Si prevedevano rincari, eccoli arrivati. Quel che non si sapeva era la loro mole. Per molte famiglie gà in crisi per la pandemia sarà il colpo di grazia. Le istituzioni devono attivarsi per salvare dal baratro i cittadini in difficoltà e proteggerli dai tentacoli della criminalità organizzata. In aumento i prestiti a strozzo. I cravattari ringraziano.
Roma – Stiamo precipitando nel più profondo dei baratri. E la crisi legata alla guerra si fa sentire sempre più forte. Bollette ormai in costante rialzo, trasporti e carrello della spesa che diventano un lusso per pochi fortunati. Le tensioni crescono a causa dell’aumento indiscriminato del prezzo del gas e dei prodotti alimentari. Eppure nei piani alti della politica c’è chi fa ancora orecchie da mercante: siamo in allarme rosso.
Le famiglie con due bambini spendono in media 1.052 euro in più per acqua, gas e luce, 594 euro per i trasporti, e 434 euro per acquistare cibo e bevande al supermercato. La stangata più forte ha colpito le famiglie con più di 3 figli e le coppie under 35.
C’è stato un periodo in cui una famiglia media spendeva allegramente in pranzi e cene a domicilio, forse per tenersi su di morale durante il lockdown. Nel male ci sembrava di stare bene, ma chi si aspettava l’amara sorpresa? Oggi non si possono fare nemmeno pizze e focacce nel forno di casa. Le farine, di tutti i tipi, hanno costi proibitivi tanto quanto quelli dell’energia.
Cucinare è diventato un lusso, per non parlare di tutto il resto. Con uno stipendio medio, moglie e due figli, non si arriva che al 20 di ogni mese. Per mangiare e per tutte le altre necessità dei 10 giorni successivi bisogna ricorrere agli aiuti di genitori e parenti. Oppure ci si rivolge agli strozzini.
L’inflazione ha ridotto la capacità di acquisto di moltissime famiglie e il costo della vita lievita con l’aumentare dei componenti del nucleo. Chi ha un solo figlio vedrà un incremento della spesa annua pari a 2.159 euro. In questo caso per pagare le bollette serviranno 1.055 euro in più rispetto allo scorso anno, mentre serviranno oltre 517 euro per le spese del carburante. Per pagare cibo e bevande sono necessari altri 391 euro.
È chiaro che i nuclei familiari più penalizzati sono quelli a basso reddito, dove la quota percentuale di spesa per energia ed alimentari è maggiore. Il rischio concreto è l’allargamento dell’area della povertà e del disagio economico. Il decreto Aiuti non è sufficiente ad arginare le difficoltà enormi dei cittadini.
Peraltro fra alcuni mesi sconteremo al momento dell’acquisto del carburante alla “pompa” gli ulteriori aumenti del petrolio. Non dimentichiamolo, in quanto l’aiuto del governo ha riguardato la situazione pregressa al conflitto. E per ora non si intravedono soluzioni di contenimento dei prezzi.
L’effetto della recessione di fine anni 2000 è stato un allargamento delle distanze, che ha penalizzato soprattutto le giovani generazioni. L’inflazione di oggi mette nel mirino famiglie già in difficoltà. Negli ultimi 12 mesi è cresciuto di quasi 1 miliardo di euro l’ammontare delle rate non pagate relative a mutui e a prestiti concessi dalle banche.
Insomma la situazione non è sotto controllo, al contrario di quanto ci viene detto. Piove sul bagnato. Nel 2020 la quota di minori in povertà assoluta ha superato il 13%. Tale tendenza si è rafforzata durante l’emergenza Covid. I secondi più colpiti sono i giovani adulti nella fascia tra 18 e 34 anni. La quota di poveri è salita all’11,3%.
L’alta incidenza della povertà tra i più giovani è connessa alla situazione delle famiglie con figli. La tendenza assodata è che più un nucleo familiare è numeroso, più è probabile che si trovi in povertà. Quante volte si sentono lamentele e critiche per la bassa natalità del Bel Paese. Semplicemente è divenuto impossibile mettere al mondo figli. Questa l’amara realtà, e si può intuire dove andremo a finire. Occorrerà massima severità nel contrastare e punire ogni tipo di speculazione e arricchimento da “borsa nera”.