ROMA – SALARIO MINIMO E PROROGA CASSA INTEGRAZIONE. SOLDI VERI O PROMESSE DA MARINAIO?

L’idea della ministra sembrerebbe strutturata su solide basi economiche. Infatti la tutela del salario sarebbe un indiretto incentivo ai consumi. Purchè i soldi arrivino per tempo nella considerazione che migliaia di italiani attendono ancora la cassa integrazione post-Covid.

Roma – Concluso il capitolo Recovery fund per il governo è ora di intervenire sul mercato del lavoro. Tra vertenze, blocchi di produzione ed esuberi, l’industria italiana appare ancora largamente paralizzata con conseguenziali malumori avvertiti tra i lavoratori. Da ormai qualche settimana, negli ambienti più progressisti del Movimento, si sta spingendo affinché venga discussa una seria riforma sugli ammortizzatori sociali. Anche perché, stando al parere di illustri economisti, con la prossima crisi dei consumi che si abbatterà dal prossimo settembre a finire nel vortice dei fallimenti potrà essere anche il comparto della logistica, uno dei pochi che durante la pandemia ha fatto registrare sostanziali aumenti di produzione.

Quale futuro per l’economa italiana?

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Anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sembra aver compreso la difficoltà in cui versano milioni d’Italiani. In qualità di ospite alla diretta Facebook alle “Olimpiadi delle idee” dell’Associazione Rousseau, ha rimarcato l’urgenza di rendere reali alcune riforme. Secondo la rappresentante grillina, la questione inerente agli ammortizzatori sociali è estremamente importante: “…Un punto centrale nelle politiche attive del lavoro e nella formazione…”. La ministra ha inoltre sottolineato come per sviluppare tale settore sia necessaria la creazione di una commissione per la riforma, uno strumento attivo e di lettura del tessuto sociale.

Ma non solo. La ministra appare decisa ad osare di più. Infatti la Catalfo sembrerebbe intenzionata ad utilizzare il momento di criticità per inserire una riforma fondamentale: l’introduzione del “…Salario minimo…”. Questo caposaldo rappresenterebbe un’ottima arma contro il caporalato e lo sfruttamento dato che, come ha sottolineato la pentastellata: “…Non dobbiamo dimenticare che in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori poveri, che hanno un contratto ma un salario al di sotto della soglia di povertà…”.

L’Italia verso il salario minimo?

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L’idea della ministra sembrerebbe strutturata su solide basi economiche. Infatti la tutela del salario sarebbe un indiretto incentivo ai consumi. Qualora l’Italia dovesse finire in un vortice deflazionistico tutto il comparto industriale resinerebbe di una forte contrazione, quindi per cui, diviene necessario perseguire: “… Un percorso che rafforza la nostra idea italiana per un salario che consenta alle persone di vivere una vita dignitosa, a tutela non solo dei lavoratori ma anche dell’economia italiana perché se i lavoratori hanno un potere maggiore si incentivano i consumi. È un tema importante che non abbandonerò di certo…”.

Il reparto della logistica verso la crisi

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La chiusura del ministro è dedicata alla cassa integrazione. Nel “decreto Agosto” dovrebbe essere prorogata la Cig per altri 18 mesi e dovrebbero essere inserite condizioni che possano incentivare le nuove assunzioni e bloccare i licenziamenti. La speranza è che questa volta la macchina burocratica possa essere più reattiva nell’elargizione della cassa integrazione, anche perché sono ancora in molti a non averla ricevuta.

Nunzia Catalfo, dal canto suo, sembra aver ben chiara la situazione e quelli che potrebbero essere i rischi. La speranza è che questa volta alle parole seguano i fatti, altrimenti con un tessuto economico tanto interconnesso, la violenza della crisi potrebbe mettere in discussione ogni certezza finanziaria che possedevamo.

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