Non c’è argomento importante che non abbia una giornata dedicata. Anche l’informazione non è da meno ed oggi ricorre la sua ricorrenza mondiale. Pluralismo e indipendenza delle notizie rappresentano una chimera poiché il giornalismo libero è minacciato da più fronti. Potremo mai sapere come vanno le cose in maniera chiara ed obiettiva?
L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 28 settembre “Giornata Internazionale per l’Accesso Universale alle Informazioni” nel tentativo di sensibilizzare i Governi di tutto il mondo e l’opinione pubblica su un tema di grandissima importanza, soprattutto in questo periodo di pandemia.
La possibilità di accedere ad una informazione corretta e trasparente è una esigenza fondamentale per i cittadini di ogni Paese al punto che si può parlare senza problemi di un vero e proprio diritto all’informazione a cui fa da contraltare il dovere ad una informazione obiettiva e veritiera da parte degli organi preposti.
Non è sicuramente un caso che, ad avviso di numerosi storici, l’età contemporanea avrebbe inizio solo quando ogni famiglia sia stata messa nelle condizioni di leggere tutti i giorni “il giornale“ ed essere conseguentemente informata sugli eventi che accadono nel mondo. E la diffusione capillare dei mass media che si è verificata durante la metà del ventesimo secolo ha senza dubbio agevolato questo bisogno per non parlare oggi di internet e dei social network.
Ma se durante l’età medioevale il popolo veniva mantenuto nella più completa ignoranza dalla mancanza di istruzione e di informazione oggi si verifica l’esatto opposto. Tutti noi siamo letteralmente bombardati da notizie più o meno vere. Nel ventunesimo secolo la situazione si è capovolta e abbiamo da risolvere un problema diverso rispetto a quello dei nostri antenati: distinguere tra tutte le notizie che ci vengono trasmesse e propinate quelle vere da quelle false, che un po’ ovunque sono state battezzate con il termine inglese fake news.
E sono in molti a parlare, non certo a caso, di una dittatura massmediatica che vedrebbe televisioni, giornali e social network manipolare l’opinione pubblica indirizzandola a comportarsi e conseguentemente a votare durante gli appuntamenti elettorali secondo i desiderata di lobby e centri di potere che finanzierebbero gli stessi mezzi di informazione.
Pensiamo alla propaganda sovranista e antieuropea che si è per anni alimentata di fake news confondendo gli elettori con notizie e informazioni abilmente manipolate e riformulate in modo tale da convincere i cittadini che l’Italia dovrebbe tornare sovrana nel suo territorio sostituendo l’Euro con la vecchia Lira.
Pensiamo alle fake news sull’immigrazione dai Paesi extracomunitari che hanno generato in parte dell’opinione pubblica la convinzione che l’Europa sarebbe vittima di una vera e propria invasione che arriverebbe dalle coste africane, quando invece su mezzo miliardo di persone che abitano nell’Unione Europea meno del 5% provengono da nazioni extracomunitarie.
E il diritto ad una informazione corretta è oggi ancora più forte perché stiamo attraversando una pandemia che nessuno si aspettava e che dobbiamo riuscire a debellare per tornare ad una vita normale. E non sono certo di aiuto le ridicole e assurde notizie diffuse dal movimento No-vax che vuole sfruttare l’ignoranza e la poca preparazione di molte persone.
Non dobbiamo mai dimenticare un assunto importante “…Da un grande potere derivano grandi responsabilità…” così come disse lo zio di Spiderman. E mi riferisco in modo particolare a coloro che hanno la possibilità di influenzare l’opinione pubblica mondiale.