Insomma sino a quando non ce ne libereremo con il Covid dovremo convivere. E in assenza di vaccini realmente efficienti e dall’immunizzazione duratura ogni sei mesi o un anno, come per l’influenza, saremo costretti a bucarci il braccio. Con il perdurare di un simile scenario i rischi di restrizioni ci saranno sempre.
Roma – A rischio le festività di Fine Anno. Il governo passa alle contromisure. Il turismo è il settore più politico dell’economia, almeno in senso etimologico, poiché coinvolge l’intera popolazione. In questo periodo, però, molti settori dell’ospitalità sono a rischio sopravvivenza per lo spauracchio della pandemia, che può determinare un ennesimo crollo della ripresa. Il rischio dell’aumento dei contagi da Covid-19 desta infatti molta preoccupazione fra gli addetti ai lavori nel settore turistico, soprattutto nel periodo natalizio.
Peraltro le notizie in arrivo dagli altri Paesi, come Germania e Austria, oltre a produrre disdette degli stessi turisti stranieri nel nostro Paese, ottengono l’effetto di spaventare gli stessi vacanzieri italiani. Secondo le stime di “AssoUtenti” le perdite potrebbero aggirarsi attorno ai 10 miliardi di euro. Una batosta che, dopo gli oltre 100 miliardi perduti nel 2020 per il solo comparto turistico, può diventare oltre misura insostenibile.
Dopo la speranza di esserci lasciati alle spalle il terribile virus grazie ai vaccini, si pensava che tutto potesse rientrare nella normalità e che l’economia riprendesse ossigeno. Infatti così è stato, relativamente al boom dell’estate scorsa. Ma c’eravamo illusi che anche per tutto l’inverno la situazione potesse volgere al meglio in modo da navigare con il medesimo vento in poppa verso la vera ripartenza economica. Ma la prospettiva è tutt’altro che felice ed entusiasmante.
Ci sono infatti segnali negativi e timori di un nuovo lockdown che potrebbe smorzare ogni più rosea proiezione economica. Nonostante gli sforzi del Governo Draghi mirati a scongiurare nuove restrizioni “…La montagna sta registrando il tutto esaurito – afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – in quanto con la prospettiva che gli italiani rimarranno in Italia, ci aspettiamo vacanze di Natale sulla falsariga di quelle di agosto…”.
Insomma la speranza rimane l’ultima a morire anche se la paura per le potenziali nuove chiusure a macchia di leopardo ci sono eccome. Si tende, comunque, verso un cauto ottimismo perché anche se i contagi sono in lieve rialzo i nostri standard di sicurezza permettono di accogliere il turista senza rischi, almeno secondo quanto proclamano i presidenti regionali di Federalberghi.
Insomma i protocolli esistenti e già collaudati nella stagione estiva, che impongono distanze, l’uso di mascherine e Green pass, permettono di stare più tranquilli, almeno dal punto di vista sanitario. Però c’è ancora da aspettare il via libera del ministro Speranza, il quale non ha ancora siglato il nulla osta a quanto già deliberato dal Cts e dalla Conferenza Stato-Regioni. Questo significa che anche in presenza di un cambio di colore, gli impianti potrebbero rimanere aperti. Almeno si spera.
In ogni caso ed a scanso di equivoci è meglio attendere la decisione del Governo sull’apertura o meno degli impianti anche in zona arancione. D’altronde le località turistiche invernali dopo essere state le più colpite dalle chiusure, di concerto con discoteche e palestre, avevano appena tirato un sospiro di sollievo per l’accordo sulle regole da disporre per le vacanze di Natale. Dunque teniamo duro.
Norme, protocolli rigidi, dagli sci fino agli alberghi, dalla montagna fino alle altre mete turistiche preferite dagli italiani tra Natale e Capodanno. Purtroppo il rischio di vederci compromessa l’intera stagione invernale è concreto e se i fattori epidemiologici non cambieranno rotta alcune limitazioni diventeranno obbligatorie. Nostro malgrado. Come spiega l’indagine Confturismo–Confcommercio, infatti, la “quarta ondata” ha prodotto in poco tempo già 2,5 milioni di disdette delle prenotazioni fatte in precedenza. Una debacle in piena regola.
All’attivo ci sono circa 11 milioni di italiani che, pur essendo pronti a prenotare, hanno invece sospeso gli acquisti di voucher di viaggi e soggiorni in attesa di capire, tra regole e chiusure, che cosa potrà avvenire nelle prossime settimane. Insomma prevale l’incertezza e per questo servono indicazioni chiare ed immediate da parte del Governo, specie sulle eventuali regole da adottare onde affrontare in sicurezza le prossime festività. Del resto sapevamo come sarebbe andata a finire. Inutile nasconderci dietro un dito.