Salvini tiene banco. Non per argomenti che riguardano gli interessi degli italiani, purtroppo. Le dichiarazioni del capo della Lega lasciano basiti i leader degli altri partiti e decine di parlamentari che invocano chiarezza una volta per tutte. Ma sembra che le sparate del buon Matteo siano state concertate con il Premier che non si preoccupa affatto delle sue intemperanze da farsa teatrale.
Roma – Salvini è ancora il capocomico ma le sue battute fanno ridere sempre di meno. Si, è vero, nella rivista come nell’avanspettacolo tutto è lecito pur di provocare l’ilarità nel pubblico ma quanto è troppo, è troppo: “…Il problema non sono i non vaccinati, ma il virus che varia…”, e qui scatta l’applauso? Macchè. Appena profferite questa parole si è scatenato il putiferio contro il leader del Carroccio.
Ma ancora si potevano tenere i parlamentari che hanno detto di Salvini “un sacco e una sporta”, ma quando il capo della Lega si è lasciato sfuggire affermazioni come questa:“…Le variazioni nascono come reazione alle inoculazioni…”, sono scesi in campo quasi tutti i virologi più accreditati che hanno smentito le affermazioni di don Matteo definendole valutazioni scientifiche pericolose, specialmente quando queste provengono da un politico dell’area di governo. E giù critiche e polemiche.
Teatro a parte il Green pass è stato approvato alla Camera dei Deputati ed è attesa la votazione al Senato. Ma vediamo quanti sono stati gli assenti in tutti i partiti della maggioranza al momento della votazione. Da questo dato si potranno ricavare l’umore e la sensibilità di tutti i parlamentari al problema della certificazione vaccinale.
Sono solo 45 i deputati leghisti, su un totale di 132, presenti alla Camera che hanno votato a favore del decreto Green pass. La percentuale dei presenti targati Carroccio è pari al 34%. Questo almeno il risultato che si è potuto ricavare dai tabulati della votazione. Molte le assenze anche tra i banchi di Forza Italia, 27 i voti a favore su 76 deputati, per una percentuale di presenze pari al 35%.
Pochi i deputati presenti per la votazione del Green pass
Quanto ai parlamentari del Pd, in 49 hanno votato a favore del decreto Green pass su un totale di 93, con una percentuale di presenti che è stata del 52,6%, mentre il Movimento 5 stelle risulta essere, sempre scorrendo i tabulati, il gruppo più presente. Hanno votato favorevolmente in 103 su 159, con una percentuale del 64,7%. Numerosi i deputati che sono risultati assenti giustificati o impegnati in missioni. Stranamente.
Con quest’ultima votazione è stato chiarito il dubbio che ha assalito molti osservatori, riguardo lo strano silenzio del Premier che appariva poco preoccupato per la tenuta della maggioranza che lo sorregge. La motivazione è quella che Draghi fosse al corrente della strategia della Lega e che, indipendentemente dal proprio voto ad emendamenti presentati dall’opposizione, avesse ricevuto, attraverso un ministro leghista di peso, assicurazione di uniformarsi al resto della maggioranza. Insomma una certezza, anche se non svelata pubblicamente. Se cosi fosse lasciamo le considerazioni a chi legge.
Matteo Salvini e Mario Draghi
Intanto la Commissione tecnico-scientifica dell’AIFA – l’Agenzia Italiana del Farmaco – ha dato il via libera, in Italia, alla terza dose del vaccino. La decisione, comunque, è arrivata solo dopo che la stessa EMA – l’Agenzia Europea per i Medicinali – dopo la supervisione ed il controllo della sicurezza sul medicinale, ha chiarito che sul punto in questione decidono le autorità dei singoli Stati.
Il Cts così nel suo parere ha dato il via libera alla somministrazione di una ulteriore dose per immunodepressi e trapiantati. Mentre la stessa terza dose, in questo caso definita booster, ossia adatta a rafforzare le difese immunitarie dopo le prime due dosi, verrà inoculata agli over 80 e agli ospiti delle Rsa.
Nicola Magrini direttore dell’Aifa Emer Cooke direttrice dell’Ema
Saranno utilizzati al momento solo i vaccini Pfizer e Moderna. In attesa degli altri, come il nostro ReiThera di cui non si parla più, i tecnici hanno aperto alla possibilità di una terza dose per i sanitari più a rischio, ma su questo deciderà il Governo.
Anche il Cda dell’Agenzia del Farmaco ha approvato il documento, alla luce della legge 648 che permette l’utilizzo di farmaci al di fuori delle indicazioni approvate, che per i vaccini in questione prevedeva in origine due sole dosi.