Roma è importante e chiunque andrà a fare il primo cittadino sa bene quanto sia rognoso il Campidoglio, specie dopo la Raggi. Calenda sa bene quello che fa, Letta un po' meno.
Roma – Tira una brutta aria tra le file della sinistra. A mettere le cose in chiaro è Carlo Calenda, dal suo profilo Twitter: “il dado è tratto” dice, non senza una nota di amarezza, riferendosi alle parole del segretario del Pd, Enrico Letta, che ha annunciato le primarie in vista delle elezioni amministrative.
“…Scelta legittima – commenta il leader di Azione, candidato sindaco a Roma – a questo punto le nostre strade si separano. Crediamo che occorra smettere di parlare per mesi solo di Pd, coinvolgere i cittadini in modo trasversale e operare un rinnovamento di classe dirigente che le primarie tra correnti non garantiscono…”.
Tuttavia, afferma di essere disposto ad un confronto sui programmi “con apertura e reciproca disponibilità. Iniziamo oggi con webinar su Piano rifiuti”.
Dal canto suo Enrico Letta ha dichiarato che le amministrative rappresentano una sorta di prova generale: “…Un banco di prova molto significativo per la costruzione dell’alleanza vincente in vista delle politiche del 2023. Abbiamo iniziato a discutere, anche se ancora tutto via Zoom, e la politica via Zoom non è la stessa cosa…Le amministrative per noi saranno partecipazione, la via maestra per me sono le primarie per individuare i candidati…”, ha poi aggiunto il segretario del Pd, rimarcando la sua decisione in merito: “…Io sono sempre stato contrario ad accordi blindati, chiusi in segrete stanze. La partecipazione delle primarie è sempre una grandissima spinta di energia, anche per la candidata o il candidato che le vincono…”.
Calenda sostiene di non essere rimasto male da tale scelta, d’altronde si tratta delle primarie del Pd e non della coalizione: “…Tanto che le mettono o le ritirano dall’agenda a seconda del momento politico e senza consultare il tavolo di coalizione…”, aggiunge poi non risparmiando la frecciatina. “…Ergo, scelta rispettabilissima, ma che non mi riguarda…”.
Rispondendo ad un utente su Twitter, Calenda aggiunge poi che sono sei mesi che il Pd invoca e cancella le primarie, a seconda degli scenari di alleanza con i 5 Stelle: “…E continuano a farlo anche oggi. Perché da sei mesi non si parla d’altro, mentre nessuno sta parlando di Roma ai romani. Perché altri tre mesi così e la Raggi arriva al 25%…”.
Insomma per Calenda “ci sono primarie e primarie” a seconda dei fattori. Cambiando l’ordine dei quali il prodotto cambia, eccome se cambia.
“…So però che queste non hanno alcuna certezza – conclude il leader di Azione – Come fai a dire ci saranno le primarie se intanto stai lavorando con Conte per il ritiro della Raggi e una candidatura unitaria con i 5 Stelle?..”.
Bella domanda. Chissà se Letta risponderà.
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