Insomma pare che l’economia italiana abbia ri-preso il volo. Eppure tutte le belle novità emerse nell’assise di Cernobbio sembrano cozzare con la realtà. Senza la riforma del Fisco, con successiva diminuzione della pressione fiscale, non c’è impresa che possa riprendersi. La povertà è sempre più diffusa e milioni di italiani arrancano per mettere su il pranzo con la cena. C’è un errore nei dati o qualcuno ci marcia?
Sul lago di Como, il summit dei potenti della terra. Così scriveva Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi: “…Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi…”. Purtroppo qui non ci riferiamo allo struggente paesaggio descritto poeticamente dalla sublime penna di uno dei massimi esponenti della nostra letteratura. Ma, molto più prosaicamente, al Forum Ambrosetti di cui si è svolta l’edizione n. 47 dal 3 al 5 settembre scorsi, in parte in presenza ed in parte in collegamento con numerosi hub.
All’incontro ha partecipato il gotha del settore pubblico e privato, la crème de la crème, come ad esempio il ministro dell’innovazione Vittorio Colao.
Ogni anno, a settembre, The European House e Ambrosetti – uno studio di consulenza aziendale di Milano – organizzano a Villa d’Este, a Cernobbio sul Lago di Como, il Forum.
Ci sono stati una serie di incontri in cui il focus è stato l’economia italiana, europea e internazionale. Nel giorno dell’inaugurazione è giunto il saluto del presidente russo Vladimir Putin con una dichiarazione scritta: “…L’Italia è tradizionalmente per noi un partner di grande rilevanza…” che passerà alla…Storia.
Poi l’intervento a distanza del virologo Anthony Fauci, super consulente degli USA. Afghanistan, Libia e situazione economica post-Covid sono stati i temi principali discussi. Presenti quasi tutti i ministri del Governo Draghi, con Colao in testa che ha annunciato grandi novità: “…La fibra sarà presente su tutto il territorio nazionale entro il 2026…”.
Non poteva mancare il messaggio retorico del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “…L’UE ha dimostrato, di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze sul piano economico-sociale, una capacità di reazione efficace e tempestiva. Analogo impegno deve riguardare ora il contributo dell’UE alla causa della pace, dello sviluppo, della sicurezza e della stabilità internazionale…”.
Anthony Fauci Sergio Mattarella
Dopo queste memorabili parole, che passeranno ai posteri come quelle di Putin, si è discusso di economia. E’ emersa la forte crescita della fiducia tra le imprese italiane, con un indice al massimo storico da quando, marzo 2014 sono iniziate le rilevazioni, e più del doppio di quella di soli tre mesi fa: oggi 70,6 mentre a giugno 30,2. Il termometro del Forum ha quindi osservato che questi dati ci fanno essere ottimisti sulle prospettive future.
Per quanto riguarda il lavoro, sono state rilevate positive aspettative. Dopo la crisi pandemica, il PIL globale atteso si aggira sul +6% nel 2021 e +4,9%, stima per l’Italia. La produzione terziaria ha raggiunto il quarto mese di aumento.
Nel mese di agosto l’indice PMI servizi, acronimo di Purchase Manager Index, indicatore relativo agli orientamenti dei manager nei vari settori economici, ha raggiunto la ragguardevole cifra di 58 punti, il tasso di espansione più alto da 14 anni.
Sergio Mattarella Luciana Lamorgese
Infine è intervenuta il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: “…L’incremento del numero dei migranti è il risultato della crisi pandemia che si è abbattuta anche sui Paesi africani. L’UE deve essere presente e non ha dato grandissima prova. Serve un grande piano economico che deve riguardare questi Paesi, dove bisogna intervenire in loco. Solo così si può limitare l’immigrazione che è problema strutturale e non congiunturale…”.
“…Parole, parole, parole, soltanto parole, parole tra noi…”. Ricordate? Era il testo di una canzone di successo cantata da Mina e da Alberto Lupo, agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso. Si corre il rischio di essere sommersi da un fiume di parole e di retorica.
Mentre lor signori si radunano in splendide ville, mangiano a sbafo e discutono, fuori c’è un’altra realtà. Fatta di sofferenza, di malessere generalizzato, di imprese di sopravvivenza. Sì perché ancora per molti, moltissimi, arrivare a fine mese è come compiere i famosi e famigerati salti mortali.
E poi tutti quei dati che ci hanno propinato e rovesciato addosso con tutta la loro sicumera e protervia, tipici di un regime, siamo propri sicuri che corrispondano alla realtà? O sono solo uno specchietto delle allodole? Lecito nutrire qualche dubbio. O no?