Sanzioni penali per le Organizzazioni non governative e rimpatrio obbligatorio per irregolari. Redistribuzione migranti fra i Paesi europei ma non tutti sono d'accordo.
Roma – Terminate le elezioni, tra applausi, feste, sorrisi ed amarezze, è tempo di lavorare per realizzare i programmi di governo. Finito il momento degli equilibrismi. Certamente le fibrillazioni in casa dei Pentastellati sono appena iniziate. Nonostante tutto bisogna andare avanti. In ogni caso dovrà affrontarsi subito l’argomento immigrazione, per provvedere ad avviare una nuova fase senza ulteriori dilazioni. Conte e Zingaretti, infatti, quasi all’unisono, anche se in luoghi diversi, affermano che al primo Consiglio dei Ministri si potrà procedere all’approvazione dei nuovi decreti sicurezza.
Sembra arrivato il momento giusto per legiferare ed emanare il provvedimento, che era già sulla rampa di lancio nel mese di agosto. Per motivi di opportunità politica, però, si è deciso di rinviare. Infatti incardinarlo qualche mese addietro avrebbe messo a rischio l’approvazione, considerata la possibilità di decadere per una serie di altri decreti già all’esame del Parlamento. Ora, a maggior ragione dopo il risultato delle elezioni, è arrivato “l’attimo fuggente“. La stessa ministra Luciana Lamorgese ha confermato che “il pacchetto sicurezza” verrà sottoposto al primo CdM utile in ordine di data. Senza rinvii.
Pertanto il Premier Conte, dopo aver annunciato un piano rimpatri “più efficace ed efficiente“, ha confermato che è già stato concordato un testo di modifica, al fine di assicurare ai cittadini italiani una sicurezza concreta. Certamente non ragioneremo, ha concluso il Presidente del Consiglio, con slogan tipo “porto aperto, porto chiuso. Vogliamo allargare, infatti, il raggio della sicurezza dei cittadini e garantire la protezione dei migranti“. Invece il segretario Pd, Nicola Zingaretti, ha posto il problema del superamento dei decreti Salvini tra le priorità del governo.
Un pressing ormai quotidiano nei confronti dei 5S. Infatti, secondo il segretario Dem: “i decreti cosiddetti sicurezza, fatti dall’ex ministro dell’interno non hanno nulla a che fare con la sicurezza, io li chiamerei decreti paura. C’è un testo – continua Zingaretti – condiviso da tutta la maggioranza, che ora deve essere approvato“. Certamente la sicurezza è uno snodo fondamentale per tanti aspetti ed è il punto identitario di ogni governo. Ma la questione è proprio questa ovvero la riottosità di parte del Movimento di Grillo nel mettere mano ai DL Sicurezza e che è arcinota sin dal tempo in cui i Grillini governavano con la Lega. Pertanto i patemi d’animo in seno ai Pentastellati vengono controllati dagli alleati con molta attenzione. Hai visto mai?
Tra i punti del decreto è prevista l’abolizione delle maxi multe per le Ong, che potrebbero diventare sanzioni penali. Questa rimane un strada che sarà percorribile con la modifica dei decreti e l’ampliamento dei criteri di accoglienza. Nonostante tanta buona volontà, un po’ di ragionevolezza riporta l’attenzione all’UE, la quale coglie l’occasione per affermare, da voce autorevole, che non sarà automatica la redistribuzione dei migranti fra i Paesi europei per i clandestini. Anzi pare scontato che, in caso di rifiuto, gli irregolari rimarranno nel territorio dove sono sbarcati ovvero in Italia.
Così arriva dalla solita “Ursula Von der Leyen una doccia gelata al governo Pd-M5S e alla sua politica delle porte aperte all’immigrazione“. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni intenta a gestire le sue prove tecniche di leadership in attesa delle politiche della prossima primavera. Atteso che il Governo prenderà una strada cosi sdrucciolevole da cadere come una pera cotta. Ci sono tutte le premesse. Specie se non arriveranno in tempo i soldi dei sostegni europei. Siamo messi male o lo vediamo solo noi?
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