Per i carburanti si seguiranno le oscillazioni del prezzo del gasolio cosi da adeguare il prezzo alla pompa di benzina, gasolio, Gpl e metano, probabilmente, di mese in mese. Per imprese e famiglie previste dilazioni sul pagamento delle bollette ed un prezzo di gas ed elettricità che ci riporta ai prezzi dell’estate scorsa. Nonostante gli sforzi del Governo è probabile che i provvedimenti presi non saranno sufficienti a limitare il maggior danno provocato dalla crisi bellica e dalle speculazioni.
Roma _ Prezzi alle stelle, aumenti a raffica e malcontento sociale. Ad una settimana dall’anniversario del Governo di “unità nazionale”, ovvero dopo un anno di gestione Draghi, è ancora in piena emergenza, soprattutto economica.
La guerra e le gravi situazioni anche finanziarie che ne derivano stanno per modificare le linee guida tracciate in precedenza da Governo e Parlamento. Come rimedio viene rilanciata da più parti la proposta a livello europeo di rimodulare i temi del Pnrr per rivedere progetti e finanziamenti, poiché il quadro attuale non è lo stesso di qualche mese addietro. E’ semplicemente peggiorato di brutto.
Infatti anche il Commissario Europeo non esclude un rinvio della sospensione delle Regole di Bilancio e del Patto di Stabilità. Insomma ciò che nelle ultime settimane sembrava un sussurro pare concretizzarsi sempre più e a voce alta. Nel frattempo il Governo si appresta ad arginare il disagio economico di imprese e famiglie italiane con una serie di interventi non risolutivi. Obiettivo primario frenare la corsa di benzina e gasolio, contenere gli aumenti delle bollette di luce e gas, rinnovando anche il meccanismo delle rate.
Draghi e i suoi, in tal modo, complice il deteriorarsi della situazione economica a causa della guerra tra Russia ed Ucraina, cercano di calmierare gli aumenti a tappeto che stanno strangolando l’economia mettendo in campo in Cdm un primo decreto “taglia-prezzi”, che contiene un pacchetto di misure anti-crisi per dare risposte immediate e cercare di tranquillizzare i cittadini che faticano a fare il pieno di carburante e hanno iniziato a fare scorte nei supermercati. Un repulisti di bancali e scaffali del tutto ingiustificato.
Ma tagliare di pochi centesimi il prezzo alla “pompa” non servirà a nulla, i nostri governanti infatti un risparmio di soli 11 euro al mese per automobilista. Si prevede, così, un incremento di passeggeri su metropolitane e bus, mentre nei voli si registra un decremento, a causa dei prezzi alti.
Intanto si fa strada l’indagine, contro ignoti, aperta dalla Procura di Roma per accertare se vi sono state speculazioni sui prezzi di carburanti ed energia. Appare, però, sempre più evidente la colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini. La somma di emergenze post pandemica e la guerra in Ucraina ha fatto saltare tutti i piani e per fare fronte alle difficoltà dei cittadini lo Stato deve spendere subito, con finanza propria non dipendente da altri.
Insomma, i cittadini chiedono bollette e benzina meno cari, che intanto devono pagare nonostante le tasche sono vuote. I pannicelli caldi non servono più. Il gioco di prestigio sta stancando, prima che le bollette e il caro benzina deflagrassero, il Governo e la maggioranza usavano la formula magica del Pnrr e dei tanti soldi che sarebbero arrivati dall’Europa, ora sappiamo che quei soldi non serviranno per risolvere i problemi di oggi.
Continua, nel frattempo, la ricerca di un faticoso compromesso su almeno tre riforme collegate al Pnrr e considerate strategiche dal governo Draghi: Fisco, Concorrenza e Csm. C’è qualche partito che vorrebbe un significativo scostamento di bilancio per garantire aiuti e ristori a famiglie e imprese, ma a quanto pare fino adesso Draghi ha negato che ciò avverrà.
Una cosa è certa nella maggioranza sono continuate ad emergere diverse ipotesi e strategie. Come nel caso del rafforzamento degli ammortizzatori sociali per aiutare i lavoratori e le aziende colpiti dall’attuale emergenza, che rimane in linea con quella pandemica.
Intanto si registra il voto favorevole della Camera, con 319 sì, 19 no e 7 astenuti, per l’ordine del giorno approvato con il quale il Governo viene impegnato ad incrementare le spese per la Difesa nella misura del 2% del Pil, per garantire al Paese una capacità di maggiore sicurezza e protezione a tutela degli interessi nazionali.
Nel CdM di ieri sera, in buona sostanza, è stato deciso il taglio dell’accisa sui carburanti che porterà ad una riduzione dei prezzi al consumo pari a 25 centesimi al litro sino a fine Aprile. Si renderanno disponibili fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022 che le aziende potranno cedere a titolo gratuito ai lavoratori senza che l’importo concorra alla formazione di reddito.
Per il taglio saranno utilizzati 308,17 milioni di euro di maggior gettito dell’imposta sul Valore aggiunto relativo all’ultimo trimestre 2021. L’accisa sulla benzina si attesterà a 643,24 euro per mille litri, sul gasolio a 532,24 euro per mille litri; sul Gpl a “182,61 euro per mille chilogrammi.
Oltre 5 milioni di famiglie, un milione in più rispetto a qualche mese fa con l’innalzamento del tetto Isee, avranno un aiuto per le bollette grazie all’estensione del bonus sociale mentre le imprese potranno rateizzare i pagamenti per i consumi di maggio e giugno, per un numero massimo di 24 rate mensili.
Per sostenere le esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas, Sace (la Spa del gruppo italiano a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti), potrà rilasciare le proprie garanzie in favore di banche e istituzioni finanziarie entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro.
Per il Marebonus verrà autorizzata la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro per l’anno 2022 e per il Ferrobonus ulteriori 19 milioni. Per l’autotrasporto è stata prevista una riduzione dei pedaggi per ulteriori 20 milioni nel 2022, l’esonero dal versamento dei contributi per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti pari a 1,4 milioni di euro per l’anno in corso e l’istituzione di un fondo per il sostegno del settore.
Inserita nel provvedimento la clausola di adeguamento dei contratti al costo del carburante e i costi indicativi di riferimento. Previsti sostegni a Regioni, enti, associazioni Onlus e No-profit e Terzo settore per l’accoglienza complessiva di 75mila profughi ucraini.