Maltrattamenti, abbandoni e cinomachia: 2021 anno nero per Fido

Al di là delle ricorrenze che ormai lasciano il tempo che trovano per i nostri amici a quattro zampe l’anno in corso si chiuderà con un bilancio negativo. In forte aumento l’abbandono di cani e cuccioli, i maltrattamenti su animali d’affezione lasciati senza cibo, né acqua e in locali fatiscenti in condizioni terribili. In aumento anche le scommesse clandestine. Poi c’è chi lucra su Fido facendo collette e chiedendo soldi in rete per adozioni di randagi inesistenti.

Roma – Da Nord a Sud non c’è pace per gli animali d’affezione: in aumento maltrattamenti e randagismo. E dire che il 26 agosto scorso si è celebrata la ”Giornata internazionale del cane”, ricorrenza celebrata per la prima volta negli Stati Uniti nel 2004, grazie all’impegno di Paige Colleen.

La donna è anche sostenitrice di eventi e azioni in difesa degli animali e fondatrice di altre giornate particolari quali il National Puppy Day, il National Mutt Day, il National Cat Day e di altre giornate dedicate alla zoofilia. Ricorrenze che servono per denunciare la difficile situazione in cui versano gli animali e per incoraggiarne l’adozione responsabile.

Paige Colleen

La data del 26 agosto non è casuale: è il giorno in cui la donna animalista ha adottato il suo primo cane, Sheltie. Eppure il nostro adorato amico a quattro zampe, quello che dovrebbe essere il migliore amico dell’uomo, nel 2021 è ancora vittima di abbandoni, di abusi e diventa “merce” sul mercato nero.

Secondo l’analisi della Coldiretti basata sui dati dell’Osservatorio Agromafie, il traffico illecito di animali da compagnia è uno dei fenomeni malavitosi a maggiore impatto sociale, considerando che una casa italiana su tre, ovvero il 32%, ospita almeno un animale da compagnia che spesso diventa a tutti gli effetti un vero e proprio membro della famiglia. Dato, quest’ultimo, confermato da quei 6,3 milioni di italiani che quest’estate, sempre secondo Coldiretti, hanno scelto – giustamente – di portare in vacanza il proprio animale.

Continuando a parlare di percentuali, secondo Eurispes, il 20,7% di coloro che hanno un animale in casa lo ha ricevuto in dono, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha preso in un allevamento, il 12,3% lo ha acquistato in un negozio, l’11,4% lo ha comprato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto con sé il cucciolo di un animale che già possedeva e lo 0,5% lo ha acquistato sul web.

Come rende noto Coldiretti una grande piaga resta quella dei cuccioli importati illegalmente dall’estero, venduti a prezzi che variano dai 60 ai 1.200 euro e che versano in condizioni igienico sanitarie precarie: vengono staccati precocemente dalla madre tanto da non avere nemmeno concluso lo svezzamento e, per questo motivo, risultano poi imbottiti di farmaci per apparire in buona salute.

Inoltre non sono registrati con il microchip d’identificazione richiesto dalla legge e sono accompagnati da una falsa documentazione che ne attesta la falsa provenienza italiana, oltre che vaccinazioni e profilassi mai eseguite. Una mera tratta di animali il cui trasporto avviene molto spesso con staffette che li trasferiscono all’interno di contenitori, di doppi fondi di camion che percorrono lunghi tragitti al termine dei quali non tutti riescono a sopravvivere.

Non di rado questo commercio illegale avviene con la complicità di alcuni allevatori e negozianti italiani che immettono nel mercato legale anche esemplari che, in realtà, non lo sono. Ricordiamoci anche che i cani sono impiegati nelle emergenze e nelle calamità.

Dal 2009 il Cisom, attraverso la propria Scuola Nazionale Cinofila, forma Unità per la ricerca di persone in contesti di pericolo, come ad esempio il terremoto di Amatrice, ma anche attività di salvataggio in acqua e Pet Therapy.

l principali obiettivi della Giornata restano la sensibilizzazione contro l’abbandono e la promozione dell’adozione di animali senza famiglia. Secondo le stime dell’Oms, il numero dei cani a livello globale è di circa 900 milioni, di cui 200 milioni sarebbero randagi. Per quanto riguarda il randagismo in Italia nel 2020, secondo il ministero della Salute, si registrano 76.192 ingressi in canili sanitari, 42.665 in canili rifugio e 42.360 adozioni di cani randagi.

“…Il cane è entrato a far parte di diritto delle nostre famiglie, ma c’è ancora una vasta zona grigia di sfruttamento , di maltrattamento, di randagismo, di mancate cure…” dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa.

“…Quest’anno celebriamo il trentesimo anniversario della Legge 281ha detto Rocchi prima dell’entrata in vigore di quella norma i cani randagi, una volta accalappiati, dopo tre giorni finivano nelle camere a gas. Oggi non c’è più la pena di morte, ma non sempre è assicurato il diritto alle cure, il diritto a una buona vita, il diritto al benessere. In molte regioni del Paese si fa molta fatica a combattere il randagismo: colpa di amministratori che continuano ad essere indifferenti o poco efficaci…”.

I guai per i nostri amici quattro zampe non finiscono qui. Esistono infatti centinaia di associazioni pseudo-animaliste che operano prevalentemente sulla carta per ottenere contributi pubblici e privati. Si tratta di sodalizi che fanno da paravento ad altre attività illecite quali raccolte di fondi, collette via web, proposte di adozioni di animali di dubbia provenienza, costruzioni di canili e rifugi non autorizzati, richieste di soldi per la cura di randagi inesistenti e cosi via dicendo.

Cinomachia clandestina

Occhio dunque agli animalisti improvvisati e alle associazioni “fantasma” che in rete non indicano la compagine sociale, l’indirizzo della sede, il codice fiscale e ogni altro elemento utile alla loro identificazione. Fido e Bau sono diventati un affare, sempre più spesso sporco.

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