Il poliziotto eroe abbandonato dallo Stato

Quest’anno una cantante ha dedicato a Natale Mondo un video-clip alla memoria del coraggioso poliziotto insignito della medaglia d’oro al valor civile. Dopo 34 anni mandanti e movente sono ancora sconosciuti ma è probabile che le indagini possano riprendere e risolvere un’inchiesta che non deve rimanere un cold-case.

Palermo – Natale Mondo era un eroe ma lo Stato lo aveva abbandonato. Anzi le istituzioni che avrebbero dovuto difenderlo avevano creduto ad un pentito e cosi il bravo poliziotto veniva indagato con le gravi accuse di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti.

Natale Mondo

L’uomo, in forza alla scorta del vicequestore Ninni Cassarà per sua espressa volontà, veniva anche sospettato di aver fornito alla mafia informazioni sugli spostamenti del funzionario, poi ucciso a colpi di kalashnikov da ben 9 killer il 6 agosto del 1985 assieme all’agente Roberto Antiochia. Ma non basta.

Natale Mondo verrà arrestato e tradotto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere perché accusato della morte del giovane Salvatore Marino, brutalmente seviziato durante un interrogatorio in questura perché sospettato di aver partecipato all’omicidio del commissario Beppe Montana.

Il bravo e coraggioso agente di polizia verrà poi scagionato grazie alla testimonianza di Laura Iacovoni, la vedova di Cassarà, e di altri colleghi che attestarono il suo ruolo di “infiltrato” nelle cosche mafiose del quartiere Arenella di Palermo proprio per disposizioni dello stesso vicequestore trucidato in via Croce Rossa e poi morto nell’androne di casa fra le braccia della moglie.

Ninni Cassarà morto fra le braccia della moglie nell’androne di casa

La criminalità organizzata, informata del pericoloso lavoro dell’agente Mondo, ne decretò la sua condanna a morte che venne eseguita il 14 gennaio 1988, mentre l’uomo entrava nel negozio di giocattoli della moglie, Il mondo dei Balocchi”, in via Papa Sergio, nello stesso quartiere dell’Arenella dove controllava boss e gregari.

Natale Mondo moriva ammazzato a soli 35 anni e soltanto dopo la sua morte lo Stato si ricorderà di lui nominandolo Assistente capo e conferendogli la medaglia d’oro al valor civile. Le indagini sulla sua morte si rivelarono complesse e non prive di ostacoli ma sarà poi la Cassazione a stabilire le responsabilità per l’omicidio: verranno condannati all’ergastolo Salvino Madonia e Agostino Marino Mannoia.

Ninni Cassarà e Natale Mondo

Sostanzialmente però non c’era stata giustizia per il massacro di Natale Mondo poiché sia Mannoia che un terzo sicario, mai identificato, scomparvero di scena forse giustiziati tramite lupara bianca. A tutt’oggi mandanti e movente rimangono sconosciuti.

Mondo si era arruolato in pubblica sicurezza nel 1972 e aveva prestato servizio presso il reparto autonomo del ministero dell’Interno e alla Questura capitolina con incarichi diversi. Trasferito a Siracusa e di qui a Trapani, Mondo aveva conosciuto Ninni Cassarà che lo fece trasferire presso la Squadra Mobile di Palermo da poco diretta dall’insuperabile investigatore, terrore dei mafiosi locali.

Il negozio di giocattoli dove venne ammazzato Natale Mondo

Per anni Mondo verrà considerato non solo l’autista di Cassarà ma il suo fedelissimo braccio destro. E sfuggirà miracolosamente al massacro di via Croce Rossa del 6 agosto 1985 dove rimarranno uccisi il vicequestore Cassarà e il suo agente di scorta Antiochia:

”…Un poliziotto brillante e caparbio – ha ricordato Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana che ha pagato due volte la sua volontà di servire lo Stato e che ha continuato a farlo, fino alla fine, anche dopo essere scampato miracolosamente alla morte durante l’assassinio di Ninni Cassarà. Ricordare oggi Natale Mondo, a 34 anni dal suo omicidio per mano mafiosa, è doveroso quanto necessario. Con lui ricordiamo tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine che hanno reso migliore Palermo e che continuano a combattere per liberare la Sicilia dalla morsa di Cosa Nostra”.

Nello Musumeci

Nella speranza che prima o poi qualcuno si decida a fare chiara luce sull’omicidio del coraggioso agente di polizia anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inteso ricordare il servitore dello Stato trucidato dalla mafia:

Claudia Sala sul mare dell’Arenella, accanto alla pietra che ricorda il suo video-clip su Natale Mondo

”...Quest’anno abbiamo ricordato il sacrificio di Natale Mondo con la presentazione di uno splendido videoclip realizzato dalla cantante Claudia Sala – ha detto Orlandoche ci ricorda la forza, la volontà, la serietà, la coerenza di un poliziotto e le enormi difficoltà che ha dovuto affrontare nella vita, isolato e osteggiato da alcuni pezzi dello Stato. Rinnovare la memoria di quel 14 gennaio 1988 è un dovere civile verso un uomo che ha dato il suo contributo per liberare Palermo e la Sicilia dalla mafia e dalla sua cultura di omertà e morte”.

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