VITAMINA D PER IL SISTEMA IMMUNITARIO

Con una buona dieta e con l’esposizione al sole quotidiano ne facciamo un pieno di salutare difesa contro batteri e virus

In questo periodo di emergenza epidemica il ruolo dell’informazione è ancora più importante e diramare informazioni corrette è fondamentale. Giornalmente invece siamo travolti da fake news che spesso ci allarmano mentre altre volte generano false speranze. Oggi più che mai è importante seguire fonti certificate che, per quanto attiene il settore sanitario, non poso essere altro che le agenzie scientifiche i cui collaboratori lavorano per il nostro progresso e benessere.

E’ proprio la scienza che ha annunciato l’importanza della vitamina D nel corpo umano. Secondo uno studio di due docenti piemontesi, dottori Giancarlo Isaia, geriatra, ed Enzo Medico, istologo, la carenza di vitamina D potrebbe essere coinvolta nella maggiore predisposizione al contagio da COVID-19 e non solo. Anche in questo caso, però, il condizionale è d’obbligo e comunque si tratterebbe di un fattore di rischio o di una concausa.

Tale componente vitaminica, ma sarebbe meglio parlare del gruppo D, è rappresentata da due varianti: la vitamina D2 o ergocalciferolo, presente prevalentemente nei vegetali come frutta, verdura e funghi; e la vitamina D3 o colecalciferolo che viene sintetizzata dalla pelle a partire dal precursore 7-deidrocolesterolo in seguito all’esposizione ai raggi solari. Per produrre la quantità di vitamina D3 necessaria per un efficiente funzionamento dell’organismo sono sufficienti 15 minuti al giorno di esposizione al sole, senza aver applicato creme contenenti filtri di protezione dai raggi ultravioletti. La vitamina D3 è presente negli animali (pesci ma anche nelle uova e latticini) e nell’uomo e, rispetto alla vitamina D2, è maggiormente biodisponibile, vale a dire più facilmente assimilabile e utilizzabile dal corpo umano. Una regolazione della quantità di questa vitamina è sempre importante a prescindere da questo periodo di emergenza. I due docenti piemontesi, dunque, raccomandano buone quantità di vitamina D per tutti ma in specie per coloro i quali sono pazienti a rischio e per i loro parenti.

Dalle evidenze scientifiche risulterebbe infatti che la vitamina D ha un ruolo attivo nello sviluppo del sistema immunitario; riduce il rischio di infezioni respiratorie di origine virale e contrasta il danno polmonare da iperinfiammazione.

A ulteriore conferma anche il dottor Pier Luigi Rossi, specialista in Scienze dell’Alimentazione e medico specialista in Igiene e Medicina preventiva, ha sottolineato l’importanza della vitamina D per lo sviluppo del sistema immunitario. Più è forte il sistema immunitario e meno si è esposti a malattie e contagi. Ricordiamo che la vitamina D, per il 90%, secondo quanto ci dicono gli studiosi, viene prodotta dal nostro corpo attraverso l’esposizione ai raggi solari, ma anche una buona alimentazione, specie per quanto attiene pesce e uova, può aiutarci a ricaricare questa utilissima vitamina. Non avete più scusanti.

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