Bollette ormai fuori controllo ma anche la pasta che ha subito un rincaro che sfiora il 40%. Per il resto la verdura ha prezzi proibitivi cosi come la maggior parte dei generi alimentari che provengono dalla terra. Non c’è settore merceologico che non tenda al rialzo. Mentre i salari italiani sono rimasti “congelati” alle retribuzioni di 10 anni fa. Il momento attuale è davvero terribile per le famiglie meno abbienti.
Roma – Ristori e sostegni non bastano. Ma, soprattutto, non arrivano a destinazione. Intere categorie di lavoratori autonomi aspettano da due anni i sostegni economici delle prime fasi dell’emergenza. Il Governo è intervenuto per cercare di contenere gli effetti dei rincari delle bollette, ma nonostante tutto le famiglie meno abbienti rimangono in sofferenza.
Il dibattito politico, peraltro, proprio su queste misure è molto acceso, tant’è che sono stati aumentati gli stanziamenti di bilancio, con l’obiettivo di ridurre la tassazione diretta e indiretta ed i consumi di energia. Si è cercato di sostenere soprattutto le fasce di popolazione più deboli ed esposte alla povertà. Ma purtroppo gli effetti di tale manovra non si notano.
Il caro energia, infatti, paralizza le imprese ed i settori industriali e commerciali. Si studiano, infatti, altre misure contro il rincaro delle bollette, puntando ad un nuovo decreto entro fine del mese. D’altronde l’aumento è così stratosferico, specie quello dei prezzi di energia elettrica e gas metano, che gli utenti dovranno sborsare un + 41,8% sul gas e addirittura un + 55% sulla luce. Insomma proprio un buon inizio d’anno, non c’è che dire.
I fattori alla base dei rincari, purtroppo, vanno ricercati nell’aumento delle quotazioni internazionali del petrolio, che nell’anno precedente hanno registrato degli andamenti davvero anomali, toccando il minimo ed il massimo degli ultimi 20 anni. Una situazione difficile che riguarda l’intera Europa.
Il caro petrolio e l’aumento incontrollato delle quotazioni del gas naturale, per lo più importato dalla Russia, uniti all’aumento dei costi per l’emissione di CO2 in atmosfera, ha fatto volare i prezzi all’ingrosso di luce e gas. In ogni caso gli aiuti non saranno uguali per tutti.
Nel dettaglio le misure attuate dal Governo comporteranno l’azzeramento fino al 31 marzo 2022 degli “Oneri Generali di Sistema” per l’energia elettrica e degli oneri sul gas metano, oltre alla riduzione dell’aliquota IVA sul metano dal 22% al 5%. Misura peraltro estesa a tutte le utenze domestiche ed in bassa tensione.
Così come l’aumento degli stanziamenti a favore del Bonus Sociale Bollette, dovrebbe consentire ai suoi percettori, cioè famiglie in disagio economico con indicatore della situazione economica ISEE inferiore ai 15mila euro, di non risentire affatto degli effetti dei rincari.
Per le famiglie in difficoltà economica gli aumenti saranno compensati da uno “sconto di Stato” in bolletta, che sarà pari a 600 euro, di cui 200 per l’elettricità e 400 per il gas. La platea dei beneficiari, tuttavia, non è stata modificata per cui è stato aumentato il beneficio per gli attuali percettori, senza offrire soluzioni per chi non rientra nei parametri ISEE già esistenti.
Inoltre, nella manovra, come più volte ripetuto, c’è la possibilità di rateizzazione, fino a 10 tranche, delle bollette del primo trimestre del nuovo anno. Anche in questo caso la dilazione non verrà offerta a tutti i cittadini, ma solo a quelli in condizione di disagio economico che siano in condizione di morosità.
In ogni caso ciò che non fa ben sperare è che il Governo può aiutare i cittadini a contenere gli impatti dei rincari, ma non può certamente annullarli, considerando l’entità degli aumenti che si stanno registrando a seguito di questa nuova crisi energetica internazionale. Proprio in virtù di tale situazione non rosea, le prospettive sono imprevedibili. Infatti l’ARERA stima, per il 2022, un aumento di spesa per le bollette di una famiglia media pari a 944 euro.
I temi economici sembrano in questi giorni spinti in secondo piano dallo snodo del Quirinale, ma con l’inflazione galoppante non c’è da stare tranquilli. Infatti è aumentata anche la pasta del 38%. E la disperazione generale è talmente elevata che in questo periodo sono aumentati anche gli introiti dei “compro oro” e dei cravattari. Sarà difficile, cosi facendo, che l’allarme sociale rientri.