Nessuno interviene, men che meno la vecchia Europa, nella mattanza di bambini utilizzati come combattenti nello Yemen. Negli ultimi sedici mesi 2 mila bambini soldato sono morti in combattimento. Per la formazione di questi giovani guerrieri destinati alla morte esistono campi di addestramento all’interno dei quali ragazzini incoraggiano i più piccoli ad imbracciare il mitra. La strage continua sotto gli occhi di tutto il mondo.
Roma – Succede spesso che la cronaca ci segnali notizie di cui avremmo fatto volentieri a meno. Non è la prima volta infatti che ci siamo imbattuti in quella che è una vera e propria piaga dell’umanità: la morte per combattimento nello Yemen di 2 mila bambini soldato.
La guerra civile dello Yemen è un conflitto in corso cominciato nel 2015 tra le fazioni che dichiarano di costituire il legittimo Governo dello Yemen, insieme ai loro alleati. Da una parte gli Huthi, un gruppo armato prevalentemente sciita che controlla la capitale Sana’a ed è alleato con le forze fedeli all’ex presidente ‘Ali ‘Abd Allah Saleh. Dall’altra parte le truppe fedeli al Governo di ʿAbd Rabbih Manṣūr Hādī, con sede nella città di Jaden.
Un rapporto dell’ONU ha diffuso dati raccapriccianti. Negli ultimi sedici mesi 2 mila bambini soldato sono morti in combattimento. Per la formazione di questi giovani guerrieri destinati alla morte pare che esistono campi di addestramento che si tengono per incoraggiare i più giovani ad imbracciare il mitra per essere pronti alla battaglia.
I bambini deceduti avevano un’età tra i dieci ed i diciassette anni, strappati alla loro realtà infantile ed adolescenziale, qualora ne abbiano mai vissuta una. Molti di loro sono stati sedotti da promesse secondo cui avrebbero frequentato corsi culturali e spirituali ed invece venivano addestrati al combattimento.
Altri sono stati sottratti alle loro famiglie, le quali subivano minacce e vessazioni di ogni tipo se si fossero opposte alla consegna dei loro figli. Tra queste la più diffusa era quello di bloccare gli aiuti alimentari alle famiglie recalcitranti. Nel documento è emerso anche un caso di stupro di un bambino.
I redattori del rapporto hanno effettuato la loro inchiesta su alcuni campi estivi, nelle scuole ed in una Moschea dove gli Huthi facevano reclutamento. Questo gruppo, essendo a maggioranza sciita, è sostenuto dall’Iran che ha da sempre spinto verso un proselitismo sempre più pressante per combattere una guerra contro un Governo appoggiato dai sauditi.
I bambini venivano addestrati ad utilizzare gli slogan tipici dell’estremismo islamico, tipo: “Morte all’America, morte ad Israele, ebrei maledetti, vittoria all’Islam“. I bambini venivano addestrati a pulire le armi e ad usare i razzi.
La lista dei bambini deceduti, portata alla luce dalla commissione d’inchiesta dell’ONU, riguarda 1406 reclutati dagli Huthi morti sul campo di battaglia nel 2020 e altri 562 reclutati dai ribelli morti tra gennaio e maggio 2021.
Per dovere di cronaca ricordiamo che lo Yemen è stato risucchiato nella guerra civile nel 2014 allorché la capitale Sana’a veniva conquistata dai ribelli Huthi, che occuparono anche gran parte del nord del Paese. Il Governo era stato costretto a fuggire prima a sud e poi in Arabia Saudita. Nei mesi successivi quest’ultima, insieme agli Emirati Arabi Uniti e appoggiati all’epoca dagli USA, parteciparono alla guerra con lo scopo di riportare al potere il Governo destituito.
Da allora il conflitto si è tramutato in una vera e propria guerra regionale, che ha provocato migliaia di morti non solo tra i combattenti, ma anche tra i civili. Dalla guerra alla crisi umanitaria il passo è stato breve, con milioni di persone che hanno iniziato a patire la fame per la carenza di cibo. Inoltre la mancanza di cure mediche sta portando la popolazione sull’orlo di un vero e proprio disastro umanitario.
E l’Occidente dov’è? Assiste inerte alla tragedia senza muovere un dito? O, forse, l’ha mosso in precedenza vendendo armi alle diverse fazioni in lotta? Soprattutto dov’è la coscienza – qualora ne abbia mai avuta una – della cara vecchia Europa, fonte di cultura, civiltà e diritto? I bambini e gli adolescenti di qualsiasi parte del mondo hanno il diritto di vivere la loro età senza che qualcuno li trasformi in carne da macello. Chi può ha il dovere di intervenire per porre fine allo scempio. Adesso.