Ciò che i nostri bisnonni pensavano per tradizione popolare è stato scoperto ufficialmente dalla scienza: l’eccessivo caldo fa male e modifica le abitudini, il carattere e la volontà dell’essere umano. La sperimentazione è avvenuta anche in luoghi di reclusione dove gli atti di violenza sono aumentati in presenza di caldo afoso. Il fresco tiene e bada meglio i nostri nervi, non c’è che dire.
La Scienza ha sentenziato: il riscaldamento globale può modificare il comportamento dell’uomo. Se ne aveva sentore da tempo, i nostri nonni ci avvertivano di frequentare luoghi freschi, perché il troppo calore può dare alla testa ed i cosiddetti colpi di sole potevano dare luogo ad atti sconsiderati.
Non si conosceva l’oscuro motivo del perché ciò avvenisse, ma lo si sapeva e ciò bastava ed avanzava. Ora la Scienza, quella ufficiale con la S maiuscola, ha colmato questa lacuna. Ed ha scoperto che il corpo umano così com’è fatto non può sopravvivere in un clima troppo caldo.
Pur essendo dotati dalla nascita di un meccanismo di termoregolazione che riesce ad evitare il surriscaldamento del corpo, ci sono sempre più prove che il troppo caldo ha effetti negativi non solo sul corpo umano ma su tutto l’ambiente circostante.
Il caldo eccezionale delle ultime settimane anche in Paesi come Russia e Canada non proprio abituati a vivere con temperature oltre i 40 gradi, ha indubbiamente accresciuto l’interesse della comunità scientifica. Due recenti studi hanno stabilito che il troppo calore può avere conseguenze potenzialmente drammatiche sul comportamento dell’uomo.
National Bureau of Economic Research Anita Mukherjee Nicholas J. Sanders
Nel luglio scorso il National Bureau of Economic Research – NBER, istituto di ricerca statunitense, uno dei più autorevoli think tanks (serbatoi di pensiero) nel campo della ricerca economica con sede a New York – ha pubblicato uno studio a cura di Anita Mukherjee e Nicholas J. Sanders.
L’oggetto della ricerca è stato indagare gli effetti del clima in un particolare ambiente, le prigioni dove, a volte, non è possibile avere a disposizione climatizzatori per ambienti. Nello stato del Mississippi è risultato che con temperature elevate le interazioni violente sono aumentate del 20%, mentre è cresciuta del 18% la probabilità di atti aggressivi.
Questi dati in realtà non stupiscono più di tanto: è solo l’ultimo di una serie di studi che evidenziano la stretta relazione tra crescita delle temperature ed aumento degli atti violenti. Questo periodo, infatti, è quello in cui più alto è il numero di omicidi.
Uno studio più recente apparso sul Journal of Public Economics, rivista accademica mensile di economia pubblica, ha stabilito una netta relazione tra aumento del caldo e cresciti di atti criminosi a Los Angeles, nel periodo 2010-2017. In dettaglio, da maggio a settembre quando la temperatura superava i 24° C i crimini sono aumentati del 5%. Addirittura, nei giorni estremamente caldi si arrivava ad un aumento anche del 10%.
Oltre che innervosire se non peggio, l’eccessivo caldo pare influenzi negativamente anche la produttività. Non sembra una grande scoperta, nel senso che già la tradizione popolare aveva diffuso la convinzione che nei Paesi caldi, come il Meridione d’Italia o la Spagna, una certa flemma dovuta all’afa rallentava la voglia di lavorare.
Lo studio in questione è stato effettuato in India, un paese dove si raggiungono anche i 50°, da Meenu Tewary e il suo team. C’è da dire che in questo Paese l’uso dell’aria condizionata è molto scarso e utilizzando i dati provenienti dalle aziende è emerso in maniera chiara che nei giorni più caldi meno persone si sono recate al lavoro, procurando un abbassamento della produttività.
Meenu Tewary
In questo studio i lavoratori indiani sono stati seguiti per ben nove anni e si è dimostrato che con la temperatura superiore ai 35° C la produzione calava in media del 2%, che arrivava all’8% nel settore tessile. Sono tutte ricerche che con dati alla mano fanno emergere come il riscaldamento globale abbia un impatto devastante non solo sull’ambiente ma anche su tutta la società, l’economia compresa.
Considerata l‘incapacità della politica nel suo insieme di dare soluzioni soddisfacenti, almeno finora, vuoi vedere che è stata vittima di un forte colpo di sole, da cui sono scaturiti gli effetti sconsiderati che tutti conosciamo? Che si faccia da parte e stia… al fresco. Ameno si schiarirà le idee!