Vacanze in tempi di guerra. La stagione è alle porte e gli italiani non vedono l’ora

Parlare di viaggi e località turistiche, con i venti terribili che soffiano dall’Est, sembra un’imprecazione ma il richiamo della primavera e della bella stagione, dopo due anni e più da dimenticare, è davvero irresistibile. Poi ci sono gli operatori del settore che non aspettano altro che lavorare. Telefonini, tablet e Pc dovrebbero rimanere spenti, se vogliamo rigenerare mente e corpo.

Roma _ E’ sicuramente una nota stonata parlare di come saranno le vacanze nel prossimo futuro, coi venti di guerra che soffiano forti tra la Russia e l’Ucraina e che purtroppo sono diventati uragani di fuoco e morte. Purtroppo la Russia il 24 febbraio scorso ha deciso di attaccare l’Ucraina, dando inizio ad un conflitto bellico i cui nefasti effetti sono tutti da valutare. Un po’ a malincuore, ma fedeli alla ferrea legge della cronaca, prendiamo atto che si parla anche di vacanze.

Booking.com, agenzia di viaggi online olandese per la prenotazione di alloggi, ha effettuato una ricerca sulle vacanze di quest’anno. E’ emerso che il refrain sarà all’insegna del “carpe diem“, nota locuzione del poeta latino Orazio, tradotto con “cogli l’attimo”. Le persone, dopo tanto tempo di restrizioni, hanno tutte voglia di recuperare il tempo perduto, di muoversi e di partire.

Lo studio ha analizzato sette probabili macro tendenze:

  • Si viaggia per curare lo stress e cercare benessere psicofisico, oltre che per desiderio di conoscere posti nuovi. In questo paradigma è rivalutato il viaggio in sé, la cui importanza è stata compresa del tutto quando siamo stati costretti a starcene in casa, per i noti motivi.
  • Nonostante lo smart working, la speranza per molti è che si possa riequilibrare lavoro e vita privata. In questo modo il viaggio potrà tornare ad essere una vera vacanza, ovvero un momento di distacco, di pausa, in cui il computer resta spento. Ma sarà veramente così? Con la pervasività della tecnologia a cui siamo ormai tutti, più o meno, avviluppati, staccarsi dal pc appare complicato.
  • Le ristrettezze degli ultimi due anni faranno riassaporare la partenza per la vacanza come se fosse la prima volta. Un momento, quindi, da vivere con estrema intensità.
  • Il lockdown ci ha costretti a muoverci di meno. Ebbene questa condizione ha portato una discreta fetta di persone a riscoprire il proprio luogo di appartenenza e a sostenere le comunità locali. Un modo questo per riscoprire gli usi, i costumi, le tradizioni e le culture della meta di vacanza.
  • Avendo frequentato, nell’ultimo biennio di isolamento, solo i familiari e qualche amico stretto, la vacanza 2022 viene vista come occasione per fare nuove amicizie. Infatti tra le mete più gettonate ci saranno quelle della movida. Vatti a sbagliare.
  • L’ottimismo è un aspetto che ha riguardato quasi i 2/3 delle persone intervistate. In questa tendenza ci rientrano quelli aperti a qualsiasi tipo di vacanza rispetto al periodo prima della pandemia e coloro a cui non interessa nemmeno la meta, purché si faccia il viaggio e che sia lontano da casa.
  • La tecnologia sarà importante per il 62% dei partecipanti alla ricerca. Una percentuale in contrasto con quella che in vacanza vuole staccare i connettori dalla rete. .

Il mondo, come si dice, è bello perché è vario! Le Travel App preferite verranno in soccorso, ad esempio, di chi si sentirà smarrito o a rischio ansia e depressione. Per queste persone la tecnologia continuerà a semplificare la vita e a limitare gli imprevisti. Contenti loro!

Molti hanno manifestato il desiderio di avere più App a disposizione. Si va dai servizi di traduzione istantanea ai modelli che informano le strutture del cambio di orario di arrivo degli ospiti. Una per prevedere dove sarà sicuro viaggiare, oppure per consigliare le mete da raggiungere in base alle misure anti Covid. Tutto questo aumenterebbe la spensieratezza degli aspiranti viaggiatori/vacanzieri.

Non sta a noi stabilire il livello di attendibilità scientifica di ricerche di questo genere. L’abbiamo riportata come nota di costume. Sarebbe opportuno, però, che si diffondesse il rispetto etimologico delle parole, nel nostro caso di “vacanza“. Esso deriva dal latino “vacantia” ovvero “essere vuoto, libero“.

E ci sussurra all’orecchio un vuoto incantevole, dolce e gioioso allo stesso tempo. Un vuoto di libertà. Un vuoto dalla fatica del lavoro e dello studio, dalle varie incombenze quotidiane e dalla tecnologia. Un vuoto in cui i ritmi rallentano, per essere in simbiosi con la natura.

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