L’Italia pronta a vendersi con un click

Stiamo migliorando anche sul fronte multimediale con un portale efficiente e in grado di erogare servizi turistici, culturali e artistici che riguardano l’intero territorio del Bel Paese, unico al mondo. E’ ovvio che la tecnologia non potrà mai sostituire tutte quelle situazioni che vanno toccate con mano per essere vissute completamente. Emozioni reali con nulla hanno a che vedere con la realtà virtuale. 

Roma – Il 9 febbraio scorso, mentre i venti di guerra erano ancora sottotraccia, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha presentato la relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dall’analisi é emerso che sarà reso più competitivo il portale “Italia.it” perché nonostante il nostro Paese sia più avanti d’altri sull’attrazione turistica, non riusciamo a vendere il nostro prodotto. L’obiettivo è quello di avere un sito internet integrato con gli strumenti regionali di attrazione turistica e le che il territorio può offrire.

Massimo Garavaglia (Foto Roberto Monaldo)

E’ previsto lo sviluppo di un Data Lake (sistema di dati archiviati) e l’adozione di modelli di intelligenza artificiale per valutare in forma anonima i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici. In questa prospettiva risulta fondamentale avere dati di qualità, più completi e predittivi nel settore dell’ospitalità, per dare agli operatori del turismo la possibilità di spingere sul processo decisionale, ottimizzare il mix di canali e rafforzare i ricavi.

La tecnologia Blockchain (letteralmente catena dei blocchi, un grande registro digitale in cui le voci sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico) renderà possibile modelli basati su un’intermediazione alternativa. In questo processo di sviluppo, cultura e turismo sono elementi inscindibili per il nostro Paese, che dispone di uno straordinario patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico.

Per migliorare la competitività sono non più dilazionabili la promozione turistica delle destinazioni strategiche e la valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti; una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio del nostro Paese, basata sul rinnovamento e ampliamento dell’offerta; innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale, grazie alla rivoluzione tecnologica e digitale; accrescere la competitività del sistema turistico; sviluppare un marketing efficace e innovativo; realizzare una governance efficiente e partecipata, coesa e capace di creare sinergia, non dispersiva; rivedere la definizione di turismo, che deve essere volto al benessere economico, sociale e sostenibile.

Purtroppo l’Italia sconta una certa arretratezza tecnologica e digitale. Infatti il Digital Economy and Society Index (DESI, l’indice dell’economia e delle società digitali che monitora le prestazioni digitali complessive dell’Europa) ci classifica al 20° posto per il 2021 e verso le ultime posizioni per “capitale umano”.

La diffusione pervasiva delle tecnologie informatiche ha ovviamente rivoluzionato il settore. A tal proposito, secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, i servizi digitali legati alle attività esperienziali tra cui quelle relative alla cultura, rappresentano la componente più dinamica di questo mercato. Un dato di fatto è incontrovertibile: la tecnologia può dare vita ad una vasta gamma di esperienze in grado di assicurare nuovi modi di guardare la cultura e vivere il turismo.

Però tutto questo non deve farci dimenticare che il turismo nasce come momento di esperienza per l’essere umano e di incontro con il suo simile. Dunque come relazione con cultura, territorio e risorse locali in un autentico scambio emozionale. Tutte situazioni che vanno toccate con mano per essere vissute completamente, guardandosi negli occhi. Emozioni che nessun tocco su un tablet o un click potrà mai sostituire

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