Se muoiono più api siamo destinati alla fame

Assieme alle farfalle gli impollinatori dal temibile pungiglione sono destinate alla morte dallo smog e dall’inquinamento atmosferico. L’aria inquinata priverebbe questi preziosi insetti del loro olfatto che serve ad individuare i fiori che andranno ad impollinare. Senza il loro fiuto non raggiungono le piante e senza la fecondazione le piante non si riproducono dunque saremo destinati alla fame. Qualcuno ci sente da questo orecchio?

Roma – Ormai l’opinione pubblica è a conoscenza degli effetti dannosi dello smog sulla salute delle persone e sull’ambiente in generale. Già prima dell’avvento del Covid, i rischi di malattie di origine respiratoria erano in continuo aumento soprattutto nelle grandi città. Il Coronavirus, il minuscolo ma spietato agente infettivo che da due anni ci sta tenendo sulle spine, ha solo dato il colpo finale alla loro recrudescenza.

Adesso si è scoperto che lo smog, questa nebbia densa ed oscura che si forma a causa dell’inquinamento industriale, del traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento, impedisce alle api di sentire l’odore dei fiori.

Sappiamo quanto siano importanti le api per l’equilibrio dell’ecosistema e quanto sia necessario preservarle. La loro caratteristica più importante, ovvero la capacità di impollinare i fiori, sembra ad alto rischio proprio per colpa dellaria irrespirabile.

Le reminiscenze scolastiche ci vengono in soccorso per ricordare che l’impollinazione è il trasporto dei granelli di polline dalla parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo delle piante che producono semi. Gli impollinatori, tra cui api e farfalle, si orientano nello spazio con l’olfatto e comunicano fra loro.

Il 70% dei derivati dalle diverse colture con cui ci nutriamo richiede l’impollinazione degli insetti. La mancanza di questa attività può innescare effetti a catena. Ad esempio, può causare una crescita dei prezzi degli alimenti a causa della scarsa offerta, oppure spingere i coltivatori all’impollinazione manuale, che è una misura molto più pesante.

Alcuni studiosi dell’Università di Reading e di Birmingham, nel Regno Unito, hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista scientifica Environmental Pollution, un periodico internazionale che pubblica articoli di ricerca su tutti gli aspetti dell’inquinamento ambientale e dei suoi effetti sugli ecosistemi e la salute umana.

E’ stato evidenziato che sia l’ozono, un gas di colore blu dal caratteristico odore agliaceo, così come i gas di scarico, diminuiscono in maniera considerevole la presenza degli impollinatori, il numero di volte che essi visitano le piante e quanti semi producono quest’ultime. Insomma una iattura.

 L’Ozono: gas nocivo per noi ma prezioso per la Terra, protegge dai raggi ultravioletti del Sole

Sia l’ozono che lo scarico dei veicoli possono confondere i composti chimici dei profumi che vengono percepiti dalle antenne delle api. Inoltre gli inquinanti rischiano di ridurre il segnale che le api usano per arrivare al fiore e ritrovarlo le volte successive.

Gli scienziati hanno verificato quanto detto sul campo, nel vero senso della parola: all’interno della fattoria che circonda l’Università di Reading, sono stati disposti degli anelli ottagonali di circa 8 metri di diametro. In ogni anello è stato versato ozono, gas di scarico diesel, una miscela di entrambi, o nulla. Negli anelli c’erano anche piante di senape nera, il fiore che le api avrebbero dovuto gustare.

Gli scienziati hanno osservato il numero di volte che gli impollinatori sono entrati negli anelli ed hanno fatto visita ad uno dei fiori della pianta di senape. I risultati non hanno lasciato dubbi.

Negli anelli dove c’erano sia ozono che gas di scarico, la presenza degli impollinatori era calata del 70% rispetto a quelli senza inquinanti. Oltre a questo era diminuito del 90% anche il numero di volte che hanno fatto visita ai fiori. Quindi la presenza degli impollinatori non ha sortito alcun effetto sulle piante stesse.

E’ un’ulteriore prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, dei gravi danni causati dall’inquinamento, non solo alla nostra salute, ma anche sull’ambiente circostante. Se non si interviene con operazioni concrete, si corre il rischio di non avere più nulla da mangiare! C’è qualcuno provvisto di udito o si fa finta di essere sempre sordi?                     

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