OMS: trasparenza o conflitti d’interesse?

Se anche la maggiore commissione mondiale per la Salute dei popoli non dà garanzie di indipendenza e trasparenza, siamo messi davvero male. Le donazioni di milioni e milioni di dollari verrebbero “orientate” dagli stessi donatori che premono su una attività piuttosto che su un’altra. Non vogliamo nemmeno immaginare che cosa potrebbe essere accaduto durante la pandemia.

Negli ultimi giorni l’OMS ha manifestato grande preoccupazione per la stagnazione del tasso di vaccinazione anti Covid in Europa. Il direttore regionale per l’Europa, Hans Kluge, ha dichiarato con perplessità: “…Nelle ultime settimane le vaccinazioni sono diminuite del 14% per la mancanza di accesso ai vaccini in alcuni Paesi e di un’accettazione della vaccinazione in altri…”.

E’ affidabile una proiezione secondo cui, entro dicembre, potrebbero contarsi altri 236 morti a causa della pandemia. Per quanto riguarda il bastardo che circola dall’inizio del 2020 pare che ci siano ben 11 varianti. Sono controllate dall’ECDCCentro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie – che ne ritiene molto pericolose quattro: le varianti Alpha (inglese), Beta (sudafricana), Gamma (brasiliana) e Delta (indiana).

Non si tratta dell’alfabeto greco, ma forse di una casuale e macabra distribuzione tra i vari Continenti. A queste si è aggiunta, di recente, la variante Mu, che avrebbe mutazioni in grado di eludere l’immunità di una precedente infezione o della vaccinazione. E’ stata identificata per la prima volta in Colombia, da dove si è diffusa in almeno altri 39 Paesi.

Ora, non siamo qui a fare le pulci all’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ma alcune domande è lecito porsele. Innanzitutto il suo scopo è: raggiungere il più alto standard a livello internazionale per trattare le malattie, le modalità di gestione delle tossine ambientali e la protezione contro i pericoli nucleari. Inoltre assicura assistenza tecnica ai Paesi che ne hanno bisogno e coordina le risposte internazionali alle emergenze sanitarie.

Il bilancio finanziario si aggira sui 4,4 miliardi di dollari e le sue fonti di reddito sono: in primis, i contributi fissi versati dai Governi degli Stati membri, basati sulle dimensioni della popolazione e sul livello del loro prodotto interno lordo. Poi dai contributi volontari di Stati membri, fondazioni, aziende e privati.

L’OMS sta giocando un ruolo importante nella pandemia ancora in corso adattando le proprie risposte agli eventi e decidendo, di fatto, le risposte dei singoli Paesi. Già nel lontano 2011 due articoli de Il Sole 24 ore Sanità mettevano in evidenza come: il 76% del budget dell’OMS fosse costituito da donazioni volontarie orientato verso specifiche attività decise dai donatori.

Melinda e Bill Gates, divorziati dal 2 agosto scorso

E che: “…l’OMS ha perso il controllo prima delle proprie politiche e poi delle proprie finanze e non può decidere autonomamente quali politiche di salute adottare…”. In quel periodo Bill Gates, durante un’assemblea mondiale dell’OMS, annunciò che il decennio in corso sarebbe stato quello dei vaccini.

Il fiume di denaro offerto da privati quali la Fondazione Bill & Melinda Gates, azionista di rilievo del vaccinale e del GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization), di cui fanno parte soggetti del capitalismo finanziario, le più importanti corporation farmaceutiche del settore vaccinale e la Banca Mondiale, azionista del mercato vaccinale, si aggira su svariati milioni di dollari.

Ulteriori donazioni provengono da Sanofi Aventis, Glaxosmithkline, Pfizer e Novartis, grandi produttori mondiale di vaccini. Il grave conflitto di interessi è stato denunciato, tra gli altri, dalla dottoressa Nicoletta Dentico, esperta di salute mondiale, che tra il 1999 e il 2004 è stata direttrice di Medici senza Frontiere Italia:

“…L’attività filantropica della fondazione Gates – ha detto Dentico – pur rappresentando solo una piccola parte dei profitti di Gates, misurabile, però, in miliardi che decidono le priorità del mondo, comprare le politiche dei governi, determinare i programmi universitari, finanziare ONG e attivisti….”.

Il capitalismo finanziario ha il potere di plasmare il mondo come meglio desidera. I progetti su cui vengono riversati i finanziamenti dei privati quasi sempre stridono con la pianificazione dell’OMS e con le esigenze prioritarie dell’Agenda Internazionale della Salute. Operando, di fatto, come service provider di molti singoli donatori.

Tant’è vero che all’inizio dell’anno scorso, anche il Parlamento Europeo, tramite un’interrogazione si è chiesto quali misure sarebbero state adottate per evitare i possibili conflitti di interesse. Al momento, pare, non ci sia stata risposta alcuna.

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