La nota azienda alimentare rischia una multa miliardaria per presunti contratti d’affitto irregolari e franchising poco trasparenti. La catena di locali noti per hot-dog e hamburger si dice disponibile a collaborare con le autorità. Sfidiamo chiunque a non esserlo quando ci si trova in queste situazioni.
Roma – McDonald’s nel mirino delle autorità di vigilanza e controllo. L’Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria per abuso di dipendenza economica tra l’azienda ed i suoi affiliati, su quello che è stato definito il sistema McDonald’s. L’Antitrust è un organo indipendente per la tutela del libero mercato. Sotto osservazione i contratti di affitto del ramo d’azienda e franchising dei gestori dei locali.
L’istruttoria è stata deliberata a fine luglio scorso, ma la notizia è stata sottovalutata dalla maggior parte della carta stampata italiana e relegata in cronaca. Forse per timore di perdere gli introiti pubblicitari e di vedere svuotate le già esauste casse dell’editoria. Meglio, molto meglio chiudere un occhio, anzi entrambi.
La fase preliminare dell’istruzione è stata avviata sulla base di tre segnalazioni di imprenditori che hanno operato con McDonald’s e che ne hanno lamentato presunte condotte abusive. Il sistema McDonald’s si sarebbe consumato sia prima la stipula dei contratti che durante il rapporto commerciale.
Si tratterebbe di un’imposizione di un sistema complesso ed integrato di canoni e di royalties, per poi passare ad oneri finanziari e di investimento, politiche di vendita e molteplici obblighi di comportamento. Quest’ultimi sono stati considerati dall’antitrust estremamente gravosi e non strettamente necessari e connessi alla concessione dell’affiliazione o dell’affitto del ramo d’azienda. Niente di nuovo sotto il sole: il garzone si rompe la schiena per ingrassare il padrone. Cosi sembrerebbe almeno in questo caso.
Le condotte abusive e/o irregolari sono state raggruppate in quattro categorie: i comportamenti adottati prima della stipula del contratto; le clausole inserite nei contratti di affitto del ramo di azienda e/o franchising; le misure messe in atto durante il rapporto negoziale e quelle alla fine.
Roberto Rustichelli – Presidente AGCM Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato
Secondo l’Antitrust, tutte queste linee di condotta di McDonald’s Italia potrebbero configurare un abuso di dipendenza economica rilevante per la tutela della concorrenza e del mercato. Per questi motivi è stato deciso di aprire l’istruttoria.
La grande catena di fast-food ha a disposizione 60 giorni di tempo per essere sentita in audizione. L’indagine dovrà essere conclusa entro il 31 dicembre 2022. Nel frattempo l’azienda famosa per i suoi panini imbottiti al sapore di polistirolo può tranquillamente operare come ha sempre fatto, tanto è già sotto inchiesta per lo stesso motivo. Una condotta irregolare in più, una in meno ma che sarà mai!
Secondo la rivista statunitense di economia Forbes, McDonald’s ha 615 punti vendita in Italia, di cui l’85% non è di sua proprietà. L’azienda indagata dall’Antitrust ha rilasciato all’agenzia Reuters una mirabolante dichiarazione che suscita quasi il sorriso “…Certa della correttezza del suo lavoro e aperta alla collaborazione con le autorità…”. Vatti a sbagliare.. Del resto se si chiede all’oste com’è il vino, la risposta non può che essere lusinghiera.
Non si è mai visto un ladro, tranne in casi eccezionali, che abbia ammesso, di sua spontanea volontà, di aver rubato. Sempre secondo Reuters l’azienda rischierebbe una multa fino al 10% del suo fatturato. Nel 2020 è stato di 19,2 miliardi di dollari. Facendo un po’ di conti si tratterebbe di una bella cifra: 1,92 miliardi di dollari. Roba da fare andare per traverso l’hot dog o l’hamburger, con tanto di maionese e ketchup!