Non c’è volto noto della tv che non si senta tirare gonna o pantaloni dai leader politici di destra e di sinistra, passando per il centro. Anche i virologi, che ci hanno tenuto in triste compagnia durante i lock-down, entreranno in lista per rappresentare questo o quel partito. Insomma lo spettacolo è appena cominciato mentre il Bel Paese è in ginocchio.
Roma – Le danze si sono aperte. E il clima di guerra non intacca minimamente la campagna elettorale nostrana già avviata da qualche settimana. La politica ormai da tempo è interessata allo spettacolo. Non tanto per le tante disfunzioni da risolvere, che sono innumerevoli, ma solo per cooptare persone famose che possano attirare l’attenzione degli elettori cosi da orientare il consenso.
Al di là dei siparietti a cui assisteremo con la decisione del Governo di fissare per il 12 giugno l’election day per amministrative e referendum, parte il conto alla rovescia per la presentazione delle liste, che andranno presentate tra il 13 e il 14 maggio. Ovvero un mese o poco più.
Al voto per le comunali andranno circa 950 enti locali ma l’attenzione maggiore verrà concentrata sui 26 capoluoghi di provincia, di cui 4 capoluoghi di Regione come Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo. Tuttavia per le principali città le coalizioni sono ancora in alto mare, mentre è partita da tempo la caccia al personaggio più conosciuto e televisivamente più noto.
Insomma per accalappiare più voti partiti e liste civiche stanno dando la caccia a scienziati, professori, soubrette, influencer, attori, attrici e altri volti noti del teleschermo scelti fra quelli che, in periodo di pandemia, hanno fatto capolino sui Tg, talk-show e trasmissioni di intrattenimento. Fra questi ci sono anche i virologi, che hanno avuto un’esposizione mediatica notevole. Infatti non c’è stata trasmissione televisiva e radiofonica quotidiana che non registrasse una loro comparsata. Nel bene e nel male.
La prossima ricerca sarà concentrata, forse, sugli esperti di guerra o in genere di geopolitica, anche se a volte assistiamo a dibattiti in cui francamente non traspare una grande competenza. Assistiamo infatti al triste blaterare di commentatori di avvenimenti i cui argomenti annoiano provocando il sonno. Nulla di nuovo, ovviamente, atteso che negli anni ci sono stati altri momenti in cui la politica si è rivolta a personaggi dello spettacolo, del giornalismo, del mondo giudiziario, così come agli sportivi e finanche ai comici.
Adesso è il momento dei medici e degli strateghi di guerre e conflitti internazionali. Specialmente alle politiche del prossimo anno assisteremo a queste passerelle con improvvisi innamoramenti politici. Gli schieramenti dei partiti sono già al lavoro per aggiudicarsi il nome più accreditato e che risulti più gradito al pubblico. In sostanza un vero e proprio lavoro di marketing, che servirà non tanto per aumentare il consenso della lista ma per pubblicizzare il simbolo del proprio manifesto politico.
A rischiare di più è il centrodestra, visto che la coalizione controlla, sino ad ora, 18 su 26 giunte uscenti nei capoluoghi di Provincia chiamati al voto. Infatti tre sindaci sono della Lega, altri tre di Fratelli d’Italia, sei di Forza Italia mentre quattro sono indipendenti di centrodestra ed uno di Coraggio Italia e di Cambiamo. Il centrosinistra controlla, invece, cinque amministrazioni uscenti, di cui tre del Pd e due indipendenti di centrosinistra. Tre Comuni infine provengono da giunte sostenute da Liste civiche.
I capoluoghi di Provincia al voto sono: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo.
Nel frattempo si fa strada anche un nuovo movimento la cui gestazione è affidata a Davide Casaleggio. Sinceramente non si avverte il bisogno di ulteriori schieramenti populisti che critichino anticipatamente solo il sistema della casta, per poi magari tuffarvisi dentro e crogiolarsi nello stesso marasma contestato.
Quando un matrimonio finisce male purtroppo volano gli insulti e così è anche il rapporto tra Davide Casaleggio ed i Pentastellati non fa eccezione, tanto che il figlio di Gianroberto ha dichiarato senza peli sulla lingua: “…Il M5s non è più innovativo come dieci anni fa…”. Lo stesso figlio di cotanto padre si presenta davanti ai giornalisti per parlare di come “…Costruire il futuro nelle sue diverse forme…”, con un movimento nuovo di zecca. Contento lui.