EVERETT – SUI COMPUTER DI BORDO DEI BOEING 747 SI UTILIZZANO I VECCHI FLOPPY-DISK?

I Floppy sono ancora considerati le memorie più sicure nonostante abbiano qualche anno sulle spalle. Per la sicurezza di viaggiatori ed equipaggi questa tipologia di conservazione dei dati è ancora insuperabile.

Everett – I Boeing 747, gli aviogetti a quattro turbine progettati da Joe Sutter, usano i floppy disk per aggiornare il loro software, come facevamo noi nel 1995 con i nostri computer. Questo significa che i costruttori di aviogetti mettono a repentaglio la vita di milioni di passeggeri usando tecnologia obsoleta? No, è esattamente il contrario. L’aeronautica infatti aggiorna continuamente la propria hi-tech ma, in questo caso, ha optato per una  scelta più oculata. I 747 di cui parliamo appartengono alla flotta della British Airways e usano un software per le meccaniche di volo che è adatto ai complessi calcoli di bordo ma contiene volutamente scarsa grafica. Otto unità floppy da 3,5 pollici sono usate per contenere il database di navigazione.

Boeing 747 in volo.

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Il Boeing 737 Max, a suo tempo, presentava criticità nel momento in cui si decise di operare una riscrittura del software, cercando di sostituire ciò che un tempo si operava con l’hardware. Un piccolo computer ha sicuramente dei vantaggi ma corre il rischio, a seconda della pesantezza dei file che contiene, come nel caso dei dati di navigazione di un Boeing, di andare  in  sovraccarico. Con i pericoli che questo comporta.

Nella cabina di pilotaggio si usano solo floppy per il Pc di bordo a cui è assicurata la sicurezza del velivolo. 

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La tecnologia ci offre da anni una serie di supporti come i dischi da 3,5 pollici, CD, DVD, Pen-drive e, ultimo nato,  l’I-Cloud. Tutti questi sistemi hanno tecnologie diverse e ognuna di esse non è perfetta e comunque adatta per usi diversi. Il grande problema che più assilla chi deve archiviare dati è il corretto ed affidabile “storage” di file che, considerando la complessità delle operazioni di cui è capace un computer, si accumulano a migliaia. La quantità di dati che ciascuno di noi archivia ogni giorno, per esempio, ci porta a scegliere quelle tecnologie che lo fanno nel minor spazio, sia fisico che virtuale, e nel più breve tempo possibile. Dai floppy siamo passati ai CD Rom semplicemente perché i secondi contengono più spazio virtuale, in un minor spazio fisico. Ma sulla loro affidabilità nel tempo si nutrono ancora seri dubbi.

Il computer a disposizione dei piloti con tutti dati dell’aeromobile.

Le tecnologie tradizionali, come i richiamati floppy disk, sono ineguagliabili per esempio sul piano della sicurezza. Persino le banche, le quali tendono alla dematerializzazione di operazioni e spostamenti di denaro, mantengono una traccia tangibile delle attività che svolgono in supporti ritenuti sicuri come questi o, per lo meno, meno delicati di altri. Dunque non tutto ciò che appartiene all’ultima generazione dev’essere considerato applicabile perché più sicuro. Non è cosi. Ecco perché i Boeing, ma anche altri velivoli, hanno optato per l’utilizzo di floppy-disk. Nell’interesse di tutti noi che viaggiamo in aereo. 

 

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