Tutti si aspettavano da Super-Mario il ripetersi del “Miracolo Italiano” o, in subordine, un nuovo “Boom Economico” anche futuribile. Sostanzialmente non è accaduto nulla nonostante il Presidente del Consiglio goda dei consensi di tutto l’arco parlamentare. Come siamo messi con la campagna vaccinale? A quante dosi di vaccini “misti” dovremmo arrivare per raggiungere l’immunità di gregge? Nessuno parla chiaro. Come al solito.
Roma – Negli anni’80 ebbe un buon successo di pubblico un film di Carlo Vanzina “Sotto il vestito niente“, un noir che descriveva il mondo patinato della moda. Ovvero, tanta apparenza e poca sostanza o tanto fumo e niente arrosto, che dir si voglia.
E’ quello che si può tranquillamente affermare, senza tema di smentita, in relazione al G7 che si è tenuto in Cornovaglia, il primo de visu dopo la pandemia.
Tutti i Grandi della Terra presenti si sono mostrati ossequiosi nei confronti del nostro leader maximo Supermario Draghi, con sperticati elogi al limite della ruffianeria. E forse oltre.
Come se si trattasse del miglior fico del bigoncio, come si usa dire nella tradizione popolare contadina. La locuzione, nel tempo, è stata utilizzata per indicare la persona più in gamba all’interno di un gruppo ristretto di individui.
Ora che Mario Draghi abbia un curriculum di notevole livello è fuori discussione. Tra i suoi molteplici incarichi che ha avuto ricordiamo quello di direttore generale del Ministero del Tesoro, governatore della Banca d’Italia, membro del Gruppo dei Trenta, presidente della Bce, la Banca Centrale Europea.
Per ultimo, come ciliegina sulla torta, è stato nominato Presidente del Consiglio italiano, l’uomo che in possesso della bacchetta magica avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi della politica italiana. “Mica pippe!” si potrebbe esclamare utilizzando una terminologia gergale.
Ora è vero che questa sorta di Mandrake nel corso della sua carriera si è costruito un certo prestigio ed ha le giuste entrature nel Gotha dell’economia mondiale.
Però nei fatti la sua bacchetta si sta dimostrando meno magica di quanto si immaginasse. Ad esempio la campagna vaccinale rischia una clamorosa frenata.
Quasi 26 milioni di italiani devono fare il richiamo, 900mila dei quali, dopo la prima dose di AstraZeneca, dovranno fare la seconda con Pfizer e/o Moderna. Ma siamo sicuri che la “mistura” non si trasformi in bomba letale? Abbiamo tutte le necessarie assicurazioni? Che dicono dal Comitato tecnico scientifico? Dall’Aifa? Che ne pensano i virologi dalle mille comparsate in tv?
In seguito alla circolare del Ministero della Salute sull’utilizzo di AstraZeneca solo per gli over 60, si corre il fondato rischio di rallentare la campagna di vaccinazione. Prevedibile dunque lo slittamento dell’immunità di gregge che era prevista in piena estate e che, per forza di cose, slitterà in autunno. Se tutto procederà secondo il nuovo copione.
La decisione è scaturita dall’analisi approfondita dei dati sui cosiddetti eventi avversi fatta dall’Agenzia europea per i medicinali. Fonti del governo hanno assicurato immediatamente i cittadini “la campagna vaccinale procederà con lo stesso ritmo“. Adesso agli under 60 che sono stati sottoposti al vaccino AstraZeneca che cosa verrà detto, scusate tanto, abbiamo scherzato?
E’ solo un esempio per sottolineare che la complessità sociale e della macchina amministrativa è tale che anche un superesperto come Draghi, sostenuto come non mai da tutte le forze politiche presenti in Parlamento – tranne Fratelli d’Italia ma solo sulla carta – non è che possa fare miracoli.
Per non parlare del crollo dei consumi, quasi 5mila euro in meno a famiglia – secondo le elaborazioni di Confesercenti realizzate su dati Istat – il calo peggiore di sempre. Vero è che la pandemia ha giocato un ruolo decisivo, però questa del virus non può e non deve diventare un alibi che possa giustificare tutto.
Bisogna operare nel concreto e nell’immediato. Non si possono aspettare i tempi biblici della burocrazia. Altrimenti è come assistere ad una sfilata di moda, dove il capo più pregiato viene indossato dalla top model più affascinante, col pubblico in visibilio, estasiato di fronte a tanta bellezza!
Un po’ come è successo a Draghi in Cornovaglia: tante lodi, tanti inchini, ma gratta gratta, sotto il vestito niente. Poveri noi.