Avremo bisogno di più minerali. Circa quattro volte in più di quanti ne consumiamo oggi. Tutto ciò per attuare il processo delle fonti rinnovabili. Nelle miniere vengono regolarmente sfruttati, sino alla morte, ragazzini e adulti poverissimi. Dunque occorrono maggiori controlli ed il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. I pirati hanno fiutato l’affare e corrono all’arrembaggio.
Roma – Ad ascoltare la vulgata culturale dominante la transizione ecologica dovrebbe essere indifferibile. In questa trasformazione un ruolo decisivo lo giocheranno le fonti rinnovabili. Per attuare questo processo le nostre economie dovranno raddoppiare, entro il 2040, la richiesta di minerali. Addirittura, secondo quanto definito dall’Accordo di Parigi del 2016, l’esigenza di minerali, entro la stessa data, si quadruplicherebbe.
Come si sa l’Accordo prevedeva di contenere l’aumento della temperatura media al di sotto dei 2° fino a raggiungere 1.5°, limite questo che ridurrebbe i rischi causati dai cambiamenti climatici. Queste stime sono state diffuse dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) durante la presentazione nel dicembre scorso del World Energy Outlook, tra le fonti più autorevoli di analisi e proiezioni del mondo energetico.
Un sistema energetico con tecnologie pulite è diverso da quello alimentato con risorse tradizionali. Sia gli impianti solari che eolici, per non parlare dei veicoli elettrici, hanno bisogno di una quantità superiore di minerali per essere costruiti. Tanto per fare un esempio, un’auto elettrica richiede sei volte l’apporto di minerali di un’auto convenzionale.
Infatti, dal 2010, la quantità media di minerali è aumentata del 50%, di pari passo con la crescita delle quote di energia rinnovabile. In base alla tecnologia utilizzata cambiano anche i tipi di minerali. Ad esempio litio, nichel, cobalto, grafite e manganese sono importanti per le prestazioni, la durata e la densità di energia della batteria. Mentre i minerali delle terre rare – così definiti perché derivano da minerali isolati la prima volta – sono importanti per le turbine eoliche e i motori elettrici.
Per le tecnologie legate all’elettricità, il rame e l’alluminio sono più che significativi. L’Agenzia ha evidenziato quanto segue: il passaggio a un sistema energetico pulito determinerà un enorme aumento del fabbisogno di questi minerali, il che significa che il settore energetico sta emergendo come una forza importante nei mercati minerari.
Fino ad un decennio fa, nel mercato globale dell’energia, i minerali costituivano una piccola quota della richiesta complessiva. Con l’accelerazione verso un modello di sviluppo più green, almeno si spera, la domanda di queste tecnologie è in notevole incremento. Se gli Accordi di Parigi fossero soddisfatti in toto la quota della domanda complessiva per i vari tipi di minerali aumenterebbe tra il 40% ed il 90%.
Sono già in fibrillazione le più grandi imprese finanziarie, che come iene fameliche hanno fiutato l’affare e si stanno lanciando a capofitto nel nuovo business. La speranza è che non combinino disastri e che, soprattutto, rispettino i diritti dei lavoratori e le condizioni di sicurezza. Poiché è molto probabile che le miniere di cui sia ha bisogno si trovano in zone del mondo dove i diritti umani sono stati sempre disattesi, dunque bisogna stare in campana, per non perpetrare lo sfruttamento dei minatori.
E che non si ripeta la storia del Coltan, un minerale di superficie estratto da adulti e bambini per soddisfare la nostra dipendenza dagli smartphone. Si estrae principalmente nel Congo, in Africa Centrale, in cui si trovano circa l’80% delle risorse mondiali.
La conquista di numerose miniere è fonte di guerre tribali fomentate dall’industria occidentale, che pur di soddisfare la propria bramosia di profitto, se ne fa un baffo di sfruttamento, morti e distruzione!