I Cinque Stelle hanno messo in soffitta la riforma Bonafede approvando una parte importante del Ddl targato Cartabia. Poi si passerà alla grave situazione del Monte Paschi di Siena che rimarrà a galla grazie agli aiuti dello Stato. Salvini attacca Lamorgese sugli sbarchi ma Draghi procede spedito, e senza ostacoli, nel suo progetto politico su cui confida gran parte della maggioranza.
Roma – La Camera ha approvato, durante la notte, anche la seconda fiducia posta dal governo sul Ddl di Riforma del Processo Penale: i sì sono stati 458, i no 46, un solo astenuto. Il M5s si ricompatta cancellando la Riforma Bonafede che tanto avevano sbandierato ai quattro venti definendola straordinaria.
“…Sulla Giustizia – afferma Giuseppe Conte – ci siamo fatti trovare forse un po’ impreparati, perché eravamo in piena transizione e non siamo riusciti a esprimere chiarezza di posizioni. Sul Reddito di Cittadinanza, però, non ripeteremo lo stesso errore. Non permetterò nemmeno che si arrivi a metterlo in discussione…”.
L’ex Premier, inoltre, ha sottolineato che il Reddito di Cittadinanza non si discute, al massimo si migliora. Nonostante si sia rivelato una manna per delinquenti e truffatori che continuano a richiederlo nella certezza di ottenerlo. Intanto il Governo affronta in queste ore il dossier del Monte dei Paschi di Siena.
Giuseppe Conte Daniele Franco
Un fascicolo che agita la maggioranza e che, da tempo, si trova sul tavolo del ministro dell’Economia Daniele Franco il quale, considerata la richiesta pressante dei partiti di maggioranza e opposizione, riferirà stamane in Parlamento, con un’informativa alle commissioni Finanze di Camera e Senato.
La trattativa, in esclusiva, con Unicredit non può in effetti essere considerata ineludibile, come parte integrante di un percorso tracciato dopo il salvataggio della banca da parte dello Stato. Ma le polemiche politiche non si sono fatte attendere, alimentate, soprattutto, dalle imminenti elezioni suppletive per il seggio di Siena dov’è candidato il segretario del Pd Enrico Letta.
Renato Brunetta Mario Draghi
Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta sembra fermamente intenzionato a chiedere a Draghi di affrontare il dossier nel prossimo Consiglio dei Ministri. Insomma c’è una certa preoccupazione bipartisan perché sia i Dem che le altre forze politiche della maggioranza chiedono il salvataggio del marchio storico e la salvaguardia dei posti di lavoro. Nessun accenno alla verità sulla morte di David Rossi.
Nonostante tutto, però, i partiti continuano con uno strano stato di agitazione che rasenta la peggiore ansia. Anche se la fiducia è riposta senza dubbi nel presidente del Consiglio Mario Draghi affinché trovi una soluzione. Proprio il Premier assesta un colpo inaspettato nel giorno del 41 anniversario della strage di Bologna.
Mario Draghi, difatti, ha siglato una direttiva che dispone “la declassifica ed il versamento anticipato all’Archivio Centrale dello Stato, della documentazione concernente l’Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2“.
Mario Draghi Sergio Mattarella
Insomma Draghi ha ritenuto doveroso spingere l’acceleratore sulle attività di desecretazione. L’iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese.
“…Quarantuno anni fa la città di Bologna e con essa la Repubblica vennero colpite al cuore…”. Con queste parole anche Sergio Mattarella ha voluto onorare il ricordo delle vittime ed il dolore dei familiari partecipando alla manifestazione in ricordo dell’attentato dinamitardo. “…Una strage ad opera di menti ciniche che puntavano alla destabilizzazione della democrazia italiana, in cui morirono donne e uomini inermi, bambini innocenti…”.
Matteo Salvini al Lido Papeete
Intanto Salvini continua imperterrito la crociata contro gli immigrati assestando un paio di bordate al capo del Viminale “…Se entro agosto il problema degli sbarchi non sarà risolto – ha detto Salvini – il ministro dovrebbe trarne le conseguenze, cioè dimettersi…”. Insomma per Salvini la tenuta del Governo è a rischio, in quanto sarebbe impossibile, per la Lega, sostenere un esecutivo che continui ad accettare il gran numero di sbarchi indiscriminati.
Insomma dopo i colpi di fioretto riservati agli alleati nei giorni scorsi, lo spettro del “Papeete” sembra tornare ad impossessarsi del leader Leghista, portandolo ad attaccare duramente Lamorgese. Guarda caso proprio all’inizio del semestre bianco.