Rabbia e violenza si sarebbero potute evitare. E sarebbe servito ad isolare squadristi e bombaroli. Bastava ascoltare per tempo, nelle opportune sedi istituzionali, le doglienze di No-Vax e No-Green pass al posto di “ghettizzare” milioni di italiani. Poi c’è la politica, sempre più colpevole e inaffidabile. Certi personaggi debbono decidere, adesso, da quale parte stare.
Roma – Un tuffo nel passato più buio del Bel Paese. Sembravamo ai tempi della strategia della tensione. Forse la rabbia è la stessa, diverso invece il contesto politico. Ma che ci sia stata pianificazione a tavolino è assodato nei tumulti di Roma.
Teppisti e squadristi si sono nascosti fra le famiglie pacifiche di manifestanti, intellettuali e decisi assertori del No-Green pass, per poi dare sfogo alla violenza strumentalizzando una protesta che sarebbe proseguita per le vie della Capitale senza colpo ferire.
Con spranghe di ferro e bombe carta alla mano le teste rasate di Forza Nuova ed i leghisti della prima ora, insieme a qualche nostalgico con la maglietta nera e saluto romano, ne hanno approfittato per trasformare la piazza in un campo di battaglia. Com’era nelle loro intenzioni.
La reazione delle forze dell’Ordine è stata equilibrata e immediata ed è comunque servita a limitare il danno che poteva essere maggiore. Poi l’assalto alla sede della Cgil al grido “Ci prendiamo Roma” ha chiosato il clima di fuoco di una giornata iniziata male e finita peggio.
Lasciando stare gli insulti a Draghi e Mattarella a cui ormai non bada più nessuno. Adesso è il momento della valutazione, del controllo delle telecamere, di qualche successivo arresto e così via. Ma il problema del certificato verde rimane.
E rimarrà insoluto se il Governo continuerà ad ignorare che ci sono migliaia di cittadini che si oppongono ad un provvedimento che in altre parti d’Europa è stato cancellato nel volgere di qualche giorno. Perché ricorrere alla persuasione forzata e non all’obbligo vaccinale cosi come è stato in altre circostanze a tutela della salute pubblica?
Chiarezza e corretta informazione sono mancate sin dall’inizio della pandemia e continuano a regnare sovrane per quanto attiene la sperimentazione vaccinale, l’efficacia dei sieri, le controindicazioni, gli effetti collaterali e cosi via dicendo. Milioni di cittadini non si sono vaccinati dunque perché non ascoltare, nelle opportune sedi istituzionali, le loro doglianze? Perché imporre e ancora imporre senza assumersi le responsabilità?
Il “divario” sempre più in ascesa tra politica e cittadini (vedi la percentuale di astensione alle amministrative) ha alimentato l’odio e la rivolta anche in chi non si sarebbe mai sognato di tirare un sampietrino in faccia a un poliziotto. Tutto questo ha prestato il fianco alla guerriglia armata diretta da quattro capipopolo che non aspettavano altro: ”…Assalto vergognoso, ma proteste legittime…”, ha detto Salvini che non sa più da quale parte stare ben sapendo che i piccoli imprenditori della Lega, e non Confindustria, gli tirano la giacca per abolire il Green pass sul luogo di lavoro.
E che dire di Letta che chiede lo scioglimento di Forza Nuova, direi assai tardivamente, ovvero solo dopo il verificarsi della catastrofe? ”…Non bisogna lasciare nessuno spazio alla violenza fascista – ha affermato il segretario del Pd – si deve sciogliere Forza Nuova…”.
Anche Luigi Di Maio c’è andato giù pesante, si fa per dire: ”…Questi non sono manifestanti, sono delinquenti. Massima vicinanza alle Forze dell’Ordine. Basta con questa violenza inaudita, basta strumentalizzare i vaccini e il Green pass: stanno salvando vite umane ed evitando nuove chiusure…”.
Letta e Di Maio dimenticano che anche fra le file dei loro rispettivi partiti c’è stato e c’è chi non è d’accordo col Green pass dunque prima di parlare a vanvera si chiarissero le idee in casa propria se vogliono apparire credibili.
Di seguito hanno parlato tutti, Meloni compresa, prendendo le distanze, giustamente, dalla violenza della piazza. Una violenza inaudita, da condannare con pene severe affinché non si ripeta. Come non si devono ripetere le provocazioni, soprattutto quelle politiche di certi personaggi.
Non si può continuare a tirare il sasso e nascondere la mano come continua a fare Matteo Salvini. O dentro, o fuori. Il piede in due staffe non solo è pericoloso ma dà adito a sospetti. In un Paese democratico tutte le istanze dei cittadini hanno pari dignità. In nome di una Costituzione che sembra non conoscere più nessuno.