In cima alla classifica dei ricercati più pericolosi il boss trapanese, al contrario di tanti suoi degni colleghi, ama la bella vita e le allegre brigate. Un ambiente insidioso per rimanere latitante cosi a lungo. Con il volto travisato dal bisturi e documenti falsi Messina Denaro potrebbe vivere dappertutto. E magari si è rifatto una vita. Un passo falso e si ritroverebbe alla sbarra. E’ solo questione di tempo.
Trapani – È l’ultimo esponente di spicco di Cosa Nostra ancora libero l’uomo più ricercato d’Italia. Parliamo di Matteo Messina Denaro che, nonostante abbia fatto perdere le tracce quasi trent’anni fa, torna puntualmente a riempire le pagine di cronaca per le tante segnalazioni di avvistamento finora rivelatasi buchi nell’acqua.
L’ultimo caso, in ordine cronologico, è il recentissimo clamoroso scambio di persona avvenuto all’Aia quando la polizia olandese, su segnalazione della magistratura italiana, aveva arrestato un turista inglese che si trovava nei Paesi Bassi per seguire il Gran Premio di Formula Uno.
Nato a Castelvetrano nella valle del Belice, classe ’62, Matteo Messina Denaro è “uccel di bosco” da 28 anni, sparito nel nulla mentre esplodevano le Bombe a Milano, Roma e Firenze. Il criminale trapanese si diede alla macchia nell’estate del 1993, durante una vacanza a Forte dei Marmi, dopo che nei suoi confronti era stato emesso un mandato di cattura.
Paolo Borsellino
Più volte condannato all’ergastolo è accusato di associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori. Grazie alle dichiarazioni dei pentiti, di lui si sa praticamente tutto: che soffre di strabismo, che ha probabilmente corretto con un intervento effettuato sotto falso nome; che trascorre la latitanza giocando ai videogiochi e che è un amante del lusso, dei vestiti firmati e delle belle donne. A chi lo apostrofa con l’appellativo di “’U siccu” (il magro) lui risponde di chiamarsi Diabolik.
L’unica cosa che non si sa è dove si trovi l’inafferrabile primula rossa della criminalità organizzata italiana. Si trova ancora in Sicilia o la sua fuga è proseguita all’estero, magari a Dubai, come si ipotizza? Le ultime immagini lo immortalano negli anni ‘80. Oggi il suo aspetto sarà sicuramente diverso e proprio questa mancanza di immagini ha favorito la sua latitanza. Secondo indiscrezioni sembrerebbe che abbia anche cambiato i suoi connotati sottoponendosi a un intervento di chirurgia facciale. Tutto è possibile.
Rino Germanà depone sul depistaggio delle prove della strage di via D’Amelio, in cui morì il Giudice Borsellino
Le sue impronte digitali non ci sono perché non è mai stato arrestato. Di certo deve aver goduto di una serie di forti protezioni, forse anche politiche, che le forze dell’ordine tentano di indebolire con arresti e sequestri che finora non hanno sortito gli effetti sperati.
Era stato Paolo Borsellino a iscrivere il suo nome per la prima volta in un fascicolo di indagine ma solo dopo il fallito attentato a Rino Germanà, un commissario di polizia di Castelvetrano che aveva cominciato a indagare su di lui, Messina Denaro diventa ufficialmente latitante.
Totò Riina
La rapida ascesa di colui che è considerato uno dei più pericolosi criminali a piede libero culmina con l’arresto di Totò Riina. Da allora “Alessio”, come era solito firmarsi nei “pizzini” con i quali impartiva ordini, è divenuto capo indiscusso di Cosa Nostra. Sulla tomba del padre Francesco, detto don Ciccio, morto nel 1998 mentre era latitante come il figlio, non c’è mai andato. Almeno cosi pare.
Altresì non ha mai conosciuto la figlia, che porta il nome della nonna paterna ma il cognome della madre Francesca Alagna. Lorenza, nata quando era da poco nascosto chissà dove, l’ha già reso nonno. La lunga scia di sangue fatta di stragi, omicidi e attentati è costata molto a Matteo Messina Denaro in termini di affetti.
Matteo Messina Denaro
Anche se oggi parrebbe aver sostituito la strategia mafiosa terroristica con quella “sommersa” dei colletti bianchi, il boss di Castelvetrano prima o poi dovrà fare i conti con la Giustizia che ha sempre più intensificato le sue ricerche. E che più volte è stata ad un passo dalla sua cattura.
L’ultima indiscrezione sul suo conto rivela che, sotto falso nome e con un volto diverso, si sia creato una nuova famiglia e sia diventato padre di un figlio al quale ha dato il nome di Francesco, come il nonno. Chissà se non sia questa l’ultima mossa che porrà fine alla sua lunga fuga. Chi lo conosce bene sa dove si trova e che faccia abbia. Più che cadere sugli affetti Messina Denaro potrebbe rimanere incastrato da un tradimento. Al momento opportuno.