Alcune aziende emergenti hanno il preciso scopo di rivoluzionare ciò che madre Natura ha creato. La procreazione potrebbe avvenire fra esseri umani dello stesso sesso e anche in età avanzate. In laboratorio si potrà dare origine a nuovi embrioni umani ma, a parte il profilo etico e morale, ci chiediamo: dove vogliamo arrivare?
Sarà possibile creare essere umani in laboratorio. Davvero? A volte girano notizie che ci lasciano basiti per quanto sono eclatanti. La Silicon Valley, la regione situata a Nord della California negli Stati Uniti d’America, cuore pulsante e centro globale dell’alta tecnologia e l’innovazione, è di nuovo balzata agli onori della cronaca. E per un fatto sbalorditivo: diversi scienziati stanno creando una fabbrica di esseri umani. A prima vista è sembrata una boutade oppure un’idea partorita dalla fervida fantasia di qualche autore di fantascienza o di distopie. Invece è realtà.
Un gruppo di start up intende mutare quello che si sa sulla riproduzione cellulare. Sembra che abbiano trovato anche un nuovo core business e la futura “gallina dalle uova d’oro“. Numerosi milionari di tutto il mondo hanno investito enormi capitali in programmi che possano rallentare l’invecchiamento e non solo.
In seguito a questa inondazione di risorse finanziare, decine di imprese emergenti hanno deciso di concentrare l’attenzione sulle prospettive di creare la vita in laboratorio. Ma si accontenterebbero anche solo di renderla sempre più lunga. Bontà loro. Tra queste aziende la più agguerrita sembra essere Conception, fondata da Matt Krisilov, la cui mission è cambiare per sempre quello che si sa fino ad oggi sulla riproduzione ed il futuro della procreazione.
Il nostro eroe, che è apparso nei laboratori della Silicon Valley un po’ più che ventenne, si è sempre vantato di “non capire un fico secco di biologia“. Però ha dimostrato di avere la vista lunga per il business, tanto è vero che è stato uno dei fondatori dell’AirBnb, un portale online per mettere in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi.
Ovviamente trattandosi di un aspetto delicato della vita, la star up Conception sta facendo molto discutere l’opinione pubblica. L’idea sarebbe quella di progettare degli embrioni umani a partire dalle cellule di uno o più donatori.
La nascita del portentoso progetto industriale si è basato sulla seguente domanda: “quando le persone dello stesso sesso potranno avere bambini?” Lo stesso quesito risulta essere valido anche per persone troppo in là con l’età per concepire o che non possono avere figli.
L’azienda Conception, attualmente, è la più grande impresa al mondo che abbia investito nella gametogenesi in vitro. Ovvero quel processo biologico che conduce alla differenziazione e maturazione di speciali cellule deputate alla riproduzione sessuale, i gameti, in laboratorio.
Sono stati raccolti più di 20 milioni di dollari tramite la richiesta di finanziamenti, a cui hanno aderito i soliti investitori milionari che, oltre agli affari, hanno la fissa dell’allungamento della vita. In questo modo si è iniziato a creare ovuli artificiali per le donne non fertili e, pare, che il passo successivo sia letteralmente la creazione della vita in laboratorio.
Un raggiante Krisilov ha dichiarato alla stampa “…Gli ovuli artificiali potrebbero diventare una delle più importanti tecnologie di tutti i tempi. Tutto ciò cambierebbe per sempre quello che sappiamo sulla riproduzione umana…”.
L’idea ha preso avvio dalla cosiddetta riprogrammazione cellulare, la tecnologia alla base degli esperimenti sul ringiovanimento dei tessuti. Con questa tecnica è possibile far tornare qualsiasi cellula del corpo allo stato di cellula pluripotente, in grado di trasformarsi in qualunque tipo di tessuto cellulare, anche di un ovulo.
L’obiettivo finale è raggiungere la “selezione genetica” e la modifica degli embrioni su larga scala. Ciò vorrebbe dire creare centinaia di ovuli per ogni donatore, testarli e scegliere il migliore. Oltre alla possibilità di generare figli anche per gli uomini, lo potranno fare tranquillamente le donne oltre i 60 anni d’età.
Sarà possibile che da una sola persona o da un gruppo di individui vengano generate delle discendenze in laboratorio. Una prospettiva che si scontrerà con evidenti aspetti etici e morali. Se tutto questo debba servire a guarire da alcune problematiche tipiche dell’invecchiamento cellulare ben vengano. Per il resto meglio stendere un telo pietoso.