Nelle segreterie dei partiti si fanno le ore piccole. Migliaia di candidati alle amministrative in un turbinio di nomi, cognomi e possibili esclusi. Si stringono accordi e alleanze, si prevedono piani e strategie e si stampano milioni di immaginette, manifesti, striscioni e tutto il materiale pubblicitario disponibile. Insomma è incominciata la corsa alle poltrone, piccole o grandi che siano. Mentre il Bel Paese è in ginocchio come non mai.
Roma – E’ scattato il countdown per la presentazione delle liste elettorali, che si concluderà la prossima settimana. Le candidature, infatti, alla carica di sindaco e di consigliere comunale, devono essere effettuate dal 30° giorno antecedente la data delle votazioni ovvero 3 settembre 2021, entro le ore 12.00 del 29° giorno antecedente la data delle votazioni prevista per il 4 ottobre 2021.
Anche in questa occasione, come nel 2020, i Ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e della Salute Roberto Speranza, hanno sottoscritto, in virtù di quanto previsto dall’articolo 4 del D.L. 17 agosto 2021, n. 117, il “protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell’anno 2021”.
Il protocollo individua alcune misure per prevenire il rischio d’infezione da Covid-19 in occasione dello svolgimento delle prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, con eventuale turno di ballottaggio domenica 17 e lunedì 18 ottobre nel caso in cui nessun candidato sindaco raggiunga la maggioranza al primo turno.
Così i Comuni potranno istituire seggi speciali per la raccolta del voto domiciliare al fine di assicurare il diritto di voto a chi si trova nell’impossibilità di recarsi al seggio elettorale. Basterà farne richiesta nei tempi stabiliti dalla norma agli uffici comunali. In particolare, questa opportunità è offerta a coloro che si trovano in stato di trattamento domiciliare per il Covid-19, sia in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario.
In sostanza il protocollo d’intesa è stato adottato a fini precauzionali e di protezione per garantire la sicurezza nell’espletamento delle operazioni elettorali, per prevenire i rischi di contagio, allo scopo di assicurare, nel contempo, il pieno esercizio dei diritti civili e politici. E’ stato disposto, pertanto, che i componenti delle sezioni elettorali ospedaliere e dei seggi speciali dovranno essere in possesso del Green pass.
In continuità, peraltro, con quanto già disposto per le consultazioni del 2020, è stata prevista l’istituzione di sezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie con almeno 100 posti-letto che ospitano reparti Covid-19, le quali, per mezzo dei relativi seggi speciali, saranno chiamate, altresì, a provvedere alla raccolta del voto domiciliare e del voto dei ricoverati nei reparti Covid-19 di strutture sanitarie con meno di 100 posti-letto.
Anche quest’anno, in caso di accertata impossibilità di una loro costituzione, le sezioni ospedaliere e i seggi speciali potranno essere composti da personale delle unità speciali di continuità assistenziale regionale (USCAR) o, in subordine, da soggetti appartenenti alle organizzazioni di protezione civile che abbiano manifestato disponibilità.
Per quanto riguarda le elezioni comunali, si applicano anche le disposizioni già vigenti dal 1960 per tutti gli elettori ospedalizzati, che prevedono la possibilità di votare dove ha sede la struttura medica, tranne se l’ospedale si trova in un comune diverso da quello di residenza degli elettori. Questo significa che se si vota in altro comune da quello dove è ubicata la struttura sanitaria, il paziente non potrà esercitare il diritto di voto.
Si tratta, in effetti, di un principio di carattere generale, che trova applicazione anche per altre categorie di elettori, quali, ad esempio, quelli affetti da grave infermità che non dimorano nel comune dove dovrebbero votare, le forze di polizia ed i militari chiamati a svolgere i servizi di Istituto in sede diversa dalla propria residenza.