I diplomatici cinesi non si sono certo fatti impressionare da Beppe Grillo a meno che il garante dei Cinque Stelle non sia ricorso ad una delle sua gag. Sorprende ancora il buon D’Alema che considera i cinesi i veri salvatori della patria. Quella loro, ovviamente, quella che non conosce libertà, democrazia e rispetto del prossimo.
Roma – Tenere il piede in due staffe è appannaggio di numerosi parlamentari dell’area di governo. Questi onorevoli siedono fra gli scranni che hanno dato la fiducia a Mario Draghi ma si permettono anche di manifestare dissenso e resistenze a diverse linee politiche espresse dal Premier. Ci riferiamo alla Lega di Matteo Salvini e al M5S di Beppe Grillo.
Nulla di che, ovviamente, se non fosse che spesso questa sorta di “macchine indietro tutta” non sono altro che strumentali iniziative per catturare consensi facendo finta di remare contro il presidente del Consiglio, che molto spesso lascia correre.
Infatti proprio sul blog del fondatore dei pentastellati è stato pubblicato un articolo dell’esimio docente di filosofia Andrea Zhok, il quale ha scritto un suo parere politico che ci sentiamo di condividere:
“…Negli ultimi due giorni abbiamo assistito ad una parata ideologica come non se ne vedevano dalla caduta del muro di Berlino. Il G7 prima e la riunione della Nato poi – dice Zhok – hanno colto l’occasione per sparare a palle incatenate contro il nemico…”.
L’accademico, molto critico, cita anche il premier italiano, non certo per encomi e riconoscimenti scientifici e politici. In effetti il messaggio diffuso dai leader occidentali capitanati da Biden è che ci siamo “noi”, l’Occidente, e poi ci sono “loro”, gli “altri”, dalla cui aggressività ci dobbiamo difendere e che minacciano “i nostri valori”.
Così a più riprese diversi leader, dal segretario della Nato Stoltenberg al presidente Draghi, hanno ripreso questo punto “dobbiamo difendere i nostri valori”.
La presa di posizione, anzi l’uscita di Grillo, fa il paio con la visita all’Ambasciata cinese a Roma che il garante del M5S ha effettuato quattro giorni fa. Sulle sue mosse si è pronunciato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ha affermato che come ministro degli Esteri rappresenta la Nazione e che non c’è alcuna volontà del M5s di mettere in discussione le scelte dell’Italia in politica estera o sulle alleanze.
In sostanza non vede, nonostante l’evidenza, alcun un disallineamento. Forse Di Maio ha bisogno di un buon paio d’occhiali. Dopo tanti anni di politica l’ex vice-premier ancora non riesce a vedere ciò che vedono tutti, un motivo ci sarà.
Anche Giuseppe Conte non ha fatto mancare le proprie sagge parole, da buon capo “carismatico” del Movimento, dicendo che l’asse portante dei Cinque Stelle è l’Alleanza atlantica e l’Ue, questa è la linea portata avanti da sempre. Insomma l’esatto opposto di Grillo.
“...Poi ci possono essere delle considerazioni ma non credo che la visita di Grillo all’ambasciata cinese possa aver stravolto le sorti della politica estera – ha aggiunto Conte – o, almeno, cosi ritengo…“.
Ed è vero. Figuratevi se i cinesi si sono fatti impressionare dal comico genovese a meno che il buon Beppe non abbia recitato una delle sue gag che, francamente, non facevano ridere nessuno ai tempi della Rai, pensa pensa se abbiamo potuto emozionare i coriacei rappresentanti diplomatici di Pechino.
In queste ore, peraltro, “New China Tv” rilancia l’intervista effettuata giorni addietro all’ex premier e segretario del Pds Massimo D’Alema in cui elogia i meriti storici della Repubblica popolare affermando che “il mondo occidentale è diverso dalla Cina“, dichiara il mitico ex segretario comunista il quale rilancia la carta del corteggiamento al Paese degli Involtini Primavera: “In questo momento lo sforzo principale debba essere quello di riprendere la via di una forte collaborazione“.
Per usare un’espressione forse ormai superata, il grande problema di oggi è come ricostruire le condizioni di una coesistenza pacifica fra sistemi diversi e di una collaborazione efficace per affrontare le sfide comuni.
In tempi estremamente brevi la Cina ha compiuto uno straordinario salto verso la modernità. “…Il progresso – afferma D’Alema – è il grande merito storico del partito comunista...”. Punti di vista. I suoi punti di vista. I soliti punti di vista.
Certo è incredibile l’endorsement dell’ex Presidente del Consiglio, poiché la cosa più importante che la Cina sarebbe riuscita a fare è quella di salvare almeno 800 milioni di persone dalla povertà: “…Mai nessun Paese nella storia dell’umanità – ha aggiunto D’Alema – è riuscito a realizzare una così immensa trasformazione della vita delle persone…”. Con i bambini sfruttati per lavorare 14 ore al giorno, reprimere ogni forma di libertà e ammazzare chiunque sbarri la strada al regime. Come sopra: punti di vista.
Noi siamo per la vecchia e cara democrazia che permette, in ogni caso, di esprimersi liberamente. Dentro la Grande Muraglia, in quanto a libertà, mi pare abbiano qualche problema. Ma D’Alema non lo sa, sarebbe bene informarlo.