Quel Dna maschile in auto e in casa Pasetti

Il particolare biologico diventa estremamente importante per gli investigatori che, appena finite le analisi di comparazione, saranno in grado di attribuire il Dna, scoperto in due punti diversi ma appartenente allo stesso individuo, a persona nota o ignota. Poi ci sono anche numerose impronte digitali a corollario di quanto rinvenuto nell’auto della vittima, all’interno dell’ex convento e in diversi punti della struttura. Ogiva, pistola e munizioni saranno in grado di orientare gli inquirenti verso risoluzione del caso.

Cura Carpignano – Il cerchio sulla morte di Gigi Bici, al secolo Luigi Criscuolo, tende a chiudersi. In Questura a Milano la polizia scientifica sta lavorando su due tracce identiche di Dna maschile ritrovate, rispettivamente, dentro l’auto di Criscuolo e a casa di Barbara Pasetti.

L’ex convento di Calignano dove abitava Barbara Pasetti

Tali reperti biologici verranno comparati con i Dna di Franco Pasetti, padre di Barbara, unica indagata per la morte dell’ex commerciante, con quello di Gian Andrea Toffano, marito della donna e con le informazioni genetiche di Ramon Christian Pisciotta, l’uomo che doveva concludere il lavoro sporco di Gigi Bici e che nega di essere andato nell’ex convento di Calignano.

All’interno dell’ex cenobio sarebbero state rinvenute decine di altre impronte digitali diverse appartenenti ad altrettanti individui dunque quante persone frequentavano casa della Pasetti oltre ai suoi congiunti? Gli accertamenti scientifici irripetibili sono svolti alla presenza dei legali delle persone coinvolte a vario titolo nella vicenda al fine di garantire il contraddittorio fra le parti.

Eppure ci sono ancora diverse cose che non quadrano: una telecamera stradale posta all’uscita di Cura Carpignano avrebbe ripreso alle ore 10.44 dell’8 novembre 2021, giorno della scomparsa di Criscuolo, una persona alla guida della Polo della vittima. Quest’ultima non era Luigi ma una donna che pare indossasse un maglione rosso e un paio di guanti bianchi. Chi era quella donna? Era Barbara Pasetti?

Le telecamere stradali di Cura Carpignano avrebbero ripreso una donna a bordo dell’auto della vittima

L’analisi delle impronte, seppur non databili, daranno una risposta a queste domande ma nell’auto di Gigi Bici sarebbe stata repertata anche una traccia di Dna maschile. Chi è quell’uomo? Nell’auto di Criscuolo dunque sarebbero saliti sia un uomo che una donna ma nello stesso tempo o in tempi diversi? Anche il Dna non è databile ma rimane sempre un reperto essenziale in casi come questo, altro non fosse per identificare una persona coinvolta nella vicenda anche se non ancora indagata.

Comunque una cosa sembra certa: l’uomo che è salito a bordo della Wolkswagen di Criscuolo è stato anche in casa della Pasetti, ma per fare che cosa? Prima dell’omicidio o subito dopo? Dagli accertamenti scientifici eseguiti pare che il cadavere di Criscuolo fosse rimasto nascosto per circa un mese prima del suo ritrovamento in avanzato stato di decomposizione.

Barbara Pasetti con il figlio ed il marito Gian Andrea Toffano

Dove sarebbe stato occultato prima di essere piazzato laddove è stato poi scoperto? Criscuolo sarebbe stato ucciso in auto e poi trasportato dentro il cenobio della Pasetti? Per poi essere trasferito sul ciglio della strada e ricoperto di arbusti e foglie secche? Perché questa messinscena?

In attesa degli esiti delle analisi che servono soprattutto per constatare se ai tragici accadimenti abbiano partecipato anche soggetti terzi, è opportuno tornare al movente dell’omicidio. La natura economica sembra scontata ma riesce difficile ipotizzare che Barbara Pasetti, da sola, abbia potuto pensare prima ad eliminare il marito per intascare le sue fortune immobiliari, frutto di eredità materna, e poi al riscatto chiesto alla famiglia Criscuolo.

Ma di soldi e tanti ne parla in tv il padre dell’indagata, Franco Pasetti, sempre più convinto dell’innocenza della figlia o, per lo meno, della sua estraneità all’omicidio:

Franco Pasetti in tv

”…Ritengo che Barbara non sia colpevole – ha detto l’imprenditore –  ne sono convintissimo perché me lo ha giurato. Per me è sufficiente…Non mi ha mai parlato di Criscuolo e Barbara mi ha sempre detto a voce e per iscritto di non conoscerlo…Barbara è stata incastrata, ne sono convintissimo. Hanno minacciato non lei quanto il bambino, allora per evitare queste minacce mia figlia ha fatto quello che queste persone dell’Est l’hanno obbligata a fare… Barbara ha tentato di avvelenare il marito? Se lo avesse fatto perché Toffano è andato poi più volte a mangiare con lei? Almeno due volte a settimana si incontravano e lui è andato diverse volte a casa sua senza alcun problema…Uccidere Toffano voleva dire togliere il padre al figlio, rischiare di andare in galera e perdere una cospicua somma di denaro che io ho dato a mio genero. Una cifra superiore al valore degli immobili che Toffano aveva ereditato dalla madre…”.

La Questura di Milano dove si svolgono gli accertamenti scientifici per la Procura di Pavia

In questa tragica vicenda la famiglia Pasetti potrebbe nascondere altri particolari che in un modo o nell’altro hanno a che fare con l’intera vicenda che si sarebbe consumata in tre tempi. Prima, durante e dopo l’omicidio. I risvolti potrebbero essere davvero eclatanti.

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