Anche i telefonini hanno bisogno di protezione quando si “uniscono” alle interfacce fosse anche per ricaricare la batteria. Questi “profilattici” elettronici sono molto utili ed evitano che qualche malintenzionato ci sottragga dati bancari e password approfittando di un collegamento incontrollato. Con l’Usb Condom , vai sul sicuro. Dillo alla tua partner…
La tecnologia avanza imperterrita a vele spiegate verso non si sa dove, ma ogni giorno ci troviamo di fronte a novità stupefacenti che ci fanno sobbalzare sulla sedia. Almeno per i più attempati, si capisce. Mentre i giovani, più abituati all’hi-tech, metabolizzano meglio ogni nuova trovata o scoperta. La nostra attenzione, stavolta, è stata attratta dal titolo di testa di una rubrica dedicata alla tecnologia che, a caratteri cubitali, cosi si esprimeva: “Avete mai provato il condom USB?“.
Si sa che quest’ultimo, in informatica, è l’acronimo della locuzione inglese Universal Serial Bus, ovvero “bus seriale universale“, un tipo di interfaccia del computer usata per collegare unità e dispositivi periferici. A primo acchito si è pensato ad una sorta di erotismo virtuale, ma l’uso del preservativo con la tecnologia ha suscitato prima stupore e poi curiosità.
Il titolo, come spesso capita, si è dimostrato uno specchietto per le allodole, nel senso che alludeva ad un argomento per parlare d’altro. Scorrendo la news è emerso che ci si riferiva alla sicurezza dei nostri dati, in cui la prevenzione non è mai troppa. Qualcosa in comune col sesso, tuttavia, c’è. Nel senso che la protezione è fondamentale. Non solo quando si fa all’amore, ma anche quando ci si riferisce ai dispositivi elettronici.
Ormai si è consapevoli che i nostri dati, la nostra privacy e la nostra sicurezza sono soggetti a continui attacchi e intrusioni da parte di ladri e truffatori. Alcuni sono più facilmente identificabili specie quando si tratta di soggetti malintenzionati che richiedono le condivisioni dei dati di carte di credito e/o bancomat.
Poiché il nemico è infido e sta sempre in agguato, risulta molto insidioso quando si ricarica lo smartphone in luoghi pubblici come stazioni, aeroporti, locali pubblici e così via. Secondo Esquire, magazine statunitense edito anche in lingua italiana, un gesto divenuto così naturale, semplice e sicuro, come utilizzare una presa USB, in realtà cela veri e propri pericoli.
Di che cosa si tratta? Sono tentativi di accedere al nostro dispositivo, ai nostri dati e alle nostre password. Cosa fare per erigere una sicura difesa? Bisogna prevenire i rischi, proprio come si fa col proprio partner. La soluzione è un apparato, definito Condom USB. Oltre a ricaricare le porte USB tali interfacce servono anche a trasferire dati in modo molto veloce.
Basta, infatti, un malware, ovvero un qualunque programma atto a disturbare le operazioni svolte da un computer, per mandare in tilt il nostro smart-phone o Pc. Nella nostra lingua è comunemente conosciuto con il nome di codice maligno. Questo virus infetta il nostro dispositivo e trasferisce tutti i dati che possono essere utilizzati in qualsiasi modo. Per esempio inseriti in banche dati o, peggio ancora, utilizzati per accedere ai nostri account social e bancari. Un disastro.
Rischio di furto dati personali
Questa modalità tecnologica di appropriarsi dei dati personali si chiama juice jacking e funziona senza che chi subisce il danno se ne accorga. Ed è estremamente pericolosa e subdola, proprio perché il telefono si ricarica nella maniera consueta, senza segnalazioni di infezioni di qualsiasi genere. Per questi motivi si consiglia di non connettersi con un cavo USB, ma con la spina direttamente al muro.
Gli esperti consigliano l’utilizzo del Condom USB, che è una chiavetta particolare in cui inserire la nostra USB e che permette di fare passare l’elettricità ricaricando il dispositivo. Questi strumenti evitano ai dati di defluire in uscita. In giro se ne trovano di diversi tipi e, spesso, hanno le sembianze di un vero preservativo!
Negli anni ’80, in piena esplosione dell’AIDS, la sindrome da immunodeficienza acquisita, trasmissibile anche attraverso rapporti sessuali, il refrain pubblicitario di una marca di profilattici recitava esattamente cosi: “…Far bene l’amore fa bene all’amore…”. Quello che diventò un vero e proprio tormentone si diffuse su vasta scala, tanto da diventare anche una filastrocca. Lo stesso potrebbe essere usato con gli smartphone: “…Far bene la carica, fa bene alla batteria…E non ci frega i dati…”.