulteriormente impoverendo tantissime famiglie già sul lastrico. Questo è un punto fondamentale. Sottovalutarlo potrebbe ingenerare un conflitto sociale senza precedenti. Ecco di che cosa dovrebbero preoccupare i parlamentari, piuttostoche fare finta di nulla. Oppure perennemente presi dalla campagna elettorale specie in quest’ultima settimana prima delle amministrative del 12 giugno, referendum a parte. Un monito giunge persino dall’ex ministro Giulio Tremonti.

Giulio Tremonti, ex ministro delle finanze
Giulio Tremonti

“…L’inflazione sta alla società come la pandemia è stata alla salute delle persone – avvisa l’ex ministro delle Finanze – ma con una differenza, il Covid prendeva tutti, l’inflazione colpisce soprattutto i poveri. Sono importanti anche i salari e i cambiamenti strutturali, ma in questo momento è fondamentale aiutare i poveri, altrimenti in autunno si avranno tensioni…”.

Luigi Einaudi, 1874-1961, secondo presidente della Repubblica Italiana
Luigi Einaudi, 1874-1961, secondo presidente della Repubblica Italiana

D’altronde Luigi Einaudi diceva che l’inflazione è la tassa sui poveri. Siamo in emergenza e non possiamo sottacerlo. Prima si prende consapevolezza di ciò meglio è per tutti. Draghi è avvisato e non può fare finta di nulla pensando solo alle riforme necessarie al Pnrr. Temi fondamentali, per carità, ma non si può e non si deve trascurare il welfare italiano. Per il resto siamo con le brache per terra, perchè nascondersi dietro il famoso dito?

“…Draghi – ha affermato in una intervista Tremonti – proprio nell’agosto 2020 dal palco del meeting di Comunione e Liberazione, nelle vesti di governatore della Bce, distinse tra debito buono e debito cattivo con l’intento di stroncare il governo Conte 2 sulla qualità della spesa pubblica e sulla politica dei bonus. Siccome è stato inventato il debito buono, proprio chi lo ha inventato deve essere così bravo da applicarlo e dimostrarci che serve ad aiutare chi è colpito dall’inflazione…”.

“…Siccome i magheggi della Bce degli ultimi 10 anni li ha fatti lui – conclude l’ex ministro – sarebbe interessante che ora offra al Paese una soluzione…”.

grafico inflazione italiana 2017-2022
L’inflazione non è mai stata così alta dal 1986

L’inflazione sta esasperando la gente, mentre l’aumento generale dei prezzi sta strozzando l’economia. La diminuzione progressiva del potere di acquisto sta di fatto riducendo gli acquisti, soprattutto quelli di qualità. Allora il governo Draghi intervenga per evitare quello che sembra ormai un inevitabile aumento delle tensioni. Mentre le mafie gongolano, per loro va sempre bene

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