Lo sapevano tutti che sarebbero aumentate le infezioni ma, in quel periodo, i tifosi in piazza e i ristoranti chiusi di sera. Insomma altra cantonata poi pagata a caro prezzo. I dati parlano di un incremento di contagi derivato proprio dal delirio del tifo per l’Italia vincitrice degli europei di calcio. In fin dei conti abbiamo ciò che ci meritiamo e il virus non guarda in faccia nessuno.
Roma – I festeggiamenti per gli ultimi europei di calcio possono aver inciso su contagi. Lo dicono alcuni rilevamenti scientifici resi noti in questi giorni. Non ci voleva la laurea in medicina o il Nobel per ipotizzare che gli assembramenti di persone scaturiti da eventuali festeggiamenti per la vittoria della nazionale di calcio, avrebbero potuto provocare un aumento delle infezioni virali. Com’è puntualmente avvenuto.
Bastava farsi un giro sui treni dei pendolari o sui tram e bus cittadini per avere sentore di quanto sarebbe accaduto. L’avrebbe previsto qualsiasi persona di buon senso, tranne che il gotha del Comitato Tecnico-Scientifico, che è pagato per questo.
L’ultimo report di quei sapientoni dell’Istituto Superiore di Sanità, Iss, dopo aver accertato la risalita della curva dei casi già da alcune settimane, ha cercato di stimare l’impatto dei comportamenti e degli assembramenti legati alla circostanza. A parere degli esperti, l’aumento dei casi è stato evidente e l’entità di questa tendenza: non è spiegabile solo dalla maggiore trasmissibilità della variante Delta.
Da fine giugno c’è stato un aumento dell’incidenza settimanale, sia per i maschi che per le femmine. Però nella fascia d’età compresa tra i 10 ed i 39 anni, l’incidenza dei maschi è stata superiore a quella delle femmine. Ciò può essere dovuto a comportamenti transitori, come le feste e assembramenti per gli Europei di calcio.
In questo periodo è vero che la variante Delta si è diffusa su tutto il territorio nazionale, ma il fatto può essere spiegato anche dall’abbassamento dell’età mediana a 26 anni, registrato tra i nuovi contagiati.
L’età mediana è quel valore che ripartisce una popolazione, ordinata secondo gli anni di vita dei suoi componenti, in due gruppi ugualmente numerosi. E’ considerata più affidabile dell’età media, perché meno influenzata dagli estremi.
Sempre a parere dell’Iss, nel periodo considerato, il terzo dei casi totali ha un’età inferiore ai 19 anni, il 60,8% un’età compresa tra i 20 e 59 anni e il 9,1% un’età superiore ai 60 anni. Le percentuali più alte, dunque sono quelle registrate in una fascia d’età più portata a socializzare e a festeggiare, mettendo da parte i comportamenti di prudenza dell’emergenza sanitaria.
Com’era prevedibile, il picco dell’ultima ondata di contagi nel Regno Unito, come riportato dal Financial Times, è coinciso con lo svolgimento degli Europei di calcio. E che il rallentamento si sia manifestato al termine della manifestazione sportiva, in concomitanza con la chiusura delle scuole. Ha scritto il quotidiano britannico:
“…Ogni partita in cui giocava l’Inghilterra è stata seguita da un rialzo delle infezioni, non solo tra coloro che hanno assistito dal vivo alle partite, ma soprattutto nei locali e nelle case in cui molta gente si è radunata per guardare le partite in tv…“.
Ora sappiamo tutti che la scienza ha bisogno di dati, di tabelle e di grafici per stabilire le sue verità, com’è giusto che sia. Però, qualche volta sarebbe utile ricordarsi della celebre frase di Voltaire:
“…Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non si conosce nulla se non attraverso l’esperienza, non farebbe male…”.
E di dare ascolto a chi, anche senza tanti titoli di studio, ma con l’esperienza della vita, riesce, a volte, a cogliere nel segno più di tanti paradigmi teorici.
Nel caso in questione, tuttavia, hanno recitato un ruolo decisivo i forti interessi economici in gioco, le pressioni degli sponsor e quant’altro gira intorno allo sport. E poi, vuoi mettere la vittoria finale con tutta la retorica patriottarda conseguente? Cosa vuoi che siano migliaia di contagiati in più rispetto all’estasi collettiva di una nazione e di una classe dirigente intera?