Ma anche una certa politica che vorrebbe spenderli favorendo i soliti amici degli amici. Per una ripartenza vera occorre insistere con gli investimenti preferendo progetti seri e aziende dalle compagnie sociali cristalline e dalle maestranze dotate di competenze reali. Occorre stroncare la corruzione della pubblica amministrazione che di questi tempi ha raggiunto livelli preoccupanti.
Roma – La mafia cambia sempre aspetto e sfrutta il Covid per farsi strada nel tessuto economico nazionale. Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta lavorano costantemente per ampliare le proprie capacità di relazione e sempre più in sinergia con i colletti bianchi, sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con comportamenti ed azioni più dannose e silenziose.
L’arrivo dei fondi del Next Generation Eu è una grande sfida per tutti i Paesi europei e in particolare per l’Italia. Infatti la credibilità delle Istituzioni ed il futuro dell’economia dipendono dalla capacità di spendere bene e con onestà questi fondi. Mafie a parte.
L’Italia, oltre a manifestare determina<zione e fermezza nel prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frodi criminali a tutela dei cittadini e delle imprese, deve anche modernizzarsi ed avere le competenze giuste per intuire con largo anticipo ogni possibile strategia mafiosa.
La crisi di liquidità in cui si trovano numerosissime imprese italiane continua ad essere terreno fertile per acquisizioni di proprietà̀, soprattutto da parte della criminalità̀ organizzata che dispone di un ampio serbatoio di fondi derivanti da attività̀ illegali e riciclaggio.
Da non sottovalutare che le aziende, così come i privati, a causa delle cessazioni di attività̀ autonome o d’impresa sono particolarmente soggetti a prestiti usurai. Sempre in agguato anche la corruzione nella pubblica amministrazione e le truffe.
Come si vede bisogna tenere gli occhi ben aperti. L’esistenza ormai scontata di un sistema complesso nel sottobosco dell’economia delle regioni è capace di modificare i propri obiettivi in relazione al momento, sfruttando le tecnologie ma anche le opportunità che si aprono con la crisi economica e sanitaria.
C’è chi usa il denaro frutto dell’evasione ottenuto dalla propria attività per investimenti in “bitcoin” ed altri che, invece, hanno scelto di investire in attività di “mining”, ovvero la creazione di nuova moneta elettronica totalmente anonima. Insomma questi sono i nuovi modelli comportamentali dal meccanismo semplice basato su una ferrea fiducia tra le parti.
Infatti quanto individuato dalle Fiamme gialle, recentemente, rivela un sistema che, almeno nelle stime della Gdf, avrebbe riciclato almeno una sessantina di milioni di euro con il semplice marchingegno che prevede di pagare, a società vuote e con sede all’estero, fatture dagli importi ingenti.
Il denaro pagato viene poi depositato, tramite pochi passaggi, in alcune banche di Shanghai. All’avvenuto deposito i soldi, decurtati di una percentuale, venivano restituiti in contanti “brevi manu” agli imprenditori, clienti di cittadini cinesi residenti, nel caso specifico, in provincia di Padova.
“…Quando si dice che ogni crisi è un’opportunità, non ci si limita a ribadire un luogo comune – spiega il generale Giovanni Mainolfi, comandante della Guardia di Finanza del Veneto – ma anzi si afferma un principio ben noto alla criminalità, soprattutto economica. Siamo convinti che adattamento e flessibilità non siano solo caratteristiche connaturate all’essere umano ma anche al crimine e il Covid-19 ha determinato da subito situazioni di allarme…”.
Grazie a nuovi strumenti digitali, ad algoritmi complessi e alla possibilità di incrociare i dati di 160 banche dati, in Italia e nel mondo, la Guardia di Finanza ha creato un sistema in grado estrarre informazioni dai dati in modo da segnalare il grado potenziale di pericolosità di un determinato soggetto, o azienda, e soprattutto prevedere, in qualche misura, eventuali comportamenti illeciti.
Insomma il rischio di inquinamento dei mercati legali è concreto dunque bisogna adoperarsi affinché nessun euro venga sottratto alla rinascita dell’economia. Quella sana che non conosce gli amici degli amici e una certa politica corrotta e collusa.