Caro carburanti uno strazio per cittadini e aziende

Famiglie e imprese hanno risentito negativamente non solo dell’aumento dei carburanti ma delle loro dirette conseguenze: l’aumento dei prezzi di qualsiasi cosa: alimentari, servizi, tecnici, artigianato, turismo e ristorazione. Tanto per citare alcuni settori fra i più comuni. Continuando di questo passo, e senza un bilanciamento delle forniture e la prosecuzione dell’ammortamento delle accise, la situazione, già fuori controllo, è destinata a precipitare.

Roma – L’aumento dei prezzi dei carburanti sta producendo danni non solo alle famiglie alle prese con i rincari di gas, luce e di quasi tutte le categorie merceologiche, ma anche all’imprese. Una recente indagine a cura dell’Unione Europea delle Cooperative (Uecoop) ha evidenziato che il caro benzina è un problema serio per il 43% delle imprese. Ovvero 4 imprese su 10 stanno manifestando criticità su investimenti, piani di sviluppo e posti di lavoro. I prezzi dei carburanti, tra diesel e benzina, avevano raggiunto e superato i 2 euro a litro. Poi l’intervento sulle accise effettuato dal Governo ha mitigato gli effetti nefasti.

Si comprendono benissimo le doglianze di chi è costretto a subire un vero e proprio salasso per i grami bilanci dei consumatori e delle aziende. Secondo Uecoop, con il fatto che la stragrande parte delle merci viaggia su gomma, il caro carburante è una minaccia per le catene di approvvigionamento di tutti i beni di qualsiasi genere, ma manifesta i suoi effetti negativi anche sui servizi.

La situazione si sta facendo particolarmente complicata per il lavoro delle 80 mila cooperative italiane, nelle quali a livello nazionale sono occupati più di un milione di persone. I settori di interesse vanno dalla salute al sociale, dai servizi alla logistica, dal turismo all’alimentare, dalla scuola fino allo sport e gli spettacoli.

Struttura e performance delle cooperative italiane anno 2015

Già da tempo il 19% delle imprese cooperativistiche aveva deciso di investire sul risparmio energetico e su sistemi a basso impatto ambientale, proprio per calmierare gli effetti dell’aumento dei prezzi energetici. Non solo carburanti, ma anche elettricità e riscaldamento.

In dettaglio il 16% delle imprese che si sono lanciate sul green, ha deciso di acquistare auto ibride per cercare di attenuare gli effetti disastrosi del caro carburanti. Mentre il 27% ha investito sulla coibentazione con isolamento termico dei luoghi di lavoro per diminuire il consumo di luce e gas.

Il 10% per alleviare i microclimi urbani, si sta muovendo per la creazione si spazi verdi. Come si sa i microclimi urbani rappresentano i parametri di temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria che condizionano lo scambio termico tra individuo ed ambiente. Nei centri urbani, in estate, si verifica un effetto detto isola di calore, da cui scaturisce un surriscaldamento locale con un aumento delle temperature fino a 4-5° rispetto alle zone periferiche o di campagna.

Isolamento termico di un’intercapedine di una fabbrica

Infine, quasi la metà delle imprese oggetto dello studio hanno installato pannelli fotovoltaici per la produzione di elettricità, impiantato strumentazioni per il risparmio idrico e acquistato attrezzature ed elettrodomestici a basso consumo. Senza dubbio lo studio dimostra che la realtà cooperativistica è in movimento e si sta attrezzando per la soluzione di problemi legati all’inquinamento ambientale e alla scarsità energetica.

Come recita il Codice Civile italiano, “…Una cooperativa è una società nata per gestire in comune un’impresa che si prefigge lo scopo di fornire agli stessi soci (scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta. Oltre alla mutualità, altri capisaldi sono i principi di solidarietà e democrazia…”.

Nel corso degli anni questi principi sono stati disattesi e per restare sul mercato le cooperative di grandi dimensioni sono diventate delle vere e proprie holding, comportandosi come delle aziende di altro tipo, tradendo l’origine storica.

Negli ultimi tempi, poi, sono balzate agli onori della cronaca quelle cooperative tali solo sulla carta, che hanno truffato i lavoratori sottoposti a ritmi di lavori estenuanti e con paghe basse. Oltre a questo, hanno eluso ed evaso fisco e previdenza. Mutualità, solidarietà e democrazia. Morte e sepolte!

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