Rischiamo un black-out elettrico a breve

Nei prossimi mesi gli aumenti saranno vertiginosi e rischiamo sul serio il buio in numerosi capoluoghi di regione e nelle città più grandi. Le forniture di gas maghrebino e russo sono diminuite di oltre la metà ed il prezzo è schizzato ai massimi storici. Segue l’energia elettrica. Occorrono interventi seri e non le solite pezze.

Roma Il caro energia soffoca famiglie ed imprese, mentre gli usurai, e la criminalità organizzata, aumentano i proventi illeciti mentre le aziende sono costrette a cedere le proprie attività, per sopravvivere, a chi ricicla “denaro sporco”. Si tratta di un rincaro da 550 milioni, il 33 per cento in più sulle bollette di gas e luce. E si parla già di prossimi aumenti come avevamo preannunciato in tempi non sospetti.

Numeri alla mano gli italiani sono alle prese con un vero e proprio doloroso salasso. La sorpresa non si trova nelle uova pasquali, ma nelle bollette e non è delle migliori. Importi quasi raddoppiati nei primi tre mesi del 2022 rispetto al trimestre precedente. Un duro colpo per molte famiglie, con magri bilanci già messi alla prova dalla pandemia.

Le imprese sono “alla canna del gas” e non reggono più per gli alti costi di gestione. Paradossalmente gli ordini ci sono ma, purtroppo, costa troppo produrre. La conseguenza è che circa 1.500 addetti sono già in cassa integrazione. E si prevedono altre migliaia di lavoratori a spasso.

Certo non sono messi meglio i Comuni. Infatti i sindaci hanno spento, e spegneranno ancora, per protesta i luoghi simbolo delle città. Così in 3000 città, per 30 minuti e in qualcuna anche per un’ora, è calato il buio su monumenti e delle sedi istituzionali. Ed è un brutto segno.

Milano – Luci spente al Castello Sforzesco

Le prospettive a breve termine per l’Italia sono offuscate da interruzioni prolungate dell’approvvigionamento e da prezzi energetici in forte aumento. Non solo. In generale l’inflazione dovrebbe salire al 3,8 per cento quest’anno, prima di tornare all’1,6 per cento nel 2023.

L’erosione del potere d’acquisto che deriva dal caro-prezzi e l’indebolimento della fiducia dei consumatori potrebbero intaccare la crescita del PIL reale nel breve termine, in particolare nei servizi al consumo.

Già in sede europea si fanno alcune previsioni, supponendo che l’ondata attuale sia ripida ma di breve durata. So prevede che l‘attività economica riprenderà slancio forse nel secondo trimestre del 2022 e proseguirà il suo percorso di espansione nella seconda metà dell’anno in corso. In ogni caso il terreno perduto non sarà recuperato.

Mario Draghi

Quello che l’Italia vedrà erodere in termini di crescita nel 2022 non sarà, però, trasferito al 2023, per cui le previsioni di crescita sono confermate al 2,3 per cento. Per tali motivi, dopo settimane di pressing a favore di una nuova manovra contro il caro energia, Draghi ha rotto gli indugi consegnando la risposta che le forze politiche e le imprese attendevano da tempo.

Così è stato annunciato un nuovo intervento per ridurre ulteriormente i costi delle bollette ed il Premier si è detto certo che tutti gli obiettivi del PNRR saranno centrati anche quest’anno. Ma ancora, beninteso, nulla di fatto in concreto.

“…Il Governo non dimentica il presenteha detto il Premier – e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese stanno vivendo, per i prezzi stratosferici dell’energia elettrica…”.

Si attende un intervento di ampia portata nei prossimi giorni. Si lavora, in sostanza, per mettere insieme le risorse necessarie per un nuovo pacchetto di misure che dovrebbero arrivare, ma il condizionale è d’obbligo, al CDM della prossima settimana.

Maria Cecilia Guerra

Va detto che l’ammontare definitivo del provvedimento, come pure i contenuti, sono ancora in fase di definizione anche se la sottosegretaria al MEF, Cecilia Guerra, ha anticipato alcune direttrici parlando di una cifra tra 5 e 7 miliardi. Per il 2022, si ricorda, sono stati stanziati 5,5 miliardi ma adesso è necessario raddoppiare questa cifra.

Il rincaro delle bollette energetiche riguarda numerosi soggetti, a partire dalle famiglie, soprattutto le più deboli, ma anche le imprese e gli enti territoriali. Non si potrà andare avanti all’infinito con bonus sociali, sono necessari interventi strutturali. Senza ulteriori dilazioni.

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